Prima di addentrarmi nella scelta dei più indicati e nella spiegazione dei capitoli, tengo a far notare la mia intuizione, forse diversa da quella di altri e certamente discutibile, ma nella mia limitata esperienza, supportata da fatti, secondo cui le modalità per applicare pressione fisica e psicologica e portare la preda a regredire fino a concederle una scappatoia onorevole non vadano ricercate nella cultura orientale, non nella letteratura marziale, nemmeno nei testi dedicati all'autodifesa per quanto scritti da psicologi appassionati di questa o quell'arte marziale. Se non altro perché derido il concetto stesso di difesa.
Una vespa che entra nella ragnatela di un ragno può essere molto pericolosa per il ragno, ma parlare di difesa per il ragno mi sembra denigratorio e fuorviante.
Essendo come chi legge un esponente della razza di predatori più micidiale ed aggressiva mai apparsa sulla terra, e potendo contare non su zanne e artigli, ma su addirittura due armi terribili come lo sono la mia mente e quella dell'altro, parlare di "vittima" o di "difesa" mi sembra denigratorio e specchio di un sistema di credenze buonistico e idealista.
Sistema che esprime la summa implodente della sua pochezza vergognosa e miope nei teatrini televisivi ridicoli in cui al pomeriggio sedicenti esperti di questo o quel settore misurano le loro opinioni, messe alla pari con quelle di preti insignificanti e nullità del sottobosco televisivo diventati stimati opinionisti per essere stati in un reality, su argomenti che sentono come spaventosi e lontani dal bravo bambino che hanno imparato ad essere per ottenere l'affetto di mamma e papà: le risse allo stadio... la crescita della violenza di strada a Roma...il branco di ragazzini che uccide per un iphone...il bullismo... l'omicidio "inspiegabile"... il ragazzo della porta accanto che salutava educatamente e poi uccide a sangue freddo... davvero mi chiedo se si rendano conto che stanno parlando della più micidiale macchina da guerra e da sesso che la natura abbia mai concepito.
Il fatto poi che si parli di "difesa abitativa" quando dei malcapitati ladri entrano in casa tua dove sei padrone del territorio, conosci l'ubicazione delle armi, sai muovere al buio e sei pure protetto dalla legge parallela degli uomini... (aggiornamento 2006 art. 54 CP).
Beh, detto questo, se parliamo di gestione psicologica del contatto, quindi della parte che precede o evita lo scontro, credo per mia opinione discutibile e forse non sempre vera, che l'approccio della de-escalation e dell' "autodifesa verbale" sia interessante ma basato su un paradigma fallace.
Può funzionare, come pagare drink alle ragazze alla lunga può far trombare, ma il rapporto costi/benefici non è economico quindi viola la legge naturale di economia. Anche mangiare gli spaghetti col cucchiaio può funzionare.
In base a queste premesse, credo personalmente che l'approccio giusto sia da ricercare negli studi che governi e polizie di tutto il mondo hanno maturato e a volte messo a disposizione in relazione all'interrogatorio coercitivo e non coercitivo e allo sfruttamento delle risorse umane.
I testi in tal senso sono diversi, e molti non li conosco, non serve leggerli tutti.
- Carmelo Lavorino - Analisi Investigativa sull'Omicidio
- Kubark Counterintelligence interrogation" (già citato come "CIA - Manuale della Tortura")
- Human Resource Exploitation Manual (Si trova gratis da wiki)
E' inoltre interessante studiare le strategie poste in essere dai guru delle varie religioni e sette per plagiare le persone.
A tal proposito i già citati
offrono una buona panoramica sia sul fronte interrogatorio che sul fronte plagio, che potrà poi essere approfondita nelle varie aree d'interesse personale.
Approfondimenti nel campo della persuasione e della manipolazione saranno poi un optional sempre utile, come gli alza cristalli elettrici al posto della manovella. Testi in tal senso ce ne sono talmente tanti, che solo quelli che ho sotto gli occhi mentre scrivo riempirebbero un foglio A4.
Sono comunque semplici da cercare, per chi è totalmente vergine direi di iniziare con:
- Cialdini - Le Armi della Persuasione
Queste strategie per applicare pressione fisica o psicologica non sono nulla senza una almeno approssimativa capacità di leggere la preda con le sue debolezze, bisogni, paure, punti di forza.
A questo proposito, allo studio delle suddette, è fondamentale associare uno studio sui testi e sul campo, volto a "leggere" velocemente le persone che si hanno di fronte, le loro motivazioni, angosce, desideri, i loro segnali analogici.
Anche qui la lista di libri sarebbe arrogantemente ed inutilmente lunghissima, ma al caso nostro possono fare:
- Joe Navarro - Non mi Freghi
- Allan + Barbara Pease - Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo con i piedi?
- Lillian Glass - So cosa stai Pensando
- CICAP - Manuale di Cold Reading
- Cucchi - Grassi - Capire chi ci sta di Fronte - Questo è un po' PNLLARO, ma rappresenta un buon quadro d'insieme
Da evitare come la Marmotta Botak delle steppe mongole:
[1]- Chao-Hsiu Chen - Capire gli altri a prima vista (libro assurdo basato sul feng shui per categorizzare le persone con quella che potremmo definire la fisiognomica dei cinesi. )
- Rudiger Dahlke - Il corpo specchio dell'anima (libro assurdo in cui l'autore, medico affermato e molto seguito dalle signore borghesi di mezz'età tedesche, quindi bionde, ignoranti e grasse, spiega con parole sue, ammiccando alle sue followers, come l'anima più pura sia quella contenuta in donne grasse e bionde, mentre ad esempio un moro rifletta nel torvo colore dei capelli l'oscurità della sua anima. Interessante la sezione dedicata ai capelli sale e pepe, i mori con qualche capello bianco: in loro secondo l'autore, e solo secondo lui, la lotta tra il bene e il male, irrisolta, si rifletterebbe nei capelli).
Esistono un'infinità di altri testi, ma in questi settori è meglio leggerne uno e provarlo sul campo capitolo per capitolo fino ad averlo interiorizzato, che leggerne 20.