Sicuramente, almeno per alcuni Kata, ci può essere una funzione "allenante" di certe caratteristiche, come ad esempio il Sanchin.
A proposito, Oyama pare dicesse che praticare Sanchin e Tensho fosse importantissimo, specie il secondo.
Why?
Io saranno un paio d'annic he sto praticando sanhcin tutte le sere, e un 6-7 mesi che pratico anche tenshio e, nel mio farli e rifarliho inziato non solo a curare la respirazione ma anche l'utilizzo del peso del corpo, spostandomi, spingendo con tutto il corpo durante i colpi ecc. Dopo un po' di ragionamenti sono arrivato a pensare che (almeno nel sistema goju ryu) tensho e sanchin siano rispettivamente il fulcro della difesa e quello dell'attacco, in quanto permettono di studiare l'uso del corpo in maniera abbastanza semplice e lineare, e questo ti permette poi di sperimentare una volta che stai al sacco/makiwara/povero cristo
Io ho una mia ipotesi che il Sanchin e Tensho (mai praticati, ma soltanto visti, quindi prendetela come ipotesi) siano l'equivalente okinawense di esercizi come il Zhang Zhuan dell'Yiquan: quindi un modo per insegnare la giusta struttura corporea, l'uso integrato di tutto il corpo nelle varie direzioni, e la capacità di gestire l'alternarsi tensione/rilassamento e la focalizzazione dell'intenzione (spirito, mente).
Infatti nel mio post precedente, mi sono dimenticati di dire che le "qualità allenanti" delle forme di cui parlavo non sono riferite alle tecniche (in quel caso avrebbe pienamente ragione Fdul), ma alla struttura corporea. La forma ti dà i parametri entro cui muoverti nella maniera corretta, con la maggiore economicità e la possibilità di usare la forza di tutto il corpo nella maniera corretta e di capire come alternare nella maniera corretta il cambiamento tensione/rilassamento (fondamentale per qualsiasi atleta). Quella posizione della mano permette di spingere meglio, perchè si è allineati col piede ecc...
Poi vi è giustamente anche l'aspetto mentale/spirituale/intenzionale, di cui parlavate voi. (@Dorje: ti capisco, infatti io non riesco a praticare con continuità la meditazione seduta, preferendo altre pratiche per gusto personale...)
Rapporto col combattimento: questi parametri devono essere continuamente verificati e testati in combattimento. Per poi ritornare alla forma con una nuova consapevolezza: per quello sono pienamente d'accordo con chi sostiene che la forma è un qualcosa che segue il combattimento. E' un contenitore vuoto(formale appunto) che deve essere riempito con la propria esperienza di combattimento, così da mettere a posto ogni volta i parametri.
Le forme non sono altro che una somma di posture atte a questo scopo. Sembra che originariamente fossero poche tecniche/posture (movimenti singoli, fondamentali) in cui si lavoravano queste cose, col tempo si sono aggiunte per comporre le forme che attualmente vediamo. Originariamente non vi era differenza tra "Kihon" e "kata". Per questo motivo uno stile come l'Yiquan ha eliminato totalmente le forme. Ma storicamente non vi è purtroppo nulla di certo e le fonti sono frammentarie.
Ho aperto un topic sulla questione riguardante nello specifico il Taijiquan...
D'altronde, se non sbaglio, vi sono stili che usano un modello di apprendimento inverso rispetto a quello cinese-giapponese, come il Silat o alcuni stili di Kenpo (Name ne aveva parlato una volta), in cui prima vengono insegnati i movimenti a coppie (le applicazioni) e solo poi dopo ti insegnano la forma completa in cui si sommano quei movimenti di cui già conosci il significato, così che conosci già il contenuto del "bigino" (come dice Mad).