Il mito del pugile

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Il mito del pugile
« on: September 09, 2011, 16:49:52 pm »
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La stima per tutti coloro che combattono a contatto pieno è sempre stata insita in noi, perchè spesso li identifichiamo come gli eroi dei nostri giorni. Tuttavia, il pugile, nell'immaginario collettivo e specie in quello marziale è spesso sinonimo di un super combattente che non teme niente e nessuno se non la morte stessa. A questo punto, vorrei soffermarmi su questa grande tipologia di sportivi e cercare di capire cosa li rende lo spauracchio di molti praticanti.

Cosa rende il pugile un avversario temibile?
Durante gli allenamenti, come noi, si allena a parare, a schivare, ad evitare di andare al tappeto e quando ci finisce, di rialzarsi prima che l'arbitro conti il 10. Eppure quanti di noi non ammirano la pulizia della tecnica di un jab o di un gancio? Quanti di noi non ammirano e vedono nell'allenamento del pugile il non plus ultra della preparazione fisica ad una gara a pieno contatto? Tutti sappiamo, però, che un pugile non si crea dal nulla, come ho già detto è l'allenamento a cui si sottopone e la guida a cui si affida a farne di lui quello che diventerà.
Ma chi di noi non segue, a suo modo queste regole?

A questo punto, se siamo d'accordo che è un uomo che si allena come tutti noi marzialisti, da dove nasce questa mitica figura? Sarà nella loro strategia di gara o di sparring?
Mohammed Alì disse: "Vola come una farfalla, pungi come un ape!" da parte mia ho sempre intesso la flessibilità e la grazia dei movimenti del pugile vanno uniti all'incisività dei colpi che sferra.
A questo punto, vorrei dare una mia interpretazione di alcune scuole di pensiero di pugilato: "Colpire senza essere colpiti e, se ti colpiscono, rispondi colpendo ancora più forte del tuo avversario".
Unendo questi due concetti, posso dire che il pugile, durante un match, cercherà di essere incisivo e rapido, ma spostandosi con grazia ed economizzando i movimenti tanto da farli apparire arte in movimento.
Eppure, noi tutti sappiamo che questo tipo di filosofia è condivisa da tutte le discipline marziali.

E se fosse di natura mediatica? In effetti, negl'ultimi cento anni, la boxe è stata tra le regine degli sport da combattimento per trasmissione ed incassi. Saranno pochissimi quelli tra noi che non conosceranno il nome di un pugile famoso (Alì, Foreman, Tyson, ecc. ecc.) e ancor meno quelli che almeno una volta non avranno visto su di uno schermo uno scambio tra pugili (vuoi cinema o tv).
Il grande pubblico ha sempre apprezzato queste persone come eroi, spingendo molta gente ad assistere almeno una volta ad un incontro dal vivo.

Vi lascio, infine, con una citazione di Cus D'Amato:
Eroi e codardi sentono esattamente la stessa paura. Gli eroi reagiscono solamente in modo diverso. Nel giorno del combattimento, un boxer si alza e dice, "Come posso combattere? Non ho dormito per tutta la scorsa notte".  La cosa che non ha realizzato è che anche l'altro ragazzo non ha dormito. Successivamente, quando il combattente cammina verso il ring, i suoi piedi vogliono andare nella direzione opposta. Dice a se stesso "come sono finito in questo pasticcio". Sale le scale del ring, e si sente come se stà andando verso la ghigliottina. Magari guarda l'altro combattente, ed vede che inizia a sciogliersi perchè il suo avversario è più esperto, forte, molto fiduciosa. Poi quando l'avversario si spoglia, lui vede una montagna di muscoli. Quando il combattente ha realizzato questa cosa ha lo stesso effetto sul suo avversario, solo che lui non lo sà. E quando la campana del ring, invece di affrontare affrontare un mostro costruito dalla sua immaginazione, affronta semplicemente un altro combattente.
 
Cus D'Amato.
Allenatore di pugili professionisti.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
Sii impavido e retto, cossichè Dio possa amarti.
Dì sempre il vero, anche se ti conduce alla morte.
Salvaguardia gli indifesi e non fare torti.
E' il tuo giuramento!
(schiaffo)
E questo, affinchè te ne ricordi!
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Il mito del pugile
« Reply #1 on: September 09, 2011, 17:00:00 pm »
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La stima per tutti coloro che combattono a contatto pieno è sempre stata insita in noi, perchè spesso li identifichiamo come gli eroi dei nostri giorni. Tuttavia, il pugile, nell'immaginario collettivo e specie in quello marziale è spesso sinonimo di un super combattente che non teme niente e nessuno se non la morte stessa. A questo punto, vorrei soffermarmi su questa grande tipologia di sportivi e cercare di capire cosa li rende lo spauracchio di molti praticanti.

Cosa rende il pugile un avversario temibile?
Durante gli allenamenti, come noi, si allena a parare, a schivare, ad evitare di andare al tappeto e quando ci finisce, di rialzarsi prima che l'arbitro conti il 10. Eppure quanti di noi non ammirano la pulizia della tecnica di un jab o di un gancio? Quanti di noi non ammirano e vedono nell'allenamento del pugile il non plus ultra della preparazione fisica ad una gara a pieno contatto? Tutti sappiamo, però, che un pugile non si crea dal nulla, come ho già detto è l'allenamento a cui si sottopone e la guida a cui si affida a farne di lui quello che diventerà.
Ma chi di noi non segue, a suo modo queste regole?

A questo punto, se siamo d'accordo che è un uomo che si allena come tutti noi marzialisti, da dove nasce questa mitica figura?


Le parti del tuo discorso che ho grassettato (e soprattutto l'ultima) mi lasciano  :o
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Re:Il mito del pugile
« Reply #2 on: September 09, 2011, 17:02:30 pm »
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La stima per tutti coloro che combattono a contatto pieno è sempre stata insita in noi, perchè spesso li identifichiamo come gli eroi dei nostri giorni. Tuttavia, il pugile, nell'immaginario collettivo e specie in quello marziale è spesso sinonimo di un super combattente che non teme niente e nessuno se non la morte stessa. A questo punto, vorrei soffermarmi su questa grande tipologia di sportivi e cercare di capire cosa li rende lo spauracchio di molti praticanti.

Cosa rende il pugile un avversario temibile?
Durante gli allenamenti, come noi, si allena a parare, a schivare, ad evitare di andare al tappeto e quando ci finisce, di rialzarsi prima che l'arbitro conti il 10. Eppure quanti di noi non ammirano la pulizia della tecnica di un jab o di un gancio? Quanti di noi non ammirano e vedono nell'allenamento del pugile il non plus ultra della preparazione fisica ad una gara a pieno contatto? Tutti sappiamo, però, che un pugile non si crea dal nulla, come ho già detto è l'allenamento a cui si sottopone e la guida a cui si affida a farne di lui quello che diventerà.
Ma chi di noi non segue, a suo modo queste regole?

A questo punto, se siamo d'accordo che è un uomo che si allena come tutti noi marzialisti, da dove nasce questa mitica figura?


Le parti del tuo discorso che ho grassettato (e soprattutto l'ultima) mi lasciano  :o


E' quello che sento, zia, non posso farci nulla. :)
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
Sii impavido e retto, cossichè Dio possa amarti.
Dì sempre il vero, anche se ti conduce alla morte.
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Offline Saburo Sakai

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Re:Il mito del pugile
« Reply #3 on: September 09, 2011, 17:07:15 pm »
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Bellissima la citazione finale !  :-*

I pugili sicuramente incutono rispetto per molti motivi, non ultimi la loro specifica preparazione atletica e tecnica, oltre che alla forte compeitività e voglia di riscatto che nell'immaginario collettivo pervade il loro ambiente.
E' inutile negare che la cinematografia ha fortemente contribuito a creare questo mito, sia intorno all'atleta che all'ambiente-pugilato.

E' anche vero che, essendo trasmesso in TV con grande battage mediatico, il pugilato raggiunge molte persone con il proprio messaggio. Però a ben vedere vediamo incontri tra praticanti di alto livello, olimpiadi ecc.ecc.

Quando guardo in TV incontri tra dilettanti locali, il livello si abbassa drasticamente, e di conseguenza il timore che incute il vedere questi praticanti (che pure suscitano rispetto e ammirazione). Come ovviamente succede con qualsiasi altor sport o disciplina.

Un conto è vedere giocare la serie A del calcio, un conto una squadretta locale di 3° categoria...

Lo stesso succede per molti altri SDC... è chiaro che se vedo in TV tornei tra campioni internazionali, vedo dei mostri !

Ma se vado nelle palestre cittadine dove ci sono onesti praticanti ? Parranno così invincibili ed irraggiungibili ?
« Last Edit: September 09, 2011, 17:09:15 pm by saburo sakai »
Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Gargoyle

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Re:Il mito del pugile
« Reply #4 on: September 09, 2011, 17:08:57 pm »
0
ma quello che dici tu non è il pugile, è Il Pugggile!  :D

scherzi a parte, ho molta stima e rispetto per i pugili, come qualunque altro combattente di SDC, ma non mi viene da considerarli dei superuomini

forse può essere che storicamente, in europa e  in italia, il pugilato è stato lo SDC più diffuso nel passato e che questo abbia agevolato la sua fama
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Il mito del pugile
« Reply #5 on: September 09, 2011, 17:09:49 pm »
+1
Vediamo di intenderci sui termini...

Per me lo spauracchio è qualcuno che incute paura... perchè hai paura di un pugile? Intendi come confronto a livello di preparazione atletica e capacità di procurae dolore?

E per l'ultimo punto: tu credi di allenarti come un pugile? Ma professionista o dilettante? (Anche se in entrambi i casi la mia espressione non sarebbe diversa da  :o )

Secondo me la figura legata al mito è dovuta anche al loro background e alla loro capacità di riscatto attraverso la boxe.
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Re:Il mito del pugile
« Reply #6 on: September 09, 2011, 17:19:08 pm »
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Vediamo di intenderci sui termini...

Per me lo spauracchio è qualcuno che incute paura... perchè hai paura di un pugile? Intendi come confronto a livello di preparazione atletica e capacità di procurae dolore?

Un po' in generale, almeno per quanta gente conosco, dicono che i pugili siano tosti e difficilmente li metterai al tappeto.

Quote

E per l'ultimo punto: tu credi di allenarti come un pugile? Ma professionista o dilettante? (Anche se in entrambi i casi la mia espressione non sarebbe diversa da  :o )

Secondo me la figura legata al mito è dovuta anche al loro background e alla loro capacità di riscatto attraverso la boxe.

No, io non credo affatto di allenarmi quanto loro. Però credo di infonderci la stessa passione e lo stesso impegno che ci mettono sia i dilettanti che i professionisti.
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Il mito del pugile
« Reply #7 on: September 09, 2011, 17:23:58 pm »
+1
No, io non credo affatto di allenarmi quanto loro. Però credo di infonderci la stessa passione e lo stesso impegno che ci mettono sia i dilettanti che i professionisti.

 :o  :o  :o  :o  :o ...... (penso mi sia venuta una paralisi facciale)
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Offline Hung-gio

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Re:Il mito del pugile
« Reply #8 on: September 09, 2011, 17:27:28 pm »
+2
I pugili sono dei temibili avversari perchè hanno poche tecniche e le allenano allo sfinimento, il tutto contornato da una preparazione fisica ottimale. Come disse qualcuno più importante di me " Fa più paura un uomo che ha allenato una tecnica 10000 volte che uno che ha allenato 10000 tecniche una sola volta."
 ;)

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Offline metal storm

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Re:Il mito del pugile
« Reply #9 on: September 09, 2011, 17:38:57 pm »
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Penso di dover quotare sia Saburo che Hung.

ci sono livelli di preparazioni vari e c'è la preparazione di base. avrei paura di un pugile? me lo sono domandato tante volte, fino a quando non ho dovuto combattere con uno che viene in palestra. ce ne diamo tante in scioltezza e divertendoci... picchia forte ma è molto statico.

il discorso sarebbe diverso con un Cammarelle: potenza e velocità cui è difficile sfuggire.


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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Il mito del pugile
« Reply #10 on: September 09, 2011, 18:18:18 pm »
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Ma se vado nelle palestre cittadine dove ci sono onesti praticanti ? Parranno così invincibili ed irraggiungibili ?
Beh sicuramente ci sarà un divario enorme tra un professionista e un onesto praticante di una palestra cittadina, ma penso che l'abitudine a prenderle e darle unite alla buona preparazione atletica possano essere utili in sparring. Ma poi da dove arriva il mito di invincibilità?  ???

Non capisco nemmeno la storia della paura, io credo che più si sale di livello meno un atleta abbia bisogno di dimostrare cosa sa fare (dato che lo testa continuamente) per cui con uno nuovo mica lo riduce a un ammasso sanguinolento o lo tira per terra subito...
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Offline Barvo Iommi

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Re:Il mito del pugile
« Reply #11 on: September 09, 2011, 19:05:14 pm »
+2
il pugile fa "paura" perchè combatte di pugilato non perchè si allena di pugilato, una volta più che ora

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kortobrakkio

Il mito del pugile
« Reply #12 on: September 09, 2011, 19:56:45 pm »
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Apprezzo il pugilato ma non ho il mito ne il terrore del pugile.

È grave?

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Offline Barvo Iommi

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Re:Il mito del pugile
« Reply #13 on: September 09, 2011, 20:34:24 pm »
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al contrario

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Anducar

Re:Il mito del pugile
« Reply #14 on: September 09, 2011, 20:58:19 pm »
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Anche io ho sentito queste cose, ma sono in parte leggende metropolitane.
Nel senso che le stesse cose che fa il pugile le può fare (e in molti casi le fa) chiunque pratichi qualunque arte di combattimento, che sia un'arte marziale che uno SDC.
Poi, se parliamo di strada è vero che un pugile che sa come dare pugni e difendersi dagli stessi è un cattivo cliente, ma perchè imho i pugni (o in genere i colpi di mano) sono una delle armi più efficaci a disposizione da tutti.
L'informazione e i media hanno contribuito alla fama del pugile enormemente. Chi non conosce Mike Tyson?

In ogni caso è vero che la boxe rappresenta il perfetto esempio di armonia fra preparazione tecnica e atletica e rappresenta il non plus ultra in quel dato ambiente con quelle regole precise. Secondo me il pragmatismo e l'efficacia che la boxe ha raggiunto nel suo contesto è da prendere come esempio.
In poche parole non credo che come sport la boxe potrà subire delle trasformazioni sostanziali nella forma, strategie e tecniche senza modificare le regole.
Cosa che non vedo per altri sport "nuovi" come le mma, dove bene o male il bagaglio tecnico completo definitivo non è ancora saltato fuori.