Beh, in teoria si. Per lo meno da definizione stessa di AM. Che poi avvenga nella realtà e che sia una differenza così sostanziale non lo credo anch'io...
Tutte le discipline di combattimento sono nate storicamente per lo stesso obiettivo. Poi in oriente alcune hanno imboccato una svolta filosofico/spirituale, incentivata per lo più da Buddhismo/Taoismo/Confucianesimo mentre in occidente sono rimaste, diciamo, più pure senza risvolti religiosi. L'unica che ha improntato un discorso simile è stata la Cavalleria, come diceva Madhatter.... Boh, sto dicendo castronerie?
Secondo me, almeno per quanto concerne l'esperienza che ho avuto io è leggermente diverso.
Nascono per combattare, fin qui sono allineato.
Si riferiscono ad un contesto storico culturale specifico, quindi ricercano l'obbiettivo in maniera pragmatica ma in in meniera correlata alla visione del mondo del luogo-periodo in cui si sono sviluppate.
Se io credo nel "qi", nei meridiani del corpo, cerchero di utilizzare questi concetti per raggiungere l'obbiettivo.
Se parto dall'idea che la mia energia, la mia forza è nel "dantien" userò un lavoro su quello per sfruttare la mia forza.
Se il mio paradigma scientifico è quello della meccanica newtoniana userò concetti tipo "forza", "leva" e "quantità di moto" per ottimizzare i miei risultati.
Questo io non lo chiamo spiritualità, ma pragmatismo scientifico.
Questo ragionamento lo applico sia alle discipline giapponesi che a quelle cinesi che ho avuto occasione di conoscere (non certo di padroneggiare).
Adesso passiamo in menirea più specifica a Giappone.
A dun bel momento l'evoluzione tecnologica applicata alla guerra ha reso obsolete certe partiche.
Obsolete in riferimento all'obbiettivo specifico di combattere una guerra, ovviamente.
Il contesto sociale è cambiato ed il combattimento a mani nude (o con armi povere) è divenuto meno necessario.
Il bagaglio di tecniche/conoscenze di queste pratiche pertanto sono state indirizzate verso un nuovo obbiettivo, sono diventate strumenti per il migliormaneto di sè.
Quello che viene indicato passando dal suffisso -jutsu al suffisso -do.
Le dinamiche di crescita interiore sono le stesse che si trovano in altre attività (fosse anche la falegnameria se chi la "partica" punta al continuo miglioramento delle proprie capacità per esempio).
Solo che su certe persone la chiave più funzionante per lavorare su di sè è legata al combattimento (più o meno ritualizzato/cruento) in quanto va a "sfrugugliare" istinti innati molto forti.
Per Giorgia una chiave particolarmente utile è stata l'equitazione.
Per questo continuoa pensare che non ci sia nulla che da questo punto di vista faccia differire una AM da una qualsiasi altra pratica.
Rigorosamente opinione personale.