Perché TOKI è stato sempre il mio preferito

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Offline Bingo Bongo

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Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« on: October 25, 2011, 18:08:17 pm »
0
Anni fa, almeno 15, quando ero forte e convinto mi capitava di cercare con lo sguardo la sfida nello sguardo
degli altri e ogni tanto si finiva a darle e a prenderle. In quest'ultimo caso si finiva anche all'ospedale
e non so se vi è mai capitato di stare al Niguarda (Milano) alle 2 di notte con metà della gente al
pronto soccorso attaccati con le manette alla barella e i carabinieri malamente mimetizzati da infermieri (in pratica il camice con la divisa sotto, ma che si vede benissimo) che ti chiedono se conoscssi quelli con cui ti eri pestato. A loro non lo dicevo, ma mi confesso: li conoscevo tutti!!!
Ma quando sei sotto un porticato piastrellato e umido per la pioggia, le luci soffuse e fastidiose, la voce delle
persone che stanno lì intorno, le macchine che passano e la paura che prima o poi spunti fuori anche un coltello e magari un pò di birre e di pizza nello stomaco può capitare che il mio kung fu, hai tempi facevo viet vo dao e full contact, in quel preciso momento non fosse quella bellezza di estetica ed efficacia che era in palestra.
D'altra parte non lo era neanche quando le davo e lo facevo senza rimorsi. Perché quello che imparai a quei tempi è che all'aggressività non corrisponde necessariamente pericolosità.
Naturalmente tutto questo lo avrei evitato se hai tempi fossi stato capace di capire quanto sia da dementi picchiarsi in strada per un torto o per dimostrare che bisogna portare rispetto. Essendo il mio primo post spero vi abbia fatto piacere la mia biografia.

Ma veniamo alle cose serie: senza ombra di dubbio Toki è sempre stato il mio preferito.
Sono sicuro che avrebbe vinto contro Ken Shiro. In particolare la scena di lui nella posizione del loto in carcere che dopo anni uccide le guardie senza muoversi.
Ecco questo è il punto, trovare l'apice dell'arte nella negazione di quello che dell'arte è la massima espressione: il movimento.
O lo scrivo solo perché voglio vincere tutti senza fare fatica??? Ma se devo combattere e per farlo devo muovermi quanta fatica
devo fare per combattere senza muovermi? Se evitassi di combattere direi zero! No, troppo noioso. Non riuscire ad allenarmi un solo minuto se non pensassi che posso diventare come Toki. Se non pensassi che posso allenarmi in ogni istante della mia vita.
Anche adesso mi sto allenando.
Mi hanno detto che devo capire dove nasce il movimento.
Su questo punto attendo fiducioso i vostri consigli. E mi raccomando non parlate male di toki
 :gh:  :gh:  :gh:

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #1 on: October 25, 2011, 18:34:07 pm »
0
So che e' poco poetico ma io tendo a credere che sia meglio mettere se' stessi in tutto quello che si fa piuttosto che mettere quello che si fa in tutto se' stessi.


Certo se intendiamo "esser guerriero" con il battersi con la vita e non arrendersi allora ben venga,ma sotto questo p.d.v. ogni sportivo e' un guerriero,ogni persona che eiste con abnegazione e' un guerriero...
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Gargoyle

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #2 on: October 25, 2011, 18:36:55 pm »
+1
...io non ho capito  :pla:
Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo.

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Offline DJ scanner

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #3 on: October 25, 2011, 20:07:15 pm »
+1
Non riuscire ad allenarmi un solo minuto se non pensassi che posso diventare come Toki.

toki era toki perchè sapeva aiutare e guarire le persone (il più straordinario personaggio di tutti i tempi), studiare e conoscere il corpo senza pregiudizi, potrebbe essere la strada per capire da dove nasce il movimento.
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Offline Gelo - Killer Whale is back!

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #4 on: October 25, 2011, 21:53:59 pm »
0
...io non ho capito  :pla:

Mi associo... non riesco a cogliere il senso del discorso.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
Sii impavido e retto, cossichè Dio possa amarti.
Dì sempre il vero, anche se ti conduce alla morte.
Salvaguardia gli indifesi e non fare torti.
E' il tuo giuramento!
(schiaffo)
E questo, affinchè te ne ricordi!
Sorga un cavaliere.

Cit - Le Crociate (Kingdom Of Heaven)


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Offline Jack Burton

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #5 on: October 26, 2011, 00:39:04 am »
0
Anni fa, almeno 15, quando ero forte e convinto mi capitava di cercare con lo sguardo la sfida nello sguardo
degli altri e ogni tanto si finiva a darle e a prenderle. In quest'ultimo caso si finiva anche all'ospedale
e non so se vi è mai capitato di stare al Niguarda (Milano) alle 2 di notte con metà della gente al
pronto soccorso attaccati con le manette alla barella e i carabinieri malamente mimetizzati da infermieri (in pratica il camice con la divisa sotto, ma che si vede benissimo) che ti chiedono se conoscssi quelli con cui ti eri pestato. A loro non lo dicevo, ma mi confesso: li conoscevo tutti!!!
Ma quando sei sotto un porticato piastrellato e umido per la pioggia, le luci soffuse e fastidiose, la voce delle
persone che stanno lì intorno, le macchine che passano e la paura che prima o poi spunti fuori anche un coltello e magari un pò di birre e di pizza nello stomaco può capitare che il mio kung fu, hai tempi facevo viet vo dao e full contact, in quel preciso momento non fosse quella bellezza di estetica ed efficacia che era in palestra.
D'altra parte non lo era neanche quando le davo e lo facevo senza rimorsi. Perché quello che imparai a quei tempi è che all'aggressività non corrisponde necessariamente pericolosità.
Naturalmente tutto questo lo avrei evitato se hai tempi fossi stato capace di capire quanto sia da dementi picchiarsi in strada per un torto o per dimostrare che bisogna portare rispetto. Essendo il mio primo post spero vi abbia fatto piacere la mia biografia.

Ma veniamo alle cose serie: senza ombra di dubbio Toki è sempre stato il mio preferito.
Sono sicuro che avrebbe vinto contro Ken Shiro. In particolare la scena di lui nella posizione del loto in carcere che dopo anni uccide le guardie senza muoversi.
Ecco questo è il punto, trovare l'apice dell'arte nella negazione di quello che dell'arte è la massima espressione: il movimento.
O lo scrivo solo perché voglio vincere tutti senza fare fatica??? Ma se devo combattere e per farlo devo muovermi quanta fatica
devo fare per combattere senza muovermi? Se evitassi di combattere direi zero! No, troppo noioso. Non riuscire ad allenarmi un solo minuto se non pensassi che posso diventare come Toki. Se non pensassi che posso allenarmi in ogni istante della mia vita.
Anche adesso mi sto allenando.
Mi hanno detto che devo capire dove nasce il movimento.
Su questo punto attendo fiducioso i vostri consigli. E mi raccomando non parlate male di toki
 :gh:  :gh:  :gh:

Karma sverginato
Il Coltello si Affila sulla Pietra, l'Uomo si Affila su un altro Uomo.

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Offline Giannizzero Wolf

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #6 on: October 26, 2011, 00:45:28 am »
0
battersi con la vita
mi batto PER
mai CON
  ;)
Non esistono problemi; ci sono soltanto soluzioni.


The Guy - P.K. & Chris ... compari rustici

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Wa No Seishin

Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #7 on: October 26, 2011, 09:38:43 am »
0
Karma sverginato

Era già stato sverginato il primo post in presentazioni.


Per il 3d: non ho capito di cosa si parla, ma cmq vedete di non andare OT. :gh:

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Offline Barvo Iommi

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #8 on: October 26, 2011, 09:42:44 am »
0

Per il 3d: non ho capito di cosa si parla, ma cmq vedete di non andare OT. :gh:
:D :D :D qui ti voglio, scacco matto per Wa

Toki è il preferito di tanti, perchè ha una scusa validissima per non assumersi le responsabilità di quello che in realtà rappresenta, è un personaggio "molto italiano"

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Offline Bingo Bongo

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #9 on: October 26, 2011, 12:17:51 pm »
-1
Mi avete dato tutti degli spunti molto interessanti e cerco quindi di spiegarmi meglio.
Io non ho intenzione di studiare per 2000 anni, non ho proprio il tempo (aveva 2000 anni di storia la Divina Scuola di Hokuto se ricordo bene), e non ho intenzione di studiare come funzionano i muscoli e il loro rapporto con le ossa.
Non voglio perdere più di 10 minuti a capire perché ho bisogno delle proteine e dei carboidrati.
Non mi interessa imparare a difendermi, non mi interessa fare sport perché fa bene. Non mi interessa fare competizioni.
E non mi interessa imparare nomi che non trovo nel dizionario di italiano.
Quello che mi interessa è diventare come Toki. Voglio il controllo totale dell'energia. E non lo voglio dopo 30 anni di allenamento.
Lo voglio adesso. In questo momento.
Se domani scoppiasse la 3° guerra mondiale (provo a rimanere in tema con il contesto in cui si muove Toki) e sparissero le armi da fuoco e fossimo costretti a prendere i baldi giovani dai 18 ai 70 anni e in 10 gg insegnare loro a uccidere il proprio nemico a mani nude (mettiamo pure le armi da taglio, magari 10 gg sono pochini per insegnare l'uso della katana?) e guarire i loro compagni feriti, esattamente come farebbe Toki, voglio sapere come potremmo fare. E non ditemi che è impossibile altrimenti state facendo sport. Non state facendo arti marziali. Altrimenti vuol dire che non volete diventare come Toki, ma volete fare fiato e allenare un pò di  tricipiti, spalle e quadricipiti.
Ora, se Toki può starsene comodamente nella posizione del loto (per questo Iommi dici che è molto italiano? Toki non ha voglia di sbattersi?  :) ) e uccidere i suoi nemici senza muoversi voglio sapere se è o non è la negazione del movimento? O nel "non muoversi" si sta muovendo molto di più di un maestro di akido quando fa una dimostrazione contro 20 avversari?
Voglio sapere questo benedetto movimento da dove nasce. E non voglio sapere né di radicamento, né di anche o di forze che
si distribiscono lungo le ossa e le fasce muscolari.
Voglio sapere semplicemente da dove nasce.




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Offline Barvo Iommi

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #10 on: October 26, 2011, 14:15:35 pm »
0
Ora, se Toki può starsene comodamente nella posizione del loto (per questo Iommi dici che è molto italiano? Toki non ha voglia di sbattersi?  :) ) .
Voglio sapere semplicemente da dove nasce.
no no  :D anzi la posizione del loto non è delle più comode, mi dicono. Era riferito al fatto che è il migliore ma ha un'ottima scusa per lasciare le responsabilità e le beghe al fratellastro.

Io credo di rientrare nella tua definizione di sportivo (anche se aggiugerei un wannabe) ma penso purtroppo che quello che cerchi nasca soprattutto dalla fantasia di un brillante autore, che ha immaginato nell'assenza di movimento il gradino più alto di un'arte principalente di movimento.
 :)

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Offline Bingo Bongo

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #11 on: October 26, 2011, 15:27:05 pm »
0
@Iommi: le tue sono parole sagge. E si capisce che non pensi solo allo sport, ma anche allo spirito.
Toki è il frutto di un brillante autore, ma sul fatto che l'assenza di movimento, come gradino più alto dell'arte, sia "soprattutto" farina del suo sacco non credo.
Sarai d'accordo sul fatto che non esista disciplina orientale da quelle giapponesi a quelle cinesi dal silat alla muay thai passando dallo yoga dove non si parli di una componente che non è solo quella fisica (parlo di allenamento e tecniche), che non è solo quella psicologica (parlo di atteggiamento e attitudine), ma spirituale. Cioè una componente che è la negazione della componente più evidente, il movimento.
Come potrei allenarmi nelle Arti Marziali se non credessi a questa componente se non credessi che la realtà possa superare la fantasia anche quando questa è talmente straordinaria da sembrare appunto solo fantasia?
Toki nella posizione del loto, medita, accumula energia e combatte senza toccare i suoi avversari.
Questa è storia (preferisci che dica mito o leggenda?) di tutti i grandi fondatori delle Arti Marziali.
Eppure ancora mi manca qualcosa. Vedo in questi combattimenti di fantasia tutto quello che ho letto della storia della Arti Marziali: punti vitali, forza, agilità, equilibrio, concentrazione, energia, tecnica, morale e grandi principi spirituali.
E in palestra vedo ottimi atleti che fra anni saranno ottimi maestri.
Ci sono cose che possono essere apprese subito o può non bastare una vita. Non parlo di flessioni che allenano il tricipite che posso farle mentre penso a quello che devo comprare al supermercato. Non parlo di ganci tirati al sacco, posso essere un depravato e tirare ottimi ganci. Posso farlo senza principi morali. Senza spirito. Posso farlo fino a quando il corpo me lo consente, ma non farei Arti Marziali. Farei un'altra cosa. E badate bene che sono un combattente. Non voglio ritirarmi in convento per meditare. Non sto negando il corpo. Anzi lo voglio talmente esaltare da non averne più bisogno. Perché voglio diventare come Toki.
Mi hanno detto che devo capire da dove nasce il movimento. Ho pensato a questo per tanto tempo. Ho provato le posture certo e ho sentito i singoli muscoli convogliare e indirizzare le forze. Ho allineato le ossa per scaricare il peso a terra.
Poi ho capito che stavo sbagliando. Quindi ci provo ancora  :)... Da dove nasce il movimento secondo voi?

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Offline Hung-gio

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #12 on: October 26, 2011, 16:15:45 pm »
0
Riassumendo ,vuoi dei poteri soprannaturali?

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Offline Bingo Bongo

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #13 on: October 26, 2011, 17:44:12 pm »
0
Se penso che siamo su una "palla" sospesa in uno spazio che il mio cervello non riesce a concepire se non come infinito non mi sembra che chiedere dei poteri soprannaturali sia una richiesta così esosa!!!  :)
Però la mia domanda era molto più pratica visto che ho solo chiesto da dove nasce il movimento.
Vedi, secondo me, chiedere da dove nasce il movimento e da dove nasce l'universo è la stessa identica cosa.
Uno si concentra su se stesso, sui muscoli, le ossa e l'equilibrio, ma invece deve pensare a tutto il resto.
Sono sicuro che la pratica possa trarre grande beneficio se si incomincia a capire questo principio.
Io so perfettamente che il movimento non nasce da me. Io nel movimento mi ci inserisco.
Mi piacerebbe sapere però cosa ne pensano gli altri A.M. su questo punto fondamentale...Per diventare come Toki naturalmente.
 :P


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Offline Rev. Madhatter

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Re:Perché TOKI è stato sempre il mio preferito
« Reply #14 on: October 26, 2011, 18:21:56 pm »
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In principio era pensiero, il pensiero ha pensato se stesso creando la dualita', l'immaginazione dell'infinita possibilita' ha creato la molteplicita', cosi' l'originale pensiero col potere di creare il reale si e' frammentanto in muniscole scheggie di autoscienza,ancora in grado di creare l'azione, il movimento se vuoi, col pensiero, agendo su una realta' che esperiamo come materia (che altro non e' che energia rallentate e l'energia come manifestazione fisica altro non e' che pensiero decaduto); inutile dire che queste piccole coscienze non hanno piu' il potere originale ma attraverso la conoscenza e la comprensione del modello di mondo dell'altro possono progressivamente fondersi e riguadagnare il p.d.v. divino.


Ta-da' supermegasintesi dell'orgine di tutto quello che esiste  :gh:



In realta' parlando di movimento attualmente ci sono due scuole di pensiero, i materialisti deterministi che stanno sfruttando alcune interpretazioni di test di neuroscienze per dire che il movimento si avvia prima che la coscienza ne esperisca l'avvenimento e quella fenomenologico/esistenzialista che considera il movimento come diretta conseguenza di un atto di volonta' (e con conseguente dibattito e giustificazione del perche' allora vi sia una differenza tra uomo e animale, entrambi si muovono ma solo per uno parliamo di volonta' o intenzione).



La brutta notizia e' che se pensi di "inserirti nel movimento" ti ritrovi a negare il libero arbitrio e questa e' sempre una seccatura...
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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