Un percorso

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Offline Takuanzen

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Re:Un percorso
« Reply #45 on: November 10, 2011, 13:39:35 pm »
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Putroppo andiamo verso una "vetrificazione" delle persone...


Qualcuno di vuoi ha avuto modo di vedere recentemente in che condizioni giocano i bambini?

Quante ginocchia sbucciate o simila ci sono? Bambini sui pattini con ginocchiere,gomitiere,polsiere e caschetto? Bambini che restano fuori a giocare da soli?

Il discorso e' lungo  e piuttosto banale,ma e' giusto per ricordare che ci sono vari gradi di sicurezza e che qualche livido ogni tanto vi fa piu' bene che male  ;)
Si sono raggiunti livelli di apprensione e paura del mondo esterno (relazioni con gli altri), che rasentano l'alienazione più cupa.
Lo so perchè coi bambini ci lavoro, tuttavia quelli da rieducare, come dice Saburo, sarebbero i genitori.
Chiudono i figli dentro teche di cristallo. Ho trovato bambini di 4 anni che avevano problemi di deambulazione anche perchè le madri li portavano in braccio persino per salire sullo scuolabus...
Si ha il terrore dei lividi, come delle cimici, degli zingari, degli extracomunitari, dei rilevatori comunali, dei cani ecc...naturalmente televisione e programmi sensazionalistici fanno la loro parte nel dirigere l'informazione verso questi canali preferenziali. :dis: :vomit:

P.S: sai che ho trovato fantastico il tuo post precedente?  E' bella questa reazione a catena di riflessioni sui propri percorsi personali!!! :sur:
« Last Edit: November 10, 2011, 13:46:53 pm by TakuanZen, Maestro di Giustizia »

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Re:Un percorso
« Reply #46 on: November 10, 2011, 14:14:44 pm »
0
Trovo molto bello anche io il fatto che su questo forum,sentendosi piu' protetti, molti utenti si mettano in gioco con le proprie esperienze; e' davvero pieno di riflessioni molto interessanti ed ispiratrici  :thsit:
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Saburo Sakai

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Re:Un percorso
« Reply #47 on: November 10, 2011, 14:39:04 pm »
+1
Trovo molto bello anche io il fatto che su questo forum,sentendosi piu' protetti, molti utenti si mettano in gioco con le proprie esperienze; e' davvero pieno di riflessioni molto interessanti ed ispiratrici  :thsit:

Guarda che da altre parti, è da te che non si sentono protetti !  ;D ;D ;D ;D ;D

Lo spirito viene prima della tecnica.

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Un percorso
« Reply #48 on: November 10, 2011, 14:41:17 pm »
0
Trovo molto bello anche io il fatto che su questo forum,sentendosi piu' protetti, molti utenti si mettano in gioco con le proprie esperienze; e' davvero pieno di riflessioni molto interessanti ed ispiratrici  :thsit:

Guarda che da altre parti, è da te che non si sentono protetti !  ;D ;D ;D ;D ;D

 XD XD XD
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
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va bene
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ma avevate detto gratis
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se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Mentore

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Re:Un percorso
« Reply #49 on: November 10, 2011, 14:50:53 pm »
0
Non credo più che Budo e Sport possano convivere. Si finisce col creare un ibrido insensato. Ora come ora credo fermamente che lo SDC debba essere praticato a parte e che il Budo inteso come combattimento da strada o combattimento " per la vita " non possa includere lo sparring. Se dovessi dire cosa faccio adesso non saprei proprio come chiamarlo...

Caro Luca,

posso solo darti il benvenuto nel club di chi ha troppi dubbi per smettere di praticare proprio ora ;-)


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Offline Mentore

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Re:Un percorso
« Reply #50 on: November 10, 2011, 14:53:24 pm »
0
Non posso che essere d'accordo con te. E' difficile trovare un'arte che permetta davvero di mediare entrambe le necessità.
Io ero convinto di averla trovata (e lo sono ancora), ma poi per altri tipi di problemi il percorso è stato troncato.
Ho trovato qualcosa di simile (nei concetti almeno, non nelle tecniche e tipo di allenamento) nell'insieme dato da krabi-krabong, maemai e muay thai.. probabilmente ora come ora è il "sistema" più completo che mi pare di trovare "in giro".
Sarei però curioso di sapere tu cosa fai "di preciso" ora come ora :)

Sì, ma tu avevi un maestro Karmico :D

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muteki

Re:Un percorso
« Reply #51 on: November 10, 2011, 15:16:05 pm »
-1
Temo che tu non abbia compreso se ritieni che quanto scritto possa in qualche modo avvicinarmi alle tue posizioni. Grazie comunque per l'attenzione.

eeh... ti sembrerà strano ma forse, invece, quel che dici è vicino alle MIE di posizioni...

ti darei anche io il benvenuto nel mondo dei praticanti dubbiosi, sperando che anche per te il dubbio possa essere di stimolo

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Offline Ragnaz

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Re:Un percorso
« Reply #52 on: November 10, 2011, 15:51:01 pm »
0
Non posso che essere d'accordo con te. E' difficile trovare un'arte che permetta davvero di mediare entrambe le necessità.
Io ero convinto di averla trovata (e lo sono ancora), ma poi per altri tipi di problemi il percorso è stato troncato.
Ho trovato qualcosa di simile (nei concetti almeno, non nelle tecniche e tipo di allenamento) nell'insieme dato da krabi-krabong, maemai e muay thai.. probabilmente ora come ora è il "sistema" più completo che mi pare di trovare "in giro".
Sarei però curioso di sapere tu cosa fai "di preciso" ora come ora :)

Sì, ma tu avevi un maestro Karmico :D

Ah ma allora esisti pure qui! sei ovunque! :P :P :P
(cmq si, ho avuto un Maestro, e l'ho pure sfruttato poco   [kill])
Ragnaz - alias Luca


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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Un percorso
« Reply #53 on: November 10, 2011, 16:07:42 pm »
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Quando ho lasciato lo SHotokan avevo ben chiaro in mente cosa non andava in ciò che facevamo. Niente sparring , niente contatto , tantissimi kata , tantissimi bunkai , tantissimi kihon ... Mi sono dunque rivolto al mondo del jissen karate. ALcuni non mi hanno neanche risposto alle mail ( parlo di scuole italiane eh , non di scuole giapponesi che magari la mail in italiano o inglese neanche la leggono ). Altri mi hanno risposto chiedendomi di organizzare stages a costi allucinanti. Ho provato alcune scuole di persona rimanendo piuttosto deluso dal livello tecnico molto basso. Alla fine ho incontrato un Sensei che faceva parte di una scuola poco conosciuta. Si è posto modestamente e non mi ha chiesto cifre assurde. Allenandomi con lui mi sono reso conto che era davvero molto competente. I suoi allenamenti erano fisicamente durissimi , i suoi ragazzi erano forti. Grande esperienza negli SDC. Dopo un po' di tempo però ho cominciato di nuovo ad avere dubbi... Dove era il Karate in ciò che stavo facendo ? Praticamente si trattava di solo kumite " jissen style " e di un po' di kick in karategi. Ho mollato. Nel frattempo avevo stretto amicizia con un Senpai che sarebbe poi diventato praticamente un fratello. Karateka fortissimo , anima inquieta come me. Lui a differenza di me è un avventuriero. Si è recato diverse volte in giappone , per periodi abbastanza lunghi ( un mese ogni volta ) e ha toccato con mano diverse realtà. E' diventato allievo e branch chief per conto di uno dei maestri più rispettati nel panorama del karate a contatto pieno giapponese : una vera leggenda. E abbiamo entrambi cominciato a seguire gli insegnamenti di quel maestro. Tantissimi kihon , ancora kihon , kumite , ancora kumite. Per un po' credevamo di aver trovato il nostro " posto migliore " ( Shaman King docet ) ... dopo un qualche tempo i dubbi sono tornati. Facevamo due tipi di kihon. Quelli per il kumite e quelli " tradizionali ". Apparentemente due mondi separati. Quelli tradizionali parevano del tutto inutili. Quelli da kumite erano funzionali al kumite senza pugni al viso... Abbiamo cominciato a chiederci cosa ci sarebbe importato del kumite senza pugni al viso una volta che non avessimo avuto più l'età per competere o la voglia per portare i ragazzi a competere ... anche in ragione del fatto che in Italia competizioni di jissen ci stanno solo quelle aikk che sono chiuse agli esterni. Allora dico " vabbeh caco il kumite jissen style e mi concentro su un kumite coi pugni al viso ". Ok. MA con i kihon tradizionali che cazzo ci faccio ? Per un po' pratico e insegno solo kihon da kumite e combattimento con pugni al viso. Torna il problema che sto praticando Shudo o Shin KArate o , in buona sostanza , Kick in Karategi. Il mio amico continua i suoi viaggi in giappone e mi parla dei suoi incontri con grandi maestri. Tra questi due in particolare , appartenenti a scuole diverse , gli fanno un discorso che ci sconvolge entrambi. Parafrasando " ragazzi il jissen karate come si pratica oggi è solo roba da torneo. non c'entra niente col karate , il karate è altro ". A dirlo sono due leggende , due uomini considerati dei veri Samurai , dei Custodi del Budo. Cazzo. Ma allora noi che stiamo facendo ? Da lì ho chiuso il mio corso e congedato i miei allievi/ compagni. Mi sono messo a ragionare. La mia idea attuale è strana , fatico a spiegarla anche a me stesso. Non credo più che Budo e Sport possano convivere. Si finisce col creare un ibrido insensato. Ora come ora credo fermamente che lo SDC debba essere praticato a parte e che il Budo inteso come combattimento da strada o combattimento " per la vita " non possa includere lo sparring. Se dovessi dire cosa faccio adesso non saprei proprio come chiamarlo...

scusa il ritardo a rispondere, il post mi piace, ma siamo sempre là, per uscire dalla questione bisogna definire cosa è il karate, dire ad una persona che fa jissen karate combattendo: " il karate è altro" senza dire che cosa è "altro" significa dire tutto e niente.

A questo punto io  dico: Il karate è qui ed adesso, quindi non preoccupatevi  oggi, che potete fare le gare, di quello che farete quando non le potrete fare più.
Una pratica proiettata nel futuro in cui si comincia da giovani a fare quello che si dovrà fare da vecchi crea solo praticanti con rimorsi.

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Offline Ragnaz

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Re:Un percorso
« Reply #54 on: November 10, 2011, 16:45:01 pm »
+1
D'accordo che il qui e ora sia importante.. ma se non si pongono certe basi da "giovani" poi da "vecchi" si rimane fregati  :dis:
Ragnaz - alias Luca



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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Un percorso
« Reply #55 on: November 10, 2011, 17:16:26 pm »
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D'accordo che il qui e ora sia importante.. ma se non si pongono certe basi da "giovani" poi da "vecchi" si rimane fregati  :dis:

potresti anche morire a 35 anni sotto una macchina e non arrivare mai a praticare da vecchio... potresti anche scocciarti di praticare arti marziali e preferire altro.... potresti anche decidere che preferisci la lotta invece del karate e dover ri iniziare tutto da zero... ecc ecc

è irrazionale a 20 anni o 30 anni programmare quello che si farà a 60 anni, e le basi per muoversi bene ed avere un corpo funzionale le dovrebbe dare  qualsiasi attività sportiva fatta come si deve.

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Offline Saburo Sakai

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Re:Un percorso
« Reply #56 on: November 10, 2011, 17:18:17 pm »
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D'accordo che il qui e ora sia importante.. ma se non si pongono certe basi da "giovani" poi da "vecchi" si rimane fregati  :dis:

potresti anche morire a 35 anni sotto una macchina e non arrivare mai a praticare da vecchio... potresti anche scocciarti di praticare arti marziali e preferire altro.... potresti anche decidere che preferisci la lotta invece del karate e dover ri iniziare tutto da zero... ecc ecc

è irrazionale a 20 anni o 30 anni programmare quello che si farà a 60 anni, e le basi per muoversi bene ed avere un corpo funzionale le dovrebbe dare  qualsiasi attività sportiva fatta come si deve.

Lo spirito viene prima della tecnica.

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Re:Un percorso
« Reply #57 on: November 10, 2011, 19:16:16 pm »
0

potresti anche morire a 35 anni sotto una macchina e non arrivare mai a praticare da vecchio... potresti anche scocciarti di praticare arti marziali e preferire altro.... potresti anche decidere che preferisci la lotta invece del karate e dover ri iniziare tutto da zero... ecc ecc

è irrazionale a 20 anni o 30 anni programmare quello che si farà a 60 anni, e le basi per muoversi bene ed avere un corpo funzionale le dovrebbe dare  qualsiasi attività sportiva fatta come si deve.

Fino a quando ai 20 o 25 anni ti sembra irrazionale.. quando inizi ad averne 30 o 35 ti sembra irrazionale il contrario...
Son d'accordo però sul fatto che ogni disciplina FATTA BENE dovrebbe porre le famigerate buone basi.. il problema è che imho il 90% delle scuole (non tanto delle discipline) non "fa bene"  :dis:
Ragnaz - alias Luca


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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Un percorso
« Reply #58 on: November 10, 2011, 19:37:50 pm »
0

potresti anche morire a 35 anni sotto una macchina e non arrivare mai a praticare da vecchio... potresti anche scocciarti di praticare arti marziali e preferire altro.... potresti anche decidere che preferisci la lotta invece del karate e dover ri iniziare tutto da zero... ecc ecc

è irrazionale a 20 anni o 30 anni programmare quello che si farà a 60 anni, e le basi per muoversi bene ed avere un corpo funzionale le dovrebbe dare  qualsiasi attività sportiva fatta come si deve.

Fino a quando ai 20 o 25 anni ti sembra irrazionale.. quando inizi ad averne 30 o 35 ti sembra irrazionale il contrario...
Son d'accordo però sul fatto che ogni disciplina FATTA BENE dovrebbe porre le famigerate buone basi.. il problema è che imho il 90% delle scuole (non tanto delle discipline) non "fa bene"  :dis:

Bhe a 35 anni comincerai a lavorare per i 40, a 45 per i 50  e così via, fatto salvo che per me partire con 5 anni d'anticipo mi pare cmq un pò esagerato e che, magari, a 50 anni un potrebbe, essendosi allenato costante e con doti naturali, stare come ne aveva 40 ( cosa che in ambito prettamente sportivo ho visto fare) e aver buttato quindi 10 anni in cui poteva allenarsi al massimo ( per quell'età) in previsione di un deterioramento fisico mai avvenuto.   Credo che un cambiamento d'allenamento lo si  dovrebbe cominciare a fare solo e soltanto quando si avvertono i primi acciacchi, e mai prima  ma qui si ricade automaticamente nel secondo problema che hai citato, il 90% delle scuole non fa bene e non sa che cosa significa allenare il corpo.

Se no a sto punto direi di iniziare tutti quanti a camminare con il bastone, portare pantaloni ascellari e farci cavare i denti e sostituirli  con dentiere, così a 70 anni siamo tutti belli che pronti.

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Offline Ragnaz

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Re:Un percorso
« Reply #59 on: November 11, 2011, 00:57:36 am »
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Beh non è che se mi sento bene devo allenarmi da vecchietto.. mi devo allenare per come mi sento, ma, possibilmente, non tralasciare quelle "cose" che poi, quando sarò meno in forma, mi permetteranno di allenarmi lo stesso  ;)
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