La lotta ha un ruolo preponderante,perché risente molto di un impostazione del combattimento in armatura e anche perché rompere direttamente un articolazione voleva poter dire salvarsi immediatamente la vita e mettere l'aggressore in maniera da non poterci nuocere fin da subito.Inoltre in battaglia non si schermiva mica,la distanza si chiudeva sempre e spesso in maniera improvvisa,di conseguenza la lotta e il gioco armato abbinato ad essa era molto utile.
prendendo in considerazione il periodo medievale non si può scindere la pratica armata da quella disarmata
i trattati del periodo riguardano il maneggio di spada (arma lunga), daga (arma corta) e mani nude [discorso generale non senza prendere per forza in considerazione un trattato specifico]
le mani nude sono trattate in maniera schietta e poco accademica, pur non mancando azioni di pregio tecnico lo scopo è inabilitare l'avverso ... copro e/o entro, lo rompo poi vado
tempo addietro scrivevo questo:
lo schermitore, o uomo d'arme, era un soggetto avvezzo alla guerra ed allo scontro da strada ... i tempi erano duri perchè tutti erano in possesso almeno di un coltello (o qualcosa di meglio), da un semplice diverbio passare alle vie di fatto era questione di attimi e la cosa "pesante" era che non si faceva a pugni si faceva a coltellate (se la trovo posto un'immagine veramente esplicativa di questo genere di evento)
lo schermitore sapeva quindi impiegare le armi proprie ed il proprio corpo (anche disarmato) per fare ciò che doveva
gli aspetti da trattare erano molteplici:
ARMI - in base al periodo (la scherma ha sempre avuto le stesse finalità, si "adattava" semplicemente al contesto sociale ed alle tecnologie disponibili) - misure di confronto, non dell'arma, trattate sempre (lunga, media e corta)
MANI NUDE - variazioni minime in base al periodo - percussioni di mano e piede, leve/chiavi articolari, proiezioni, lesioni, chiusura delle linee d'ingaggio, devizioni, blocchi,ecc. - poco trattato il confronto a terra in quanto in contesto militare e civile finire a terra riduceva drasticamente le possibilità di sopravvivenza nel caso l'avverso si fosse armato
GESTIONE DEL CONFRONTO - l'argomento è vasto faccio solo una serie di esempi:
- armato contro armato
- armato contro disarmato che si arma
- armato contro disarmato
- disarmato contro disarmato ed uno od entrambi si armano (ci provano)
- disarmato contro disarmato
ogni aspetto del confronto, dal maneggio delle armi alle mani nude è ricco di elementi di studio
impugnando un'arma corta la capacità di gestire un corpo a corpo deve per forza esserci, non si può pensare di poter gestire il lavoro in misura quando per colpire dobbiamo raggiungere la distanza di un braccio (o meno)
per le armi lunghe la gestione della misura era certamente importante ma, tenendo conto di come si sviluppa un confronto ludico/sportivo possiamo immaginare quanto siano alte le probabilità di giungere sotto misura (si vede di frequente anche nella scherma olimpia azioni che si concludono/sviluppano sotto misura), il corpo a corpo era una possibilità tutt'altro che remota ed a volte ricercata
mi sento quindi di poter affermare che maneggio delle armi e mani nude sono da considerarsi come un'unica arte/disciplina e le competenze dell'una influiscano sull'altra ... si fanno "le stesse cose" prestando attenzione alla plausibilità dell'azione in base a capacità ferente, allungo, ingombri, ecc. ... si deve essere in grado di passare da una condizione all'altra (armato/disarmato) senza soluzione di continuità