Qui si torna sempre però alla teoria del minestrone
Se io chiedo "a che serve il kata?" non mi si può rispondere "
tutto serve (troppo generico, allora anche ballare la Giga sul ghiaccio, sforzarsi di pisciare sempre più lontano o guardarsi i video di Gianna Michaels al rovescio serve),
certo che il kata non serve da solo (io voglio sapere
a cosa serve, non
a cosa non serve),
naturalmente il kata non è il combattimento (che è appurato)".
Il problema è capire quale vantaggio mi da il kata che non posso trovare altrove. Diversamente dagli altri esercizi che hanno finalità ben definite, il kata non ne ha, e lo dimostra la così grande divergenza di vedute anche tra chi sostiene l'utilità dei kata.
Allenare tutte le cose insieme abbiamo detto mille volte che è improduttivo (meglio fare 1/2h forza e 1/2h resistenza piuttosto che allenarle insieme per 1h), stiamo anche presupponendo che il kata sia una sequenza lunga, fissa e codificata, con un nome, un lineage, una tradizione (quindi non si può dire che anche il kihon è kata, o meglio, si può dire come affermava SRJ a ragione, ma allora è inutile sbattersi a imparare queste sequenze ripeterle alla nausea se poi tutto rientra nella definizione di kata, senza contare la rigidità mentale che deriva dal ripetere sempre gli stessi pattern).
Infine, io vorrei sottolineare ancora che non esiste la possibilità di fare movimenti universali che si adattano a tutto. Piuttosto si allenano i movimenti, le varianti, le situazioni in maniera flessibile e dinamica e solo dopo, col tempo il corpo sintetizza i "principi" (
) senza bisogno di forzarlo.
Cconsiderando che io posso dedicare se va bene 6 o 7 ore alla settimana all'allenamento, che cosa posso ottenere in cambio sacrificando una o due preziose ore di kumite, kihon, potenziamento?