Mah io vedo che purtroppo i tempi non cambiano.
Tanta superficialità, convinzioni fantasiose che suppliscono insicurezze reali, marketing dilettantistico e inevitabili incomprensioni, delusioni, risvegli veri o presunti....
Credo che il guaio sia nella facilità con cui si possono raccontare cagate nei Dojo, mutuando le cose inverosimili o non dimostrabili con la filosofia, i racconti leggendari, aneddoti da veri duri, serviti a un pubblico che non chiede altro, che è li per farsi convincere, ha pagato per quello.
Io ho sempre sostenuto che la filosofia e la spiritualità nelle arti marziali siano una conseguenza della pratica, qualcosa che "forse" scaturisce per qualcuno, ma non necessariamente, perchè per altri può non essere, non si è tutti portati al ragionamento, alla filosofia eccetera, molti sono estremamente più terra terra.
Diffido di tutto quello che mi viene proposto "sulla fiducia", trovo che la pratica marziale sia quanto di più semplice debba esistere, per conoscere i pugni occorre dare e prendere dei pugni, mica perle di saggezza.
Il punto è che nessuna palestra può offrire ciò che promette e nessuna palestra promette ciò che potrebbe offrire.
Anche i corsi di DP, i Dojo più duri e puri, al massimo ti avvicinano alla reattività, a capire quanto fa male un colpo, a reagire a quello shock, cosa che è già moltissimo, mentre invece la promessa finisce sempre per coinvolgere sta caxxo di strada e tutto va a "bunga bunga".
Le cose che possono accadere per strada non sono replicabili legalmente da nessuno, in nessuna palestra, se si imparasse a lasciarla stare sa benedetta strada si eviterebbe di dire cagate fuorvianti.
Se uno mi dice che mi prepara per la strada gli chiedo se fa il pappone....oppure gli rompo il muso.
Paura vera, adrenalina da pericolo reale, intenzioni degli aggressori, mancanza di scrupoli e coscienza, eventuali effetti di stupefacenti, alterazioni mentali assortite, condizioni del terreno, ostacoli, possibili oggetti, ragioni di una aggressione, tutte cose (con molte altre) che non si possono riportare in una lezione, se ne potrà parlare, si potrà simulare, ma questo non prepara a nulla.
Le botte preparano alle botte, la strada prepara alla strada e stop.
Il più delle volte, a parlare di risse, strada, delinquenza, stupri eccetera, sono persone che al massimo vedono il tg o youtube, gente che farebbe meglio a parlare di ciò che conosce direttamente e per davvero.
Io mi chiedo come si possa insegnare il combattimento senza combattimento, le botte senza botte.
Assolvo chi si fa infinocchiare perchè avrà alla base l'ignoranza, le speranze, le paure, le fantasie e tanto altro, ma quelli che vendono certo fumo non li assolvo, nemmeno quelli che sono in buona fede, perchè uno ha almeno il dovere di conoscere la propria vita, di sapere se parla di cose che ha vissuto, se spiega cose che ha capito, o se vende prodotti di secondamano che non ha mai tirato fuori dalla scatola.
Scusate lo sfogo, ma davvero un certo modo di fare mi allontana dalle Arti Marziali e dal mondo che gli si è costruito intorno.