Ti rispondo seguendo le tue domande.
Parlo della pratica "normale" di palestra in genere(vale anche con i dovuti distinguo e aggiustamenti, nell'apprendimento di una tecnica)
perchè se gli suggerisco lui non impara, meglio cambiare apertura e fargli uscire la tecnica(o quel che gli viene) spontaneamente.
ok
Va bene anche quel che dici, ma preferisco stimolare facendo "sentire" cosa non va, se si tratta di lotta un ribaltamento, se di strike un colpo(leggero) sul lato lasciato scoperto p.e.
Seguito a reagire evitando di finalizzare per due o tre volte poi finalizzo. L'importante è non distruggere il suo amor proprio.
Non conta il livello, conta lo spirito/atteggiamento, se combatto con uno più forte do il massimo e me ne fotto di perdere/capire, ma non sto fermo non mi arrendo subito. E' più forte so cazzi suoi al limite della scorrettezza(ma con rispetto). Lui impara tanto dalle reazioni inconsulte.
Giusta attitudine è un giuoco(da prendere seriamente, ma ne parleremo nella salvaguardia fisica)
naturalmente se sale il livello ci sarà sempre meno spazio al sorriso, ma ci si arriva per gradi.
Trovo inutile mettere una persona, agli inizi, nella condizione di aver tanta paura da non ridere.
Come trovo inutile dirgli(nelcaso sia l'istruttore) non si parla e non si ride, deve essere una cosa che si costruisce dal basso e naturalmente.