La spiegazione di ^'V'^ mi coglie di sorpresa, ma ha una sua verità.
Forse un'altra verità è che esiste una certa propaganda "anti maschio" che fa leggere in un certo modo i dati e altre volte se li inventa.
Che il testosterone sia sempre più contro la legge e contro il "buon senso" popolare è chiaro.
I dati sulle violenze sulle donne sono talmente ridicoli che meriterebbero una regolamentazione chiara da parte degli organi competenti.
Si va da dati puramente inventati di alcuni articoli, tipo se non ricordo male "donne, ne uccidono più gli uomini del cancro", che ad una veloce verifica dei dati si rivela essere una cosa assurda, tipo che per ogni donna uccisa ne muoiono mille di cancro, e che per uccisa si intende anche con un incidente d'auto... a veri e propri questionari costruiti in modo da far apparire la sessualità matrimoniale come una violenza, con domande tipo:
hai mai fatto l'amore con tuo marito senza essere eccitata, senza averne voglia?
- Sì
Ogni quanto tempo hai rapporti sessuali con tuo marito?
- 1 settimana
Da quanto tempo sei sposata?
- 20 anni
risultato dell'indagine statistica:
donna che ha subito violenza sessuale a cadenza settimanale per vent'anni.
E siccome molte rispondono in modo simile...
abbiamo secondo le fonti statistiche un 45% di donne in italia che subirebbero violenze sessuali a cadenza settimanale da molti anni, dentro le mura domestiche e coniugali.
C'è poi il discorso "mobbing"... da che mondo è mondo i maschi nuovi in un lavoro vengono inseriti in un tunnel fatto di gavetta e stress, da quando le donne fanno gli stessi lavori, per loro non si chiama più gavetta ma molestia su base sessuale e sessista.
Un po' come dire che le persone di colore non possono fare lavori umili perché se no è razzismo.
O anche...fecero un questionario in cui si chiedeva agli studenti e studentesse quante loro colleghe studentesse facessero un lavoro in cui fosse richiesta la bella presenza, tipo standiste per fiere, bariste, commesse, ecc.
Non ricordo se il risultato fu il 35% o il 50%, ma ricordo che l'interpretazione del risultato fu:
35 (o 50)% di ragazze costrette a vendere il proprio corpo per pagarsi gli studi.
Nota importante: ci sono studentesse che vendono il proprio corpo, ma nessuno le costringe, oltre agli studi ci si pagano la casa, bellissimi vestiti e vacanze ogni tre mesi, a volte finiscono per avere pure incarichi pubblici, spesso lasciano gli studi e si aprono delle attività commerciali coi soldi messi via.