Personalmente ritengo che l'eleganza non sia solo estetica ma anche funzionale, nel senso che spesso il gesto "brutto" oppure "sporco" è anche male eseguito.
L'abitudine a quel gesto, pulito e efficace (molte tecniche non riescono se non sono ben eseguite) costituisce una opportunità, nel senso che, in una situazione caotica e convulsa, può uscire l'occasione e la situazione per la tal tecnica che, a quel punto, può essere risolutiva, ma che è possibile solo se la si conosce per come va eseguita correttamente e la si è bene interiorizzata.
Ovvio che sia assurda l'idea di "combattere" come in una coreografia, non accade e dovremmo saperlo tutti, in combattimento c'è casino.
Ma il lavoro di perfezionamento attiene di più al Kihon (che poi è comunque Kata) che non al Kata propriamente detto.
Io penso che il lavoro dei Kata sia quello di mantenere vivo un vocabolario, abituarci a tenere una certa pulizia in situazioni prolungate, spaziando nelle varie direzioni, acquisendo Tai Sabaki, abituandoci a pensare che facciamo dei movimenti e non tecniche dedicate specificamente a quel preciso scopo, che questo può essere anche quello, che gli avversari possono essere tre ma anche uno che si muove attorno a noi eccetera.
Non credo che preparino al combattimento, ma se abituano a non perdere certe posture, possono aiutare a interiorizzare meglio l'esecuzione corretta di ciò che facciamo.
Ovvio che poi non deve accadere l'eccesso opposto, ovvero la fossilizzazione su quel modo di muoversi che poi ingessa e rende inutile combattere.
Per questo penso che sia sempre e comunque sbagliato trascurare uno qualsiasi degli aspetti didattici, si finisce comunque per deragliare, vuoi verso la zuffa caotica, vuoi verso il balletto dei burattini di legno.
Un amico Aikidoka, durante una lite stradale, venne aggredito da tre tizi, nemmeno lui sa bene come gli uscì, ma riuscì a proturre una leva molto tosta al gomito di uno dei tre, il gomito cedette e gli altri due si diedero una calmata istantanea.
Non credo che avrebbe potuto farlo se non avesse avuto a disposizione un movimento corretto e pulito, se non è ben portata quella leva ti si ritorce contro.
Nel casino che scoppiò, fra gesti confusi e arrancati, quel gesto da "Kata" gli risolse la situazione.
P.S.
Detto questo, penso anche che i Kata abbiano originariamente avuto due funzioni (o tre) principali, ossia lo spettacolo in occasione di esibizioni, un modo per trasmettere a 50 o 100 alievi quel vocabolario per cui, con tre soli allievi, bastavano i Kihon, una forma di meditazione in movimento.