Aggiungo una cosa che mi gira in testa da un po' di tempo.
Aivi, IMHO il grosso limite della tua teoria è che miri a recuperare un comportamento istintivo tramite un percorso razionale, e con uno scopo ben preciso (il successo, i soldi, le donne, etc.), cosa secondo me impossibile da realizzare perchè il puro istinto si riguadagna con un percorso istintivo, non certo con la razionalità, e lo scopo è intrinseco.
Per questo non mi riesce proprio di dar credito alle tue teorie, per me lo scopo finale di riguadagnre l'istinto naturale è... riguadagnare l'istinto naturale
Non miro a recuperare un comportamento istintivo, ma a liberare quell'enorme parte di energie mentali che perdiamo nel cercare di reprimerlo o di negarlo.
Sono considerato più sovente pazzo, che razionale, solo che a volte nello spiegare la pazzia uso ragionamenti semilogici per farmi capire.
L'istinto è una parola facilmente travisabile, per molti può significare il sesto senso, per molti l'impulsività, per molti il trascinar donne per caverne dopo averne fatto selvaggina, per altri può significare ciò che di prescritto ci portiamo nelle strutture più arcaiche del cervello, e via dicendo.
Per me significa semplicemente giocare a carte scoperte con se stessi.
Accettare se stessi anche quando pensiamo o desideriamo cose non in linea con quello che ci hanno insegnato essere accettabili in società.
Non è che ci sia tanto da risvegliare, è quello che siamo.
Avere il coraggio di vivere secondo ciò che sentiamo e non secondo ciò che ci si aspetta da un bravo cane ammaestrato, non è un qualcosa di razionale.
E' un puro atto di volontà.
Prima, però, bisogna scavare un po', perché non succeda che questo venga scambiato col vivere secondo capriccio, laddove i capricci che abbiamo sono programmati ben bene dalla cultura e dalla società.
Non si tratta di cacciar cinghiali o di dormire in tenda.
Anche perché potendo scegliere il nostro antenato avrebbe preferito l'holiday inn.
Non si tratta nemmeno di mangiare quello che mangiavano i nostri bisnonni.
Anche perché potendo scegliere, avrebbero voluto il supermercato pieno di vivande.
Le donne, sono le mie Dee. Quelle vere, non femministe. Le streghe.
Il successo.... boh, è una parola che mi perplime. Ho successo se la gente mi batte le mani e sono in tv? Facile. Per me ho successo quando dico ad un ragazzino cosa, come e perché farlo per raggiungere un suo scopo e questo mi manda un messaggio di delirio estatico perché c'è riuscito, anche se lo sappiamo solo io e lui. Difficile
Ho successo quando mi prefiggo uno scopo e riesco a raggiungerlo.
I soldi... sono una chiave per donne e successo, ma godo molto di più a riuscire a centrare un obiettivo con 36 euro di budget e tanta capacità, dove altri avrebbero dovuto spendere 2000 euro per lo stesso risultato, e allo stesso modo, conquistare una donna con una tigra del 95 senza averla nemmeno lavata, dove altri spendono 2000 euro in regali per lo stesso effetto... questa è la sensazione che mi piace.
Quindi, i soldi li lascio a chi non può farne a meno. (nota che adesso ne ho così pochi per vari motivi che un po' non farebbero schifo, ma non sento la differenza fra prendere 2000 euro al mese o prenderne 20'000, in quanto a cose che posso realizzare).
Le donne ok.
Il successo a modo mio, e nell'ombra.