quando ho fatto il corso istruttori, tra i vari insegnanti c'era il professore Robazza, psicologo dello sport, molto preparato, forse troppo per noi, comunque tra le altre cose lui diceva che non è positivo punire con esercizi ginnici legati alla pratica perchè con tempo si legherà il pensiero della punizione alla pratica, nel senso che se io faccio un esercizio tecnico e quell'esercizio lo uso per punire, mentalmente si associerà quel movimento al fatto di essere puniti. ovviamente si parlava sempre di bambini.
ho insegnato spessissimo ai bambini, fanno casino ed io li facevo giocare fino allo sfinimento, quando magari qualcuno esagerava, facevo fare loro uno dei vari giochi preferiti, erano tutti giochi legati allo sviluppo delle capacità coordinative, ed il bimbo che aveva esagerato, non faceva parte del gioco, in pratica invece di fargli fare qualcosa come punizione, gli negavo qualcosa che a lui piaceva. Nel mio ambiente, quando mi trovo ad essere il più alto in grado tra la massa che deve fare addestramento e prendo il comando e l'organizzazione di tutto, è molto più semplice perchè tu dici una cosa e gli altri la fanno, però devi stare moolto attento a non sbagliare o fare cazzate perchè in quel caso sei molto esposto a critiche violente...
con gli adutli invece, credo che la cosa migliore sia farli lavorare con un ritmo così alto e con pause praticamente inesistenti in modo che non esista tempo per sparare cazzate...il cervello va in modalità "voglio vivere" e lascia perdere il resto...
una volta ad uno stage di karate col maestro shirai, eravamo forse 400, come sempre in quegli stage...io ero in mezzo alla massa, stavamo facendo eserizi a coppie, scambi veloci di kumite, accanto a me c'era una palla di grasso enorme..lo so che non bisogna fare ma io ho fatto la faccia da grasso con le espressioni di fatica al mio compagno d'allenamento mentre facevamo lo scambio, lui ha riso...io ho riso...
oh, non mi vedo arrivare shirai come un caccia verso di noi, che eravamo in mezzo...quindi impossibile...
arriva gridando "cosa ride...cosa rideee", io non sapevo cosa dire...
tutti attorno si fermano, il mio compagno di allenamento non sapeva che stava arrivando, quando arriva proprio vicino a noi, gli mette una mano sulla spalla, a lui, lo gira e gli da uno schiaffo in faccia (come potrebbe darlo un padre al figlio), il mio amico cade dalle nuvole, io muto e lui continuando a dire "cosa ride??", alla fine dice "se noi eravamo a milano io mandavo via subito a te"....
...il mio maestro era a 4-5 metri...muto anche lui...nello spogliatoio mi fa "daniè...che figura di merda"...
eh lo so...