Penso sia impossibile farsi un idea di cosa cercassero di veicolare i fondatori di uno stile imitativo;deformazioni e diluizioni rendono arduo il lavoro.
Propongo ipotesi collegate(leggi:possono convivere tutte;gli orientali sono olistici) basate sulla mia limitata esperienza principalmente nella famiglia dello Hsing Yi-Xin Yi.
Con l'imitazione si lavoro su:
-immagini mentali per modificare il modo di vedere le cose e quindi la qualità di un movimento
-risvegliare determinate caratteristiche fisiche appoggiandosi ad un archetipo di movimento
-bypassare lo scoglio del movimento legato al pensiero logico per regredire ad uno più istintivo e naturale
Giusto per dire la mia.
Trovo che il discorso sia molto sensato (la meditazione / immedesimazione in archetipi per affinare le proprie capacità è presente anche nell'arte marziale thai), non so però quanto sia "cinese" tutto ciò...
La spiegazione razionale è mia,ma estrapolata dalle varie spiegazioni di alcuni maestri che ho,nel tempo,frequentato od incontrato.
Il ripetersi di certe indicazioni mi hanno portato a condensarle nel succo riportato sopra.
Ah,erano maestri cinesi.Quindi suppongo lavoro di matrice cinese.
Ho anche spiegazioni degli stili imitativi che vengono dalla corrente indiana;ci sono convergenze e divergenze,ma il discorso si allunga.....