Infatti parlo di "Utopia"
Una struttura, qualsiasi struttura organizzata, ha delle necessità di vario genere, tutte contrarie all'interesse della miglior pratica possibile.
A partire dalla struttura gerarchica (perchè troppe voci tutte con lo stesso peso fanno solo del casino) che fatalmente genera ambizioni, traguardi da raggiungere, modi per raggiungerli, per continuare con il proprio sostentamento, che può essere esterno (le sponsorizzazioni) ma comporta di venire a patti con il finanziatore, come può essere interno (l'aumento del numero di iscritti con relative quote) ma comporta l'adozione di ogni strategia possibile affinchè un sempre maggior numero di persone possa ben ritrovarsi in quel tipo di pratica, smussando, modificando, addolcendo eccetera.
Nel primo caso le ambizioni e i sogni infranti, generano scissioni, nuove organizzazioni, concorrenza, che dovrà diversificarsi per potersi dire migliore, inventandosi e reinventandosi.
Insomma credo che si finirebbe sempre e comunque per ripercorrere la stessa strada già più volte percorsa.
Se si vanno a cercare i comunicati redatti alla nascita di qualsiasi fedrazione, si vedrà che le motivazioni sono sempre le stesse, tornare al vero karate, riunificare, perseguire il sogno olimpico e tutte le cagate al seguito.
Le regole, nel Karate come in qualsiasi settore, sono sempre le stesse, la macchina è preziosissima se fatta a mano in pochi esemplari, diventa popolare quando si industrializza il processo, idem per ogni attività, che più allarga il bacino di utenza e più deve cedere pezzi alla qualità del prodotto.