Quella mano che non vuole saperne di stare su

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #105 on: October 26, 2011, 09:18:32 am »
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Ma infatti e' quello che si diceva sopra, basta che resti vicino al corpo  ???

Si Mad, ma vicino soltanto secondo me non basta, io direi vicino e attivo.
Non so come descriverlo meglio.  :dis:
Nel senso che potrebbe starsene vicino perchè abituato così ma passivo che non contribuisce al movimento. Insomma deve tirare.  :)


ma in che direzione tira?

Con che muscolo? Perche' secondo me va verso il basso o cmq interferisce...
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
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se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #106 on: October 26, 2011, 09:58:15 am »
0
ma in che direzione tira?

Con che muscolo? Perche' secondo me va verso il basso o cmq interferisce...

A parte il fatto che di muscoli che tirano non ne voglio più sentir parlare fino al 2058!  :(

Non so spiegartelo con termini tecnici e non so disegnare bene come te,
ma tira per dietro con movimento circolare (speculare al braccio che colpisce) e standosene con avambraccio e gomito ben aderenti al busto.       
Dico io, ma magari dimentico qualcosa e ci sono spunti migliori.

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Offline nicola

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #107 on: October 26, 2011, 10:08:15 am »
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Per quanto riguarda la torsione, lo sforzo sul braccio passivo è solo teso a evitare che si "stacchi" dal corpo, quindi una forza direi minima.
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Offline Dipper

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #108 on: October 26, 2011, 10:18:59 am »
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Mi sembra di capire che il punto su cui non ci si mette d'accordo alla fine è se l'altro braccio sia semplicemente inerte (e si tratta solo di renderlo meno fastidioso possibile) oppure partecipi al movimento.

A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
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Offline Shurei-Kan

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #109 on: October 26, 2011, 10:41:46 am »
0
Mi sembra di capire che il punto su cui non ci si mette d'accordo alla fine è se l'altro braccio sia semplicemente inerte (e si tratta solo di renderlo meno fastidioso possibile) oppure partecipi al movimento.

Si sarà capito che io opto per la seconda. (magari sbagliandomi, eh!)


PS-Oggi sono più sveglio di ieri.... XD               ........forse  :gh:


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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #110 on: October 26, 2011, 10:49:18 am »
0
A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #111 on: October 26, 2011, 10:57:50 am »
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Mi sembra di capire che il punto su cui non ci si mette d'accordo alla fine è se l'altro braccio sia semplicemente inerte (e si tratta solo di renderlo meno fastidioso possibile) oppure partecipi al movimento.

Si sarà capito che io opto per la seconda. (magari sbagliandomi, eh!)


PS-Oggi sono più sveglio di ieri.... XD               ........forse  :gh:
Anch'io sono più sveglio, stanotte nessun fastidio, ma non garantisco le prossime ore :D
Comunque sì, ho detto "ikken hissatsu" XD

A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
Prova a lasciare che si comporti naturalmente, senza forzare movimenti, concentrati solo sul colpire più forte possibile. Se senti differenza significa che isolando il secondo braccio e rendendolo inerte qualcosa cambia.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #112 on: October 26, 2011, 11:36:17 am »
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A chi sostiene la prima, Nicola, Mad, vi chiedo di provare a tirare un pugno al sacco con una mano infilata in tasca o nell'elastico dei calzoni, quindi aderente al corpo ma completamente immobilizzata...
Mi piacerebbe sapere se sentite qualche differenza.
Lo faccio volentieri (anche se so già la risposta), solo che non ho capito come deve essere messo il braccio nel secondo caso che citi.
Prova a lasciare che si comporti naturalmente, senza forzare movimenti, concentrati solo sul colpire più forte possibile. Se senti differenza significa che isolando il secondo braccio e rendendolo inerte qualcosa cambia.

Ma allora la tengo lungo il corpo immobilizzandolo o lasciandolo libero? non capisco...

Se lascio il braccio passivo sciolto lungo il corpo, senza contrarre i muscoli, ovvio che il braccio prende un'accelerazione e si sposta con una rotazione, data dalla rotazione del busto.
Se tengo fermo e chiuso il braccio, invece, limito questo movimento e sono maggiormente efficace.
Ma questo è quello che sostenevo io prima.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #113 on: October 26, 2011, 11:46:51 am »
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Aspetta, forse non mi sono spiegato, da capo...

1) Porta un pugno al massimo della potenza con un braccio completamente adeso al corpo ma rilassato in modo da eliminare le interferenze col movimento, ma pure una sua ipotetica azione, bloccato in una tasca o nell'elastico.

2) Porta lo stesso pugno al massimo della potenza con il braccio libero di contribuire al movimento, non pensare a cosa devi farci. Non lasciarlo a penzoloni e non forzati a tenere la guardia, lascia che faccia lui.

Se il braccio (quello che non colpisce) non ha un ruolo attivo in un pugno dato normalmente, non ci dovrebbe essere differenza tra 1 e 2.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #114 on: October 26, 2011, 11:59:13 am »
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2) Porta lo stesso pugno al massimo della potenza con il braccio libero di contribuire al movimento, non pensare a cosa devi farci. Non lasciarlo a penzoloni e non forzati a tenere la guardia, lascia che faccia lui.
Ho capito ma dove lo metto sto braccio????
a metà altezza, vicino al mento, nello sfintere, dietro la nuca...in qualche posizione dovrò metterlo, se mi dici che non posso lasciarlo penzoloni, dove è naturale che stia se sono in piedi e fermo.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #115 on: October 26, 2011, 12:02:58 pm »
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2) Porta lo stesso pugno al massimo della potenza con il braccio libero di contribuire al movimento, non pensare a cosa devi farci. Non lasciarlo a penzoloni e non forzati a tenere la guardia, lascia che faccia lui.
Ho capito ma dove lo metto sto braccio????
a metà altezza, vicino al mento, nello sfintere, dietro la nuca...in qualche posizione dovrò metterlo, se mi dici che non posso lasciarlo penzoloni, dove è naturale che stia se sono in piedi e fermo.
Infilalo lungo e dritto nella cintura, così se ne sta immobile e aderente al tronco.
A me lo facevano fare per imparare a usare il sinistro.
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Offline nicola

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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #116 on: October 26, 2011, 12:17:13 pm »
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E questo è il primo caso, che avevo già capito 3 messaggi fa.
Quel che non capisco è il secondo caso.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #117 on: October 26, 2011, 12:26:18 pm »
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Il secondo caso mi pare sia Free, cioè fa quello che gli pare....compreso scaccolarsi :gh: :gh:
In guardia, al fianco......
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #118 on: October 26, 2011, 12:51:56 pm »
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Se è così, la metto ad esempio ad altezza bacino, sciolta.
Procedo.

(vado nel bagno dell'ufficio, di fronte allo specchio).

Rieccomi.

Caso 1: con la mano nella tasca ovviamente il braccio rimane bloccato nel movimento. Niente da dire sul mio pugno.

Caso 2: mano libera e sciolta accanto all'anca. Il braccio si sposta leggermente allargandosi. Niente da dire sul pugno.


Io non vedo alcun ruolo attivo ai fini dell'efficacia di un pugno da parte della mano arretrata che dovrebbe stare in guardia. Se proprio ci devo vedere un ruolo, lasciando il braccio libero, questo viene spostao ovviamente a causa della torsione del busto.
Per tenerlo in guardia, come dicevo, bisogna esercitare un controllo. Minimo, per carità.
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Re:Quella mano che non vuole saperne di stare su
« Reply #119 on: October 26, 2011, 12:52:10 pm »
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L'hikite insegna un parametro strutturale,  cioè a collegare tra di loro le due braccia e le due anche. Un po' come "tendere un arco".
E' chiaro che però il pugno al fianco pecca di protezione al viso e si rimane scoperti.
Io sono per una versione "intermedia" tra le due:  guardia alta, ma con il braccio opposto al pugno che tira in maniera minimale, mantenendosi sempre nell'area viso. Interiorizzare le dinamiche, pur modificando la forma esterna. E' un pugno che idealmente dovrebbe tirar giù l'avversario con un colpo solo, da tirare quando si sa di buttare giù l'avversario. Si collegano i due gomiti (e le anche) con un ideale elastico (infatti un modo per allenare questo pugno è usare uno straccio o un elastico). E' il pugno che si usa nell'Yiquan, differente da quello della Boxe moderna (intendo il jab da disturbo), anche se da essa derivato, come anche dal pugno dello Xingyi, per quel che riguarda le meccaniche strutturali.

Yiquan Training 07-21 pt1 - Fa Quan Punching

Mr. Cui Ruibin practicing San Quan on the bag

E' per dire che sono d'accordo sull'intuizione di Ryujin, meno sulla distinzione netta e totale tra i due tipi di pugno. ;)
« Last Edit: October 26, 2011, 12:56:13 pm by TakuanZen, Maestro di Giustizia »