Quella mano che non vuole saperne di stare su

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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #75 on: October 25, 2011, 14:53:51 pm »
0
non è vero rileggi il mio primo post

Dovresti saperlo che oramai i tuoi post non li leggo più a prescindere.....  :dis:



 XD XD XD

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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #76 on: October 25, 2011, 15:28:53 pm »
0
Adesso per cortesia se vogliamo tornare in argomento, mi piacerebbe se mi spiegassi la differenza tra un hikite grande, un hikite piccolo e un hikite interiorizzato, così ci capiamo meglio.

Non so se si capirà ma, Hikitè a parte, io penso che la tecnica in generale (nella mia pratica) vada allenata il più grande possibile e nel contempo essenziale senza dispersione alcuna, questo non solo per poter coprire distanze più grandi ma soprattutto per generare maggiore velocità, accelerazione, scatto, potenza e peso sull'impatto, in altre parore più Kimè (ma anche sul Kimè potremmo parlarne all'infinito) dopodichè, con il progredire dell'abilità tecnica, non c'è più bisogno di eseguire quel movimento così grande perche in combattimento potrebbe bastare ridotto (se pensiamo ad un affondo) o potrebbe far fallire il colpo o peggio ancora scoprire eccessivamente un bersaglio.
Allora sarà l'abilità di ogniuno a stabilire cosa e come fare.
Per esempio un 1° Kyu che vuole e riesce a esprimere una potenza d'impatto pari a 100 (e con questo 100 ipotetico definiamo un cazzottone capace di rintronare un avversario con buona probabilità di KD) con un Gyakuzuki ha bisogno di tutta l'escursione possibile finanche di tutto l'Hikitè possibile, ma questo potrebbe far perdere l'attimo o offrire un varco in combattimento.
Un grado più alto invece, nonostante possa generare più potenza d'impatto, dovrebbe essere in grado di sprigionarne a sufficienza senza tutto quel gran caricamento, quella grande escursione e quell'Hikitè tiratto fino all'osso.
Ma non è che per questo non lo esegua l'Hikitè perchè si vede di pù, nonostante sia più piccolo.
Questo è uno dei parametri di valutazione tecnica per i passaggi di dan nella nostra federazione.
« Last Edit: October 26, 2011, 08:54:13 am by Shurei-Kan »

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Offline Dipper

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #77 on: October 25, 2011, 15:40:32 pm »
+1
Ho cancellato anch'io, per me è tutto OK, basta chiarirsi  ;)

Se mi stai dicendo che un grado più alto con un movimento più misurato deve riuscire ad esprimere la stessa potenza, rispetto ad uno più basso che effettua un movimento ampio, anche se comunque potrebbe esprimerne di più lui stesso con un movimento più ampio, siamo assolutamente d'accordo.
Infatti un buon pugile deve esprimere potenza tenendo la guardia se no rischia il colpo di rimessa.

L'unica questione che rimane, ma credo che saremo d'accordo, è che quando c'è una situazione pericolosa, probabilmente anche il grado più alto, volendo chiudere nel più breve tempo possibile, cercherà di esprimere la massima potenza nel pugno, usando tutta l'escursione possibile del movimento (ovviamente non a cazzo ma al momento propizio).

Ci siamo?
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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #78 on: October 25, 2011, 15:50:38 pm »
0
Se mi stai dicendo che un grado più alto con un movimento più misurato deve riuscire ad esprimere la stessa potenza, rispetto ad uno più basso che effettua un movimento ampio, anche se comunque potrebbe esprimerne di più lui stesso con un movimento più ampio, siamo assolutamente d'accordo.
Infatti un buon pugile deve esprimere potenza tenendo la guardia se no rischia il colpo di rimessa.

E chi ghe sem! E qui ci siamo! (per i non madrelingua)

Quote
L'unica questione che rimane, ma credo che saremo d'accordo, è che quando c'è una situazione pericolosa, probabilmente anche il grado più alto, volendo chiudere nel più breve tempo possibile, cercherà di esprimere la massima potenza nel pugno, usando tutta l'escursione possibile del movimento (ovviamente non a cazzo ma al momento propizio).

Ci siamo?

Si, questo è un rischio che si può presentare e andare bene, se il colpo ben assestato va a segno, o andare male se si cicca e ci si sbilancia/scopre.
In quei momenti però tutte le certezze, le tecniche e le strategie vanno a farsi benedire e credo che oltre al solito fattore C uno faccia (in maniera più sporca, frenetica e istintiva) più o meno quello che è abituato a fare.
« Last Edit: October 25, 2011, 15:54:15 pm by Shurei-Kan »

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Joker

Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #79 on: October 25, 2011, 16:06:50 pm »
0
[...]

 :sur: :sur: :sur:

Un ingegnere! un fratello maggiore! No anzi, dovrei dire fratellastro  XD

Comunque seguo  :)


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Joker

Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #80 on: October 25, 2011, 16:27:07 pm »
0
Le dissertazioni fisiche, di tutti,  sono molto belle, ma mi sembra che nessuno abbia ancora tenuto conto, ad esempio, delle forze elastiche nel richiamo del braccio opposto al fianco. E sicuramente ci sono ancora tanti altri aspetti fisici che trascuriamo/ignoriamo...anche perché come scrivebbe[1] Reverendo Mad in modo saggio ma un pochino filosofico:

ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.

ossia: con la fisica vien fuori un casino perché siamo un po' più complessi di un paio di sbarrette rigide. E poiché le differenze nel risultato sono piccole (altrimenti non staremmo qui a discuterne) tutte le approssimazioni che facciamo hanno un ordine di precisione superiore alle differenze che vogliamo misurare! E' come misurare le superfici di casa in ettari: ci riesce solo Berlusconi!  XD

Quindi suggerisco di impostare il discorso in termini più pragmatici, tipo: se faccio così l'avversario mi può restituire il colpo con gli interessi; e via dicendo...  :)
 1. italiano correggiuto!

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Offline Dipper

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #81 on: October 25, 2011, 16:28:27 pm »
0
Si, questo è un rischio che si può presentare e andare bene, se il colpo ben assestato va a segno, o andare male se si cicca e ci si sbilancia/scopre.
In quei momenti però tutte le certezze, le tecniche e le strategie vanno a farsi benedire e credo che oltre al solito fattore C uno faccia (in maniera più sporca, frenetica e istintiva) più o meno quello che è abituato a fare.
Sì, e secondo me la situazione descritta nel concetto di ikken hissatsu. Il fatto che mi incuriosice è che noi siamo dilettanti e va bene, ma anche i professionisti del combattimento, qualunque sia la disciplina o il contesto incorrono spessissimo in questa situazione.

Poi torno sul post di Nicola.
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Offline Dipper

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #82 on: October 25, 2011, 16:35:45 pm »
0
Le dissertazioni fisiche, di tutti,  sono molto belle, ma mi sembra che nessuno abbia ancora tenuto conto, ad esempio, delle forze elastiche nel richiamo del braccio opposto al fianco. E sicuramente ci sono ancora tanti altri aspetti fisici che trascuriamo/ignoriamo...anche perché come scrivebbe[1] Reverendo Mad in modo saggio ma un pochino filosofico:

ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.

ossia: con la fisica vien fuori un casino perché siamo un po' più complessi di un paio di sbarrette rigide. E poiché le differenze nel risultato sono piccole (altrimenti non staremmo qui a discuterne) tutte le approssimazioni che facciamo hanno un ordine di precisione superiore alle differenze che vogliamo misurare! E' come misurare le superfici di casa in ettari: ci riesce solo Berlusconi!  XD

Quindi suggerisco di impostare il discorso in termini più pragmatici, tipo: se faccio così l'avversario mi può restituire il colpo con gli interessi; e via dicendo...  :)
 1. italiano correggiuto!
E' vero quello che scrivi, il corpo umano è difficile da descrivere in tutte le sue variabili.
Ma l'idea è cercare nei nostri limiti di costruire modelli che possano descrivere sufficientemente la realtà sulla base di osservazioni ed esperienze personali per migliorare la pratica :)
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Offline nicola

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #83 on: October 25, 2011, 16:42:52 pm »
0
ossia: con la fisica vien fuori un casino perché siamo un po' più complessi di un paio di sbarrette rigide.
Infatti la modellizzazione del movimento serve a semplificare una situazione troppo complessa per esser studiata, mantenendo al contempo una descrizione il più fedele possibile alla realtà.  ;)


Quote
Quindi suggerisco di impostare il discorso in termini più pragmatici, tipo: se faccio così l'avversario mi può restituire il colpo con gli interessi; e via dicendo...  :)
Un modello fisico costruito con tutti i crismi (cioè tale da permettere con buona approssimazione di descrivere un fenomeno) non è una astrazione, ma bensì riflette un pensiero pragmatico.
Inoltre analizzare l'azione in termini di combattimento e strategia non è in antitesi con l'analisi fisica del movimento né vi si sovrappone. E' un altro aspetto.


Per quanto riguarda le forze elastiche....siete sicuri di voler intraprendere quella strada? Dovete esser tutti d'accordo eh...
Se lo siete si mette su un pool di scienziati di ar.ma. e si modellizza a modino un diretto.
Poi però leggete tutto fino all'ultima riga.
Che vi interrogo.
 XD
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Offline Rev. Madhatter

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #84 on: October 25, 2011, 16:46:03 pm »
0
Si,ma non e' un sistema a "motore unico", per dare una gomitata indietro coinvolgi dei gruppi muscolari del braccio.
Non parliamo solo di vettori di forza,ma di arti che hanno una consistenza ed una permanenza nel tempo.
Infatti abbiamo convenuto che di gomitata non si tratta... ma quante volte devo ripeterlo XD
Proprio perchè di motore unico non si tratta, l'azione del braccio, che ha consistenza, agevola e collabora alla rotazione. Se fosse un motore unico il discorso cadrebbe!

Ok,ma se il braccio non e' "attivo",ma solo rilassato, la rotazione sarebbe solo di spalle.
E allora poco cambia se sta a guardia bassa o al fianco,quello che conta e' che sia rilassato per non interferire,come spiegava nicola nel suo intervento.
(che apprezzo per essere stato scritto 4 dummies like us)  :)
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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Offline Paguro49

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #85 on: October 25, 2011, 16:46:39 pm »
0
Va anche considerato che, se si accentua molto il movimento del braccio al fianco, si ottiene anche l'effetto opposto a quello ad "arciere", nel senso che diventa quasi un colpo dato indietro, togliendo inevitabilmente energia a quello dato in avanti, essendo due direzioni contrapposte.
A mio parere, il punto è che, il pugno necessita di una certa spinta e/o torsione, di spalle, tronco e bacino, oltre che l'ovvia spinta dei piedi, e un certo movimento di richiamo, anche esasperato, è utile a comprendere più automaticamente quel tipo di spinta/torsione, dopo di che, se piedi, bacino, tronco e spalle, fanno bene quello che devono fare, il braccio inattivo può pure farsi i fatti suoi, ovviamente non entrando in gioco, ne all'indietro, ne troppo in avanti/su, proprio per non contrapporsi a questa benedetta catena cinetica.
Ribadisco che, un Karateka improvvisamente amputato di un braccio, laddove abbia acquisito bene le meccaniche in questione, col braccio rimasto può colpire senza differenze di potenza e impatto rispetto a quanto faceva con entrambe le braccia.
Ma se devo educare a un movimento, uno dei modi è anche quello di trovare gesti che impongano certe traiettorie senza dover passare per estenuanti spiegazioni.
A ciò aggiungo che, il pugno al fianco, ha anche una valenza estetica, da una certa immagine, fiera ed elegante, oltre che avere poi tutte quelle digressioni già dette, dalla presa in poi.
Ovviamente è la mia personalissima opinione, senza pretesa di scientificità, basata unicamente su quello che, negli anni, mi racconta il mio corpo.

Sono mica WikiNicola io 8) 8) 8) :gh: :gh: :gh: XD XD
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #86 on: October 25, 2011, 16:48:19 pm »
0
Sì, e secondo me la situazione descritta nel concetto di ikken hissatsu. Il fatto che mi incuriosice è che noi siamo dilettanti e va bene, ma anche i professionisti del combattimento, qualunque sia la disciplina o il contesto incorrono spessissimo in questa situazione.

Hai detto Hikken Issatsu?!  :sur:

Ma io non considero questo come un male. Forse il braccio basso e/o fuori controllo si, ma soprattutto in 3 delle foto che hai postato all'inizio della discussione .....queste:
Spoiler: show



mi pare che l'Hikitè sia ben fatto, cioè è parziale ma ma tira quel tanto che basta per affondare con l'altro braccio senza eccedere e sbilanciarsi, scoprirsi eccessivamente......

Che ne dite?

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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #87 on: October 25, 2011, 16:53:17 pm »
0
Va anche considerato che, se si accentua molto il movimento del braccio al fianco, si ottiene anche l'effetto opposto a quello ad "arciere", nel senso che diventa quasi un colpo dato indietro, togliendo inevitabilmente energia a quello dato in avanti, essendo due direzioni contrapposte.

Questo purtroppo in certi Karateka si vede, eh!

Quote
A mio parere, il punto è che, il pugno necessita di una certa spinta e/o torsione, di spalle, tronco e bacino, oltre che l'ovvia spinta dei piedi, e un certo movimento di richiamo, anche esasperato, è utile a comprendere più automaticamente quel tipo di spinta/torsione, dopo di che, se piedi, bacino, tronco e spalle, fanno bene quello che devono fare, il braccio inattivo può pure farsi i fatti suoi, ovviamente non entrando in gioco, ne all'indietro, ne troppo in avanti/su, proprio per non contrapporsi a questa benedetta catena cinetica.

Verissimo BibeRonin ( :D) anche se io piuttosto che andare per i fatti suoi direi che il braccio segue naturalmente e senza forzature il corpo/busto che ruota sull'asse longitudinale..... No?

Le forzature o presunte tali me le studio a solo, in Kihon e Kata o al sacco e Makiwara in Kumite seguo l'istinto, l'automatismo, non penso[1]... :)
 1. come al solito  XD
« Last Edit: October 25, 2011, 16:56:51 pm by Shurei-Kan »

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #88 on: October 25, 2011, 17:02:54 pm »
0
Il tasso karatekistico di questa discussione sta diventando pericolosamente alto.

-prepararsi per il disingaggio prima dell' event horizon-
« Last Edit: October 25, 2011, 17:10:30 pm by Rev. Madhatter »
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
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SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

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« Reply #89 on: October 25, 2011, 17:03:40 pm »
0
Il tasso karatekistico di questa discussione sta diventando pericolosamente altro.

-prepararsi per il disingaggio prima dell' event horizon-


Altro?  ???