^'V'^ so che posso chiedertelo
ma come mai tua mamma ha creato/educato un figlio macho e un frufru?
mi ricordo che hai più peli sul petto, ma il testosterone non spiega tutto!
Qua si apre un dibattito fra genetisti e ambientalisti che può durare secoli...
Posso dire che io e mio fratello abbiamo avuto una versione della mamma molto differente.
Per me voleva solo che non diventassi uomo, perché gli uomini fanno schifo.. non potevo avere i soldatini, non potevo avere un fuciletto da cow boy, ecc. Mi faceva pesare che avrebbe voluto una figlia femmina.
Purtroppo le capacità logiche di un medio 14 enne possono distruggere facilmente vent'anni di retorica femminista, per cui dopo aver subìto da bambino le ho dato sassi da masticare portandola al punto odierno in cui mi chiede ordini e direttive chiare.
Mio fratello era la sua ancora di salvezza all'avere una figlia femmina, visti i fallimenti evidenti con me.
Invece di dirgli questo non puoi farlo perché è da uomo, come faceva con me, usò l'approccio inverso, molto più efficace: quando faceva cose da femmina, lo premiava, se no lo ignorava.
Siccome io minavo questo procedimento, dandogli un modello maschile di riferimento in assenza del padre, lei lo premiava se mi ignorava e si sentiva tradita e sofferente se aveva notizia che avesse giocato con me o se gli insegnavo qualcosa.
Quando facevamo la lotta e a lui venivano i lividi, li usava per convincerlo che ero cattivo e che solo lei lo avrebbe potuto salvare da me. Mi fece anche picchiare da un mio maestro di Kung Fu dicendogli che massacravo il mio povero fratellino imbelle col Kung Fu...
Ci furono momenti di ribellione, da parte sua, come quando le mise un coltello alla gola e la cacciò di casa, o quando si frappose fra le cinghiate che prendevo io ghignando, e le disse di non toccarmi perché gli stavo insegnando l'educazione, una cosa che lei non aveva le palle per fare.
Oggi, mio fratello lavora con mia madre.
E quando gli chiedo come faccia a sopportarla, come non la mandi a quel paese, mi risponde che quando lei lo chiama per rompergli le palle un'ora al telefono, lui si ricarica la scheda.
E che, dopotutto, se impari a darle ragione, lei ti premia.
Punti di vista. Diciamo che soffro di "orgoglio maschile", una qualità che negli ultimi anni viene considerata buffa, patologica ed appannaggio di un passato remoto da film western.
La cosa tragicomica, a questo punto... è che lei oggi lo premia se cerca di imitare me, soffre nel vederlo sottomesso a quella "stronzetta", ed è felice quando lui si mette i miei vestiti per assomigliarmi.
Insomma... work in progress