una am è un insieme di tecniche codificate/tramandate in vario modo.
Il karate shotokan all'inizio era fondamentalmente un insieme di tecniche, oggi è ancora fondamentalmente quell'insieme di tecniche.
Al karate non interessa se c'è qualcuno che lo fa per difendersi o lo usa per rassodare i glutei. Se c'è chi lo insegna con un certo atteggiamento o un altro, o se qualcuno ne taglia le tecniche o ne aggiunge altre (perchè in quel caso sarebbe corretto cambiare il nome e avvertire che si fa altro).
Se io pongo delle regole sportive che limitano il numero di tecniche lo chiamo per convenzione/comodità karate, ma in realtà non è più karate. e' qualcosa d'altro e sarebbe corretto chiamarlo diversamente (tipo karate sportivo, o semi o full o aieiebrazov).
Ok,questa e' la tua definizione giusto?
Ora,come si fa a dire che una definizione non e'
valida?
Si cercano eccezioni, se vi e' una eccezione allora la definizione va rivisitata.
Ora tu dici che una arte marziale e' un insieme di tecniche codificate.
Questo significa che le arti marziali sono statiche, se una tecnica non e' contemplata nel canone di quell'arte marziale allora non si sta facendo quell'arte marziale.
Questo pone dei problemi:
1) una arte marziale aperta non e' secondo il tuo canone una arte marziale a meno che non venga codificata una nuova disciplina con un nuovo nome.
Il bjj per te non e' una arte marziale,non e' arte marziale il jissen karate,non e' arte marziale la muay thai,non e' arte marziale il jeet kune do,non e' una arte marziale il wing chun,etc.
2) mentre il fondatore sviluppava la sue disciplina essa non era una arte marziale,in quanto non ancora codificata.
Questo approccio inoltre rende il karate qualcosa di "ideale" e inesistente, una tecnica non portata secondo i caoni dello stile non e' "karate",ma ovviamente nessuno e' perfetto nell'esecuzione delle tecniche,dunque e' possibile affermare che nessuno ha mai praticato karate?
Che esso e' essenzialmente un ideale irraggiungibile?
questo,a parte essere vagamente assurdo per quanto poetico, riporterebbe la questione all'indifferenza tra am e sdc, visto che nessuno pratica am allora non esiste distinzione tra i praticanti: facciamo tutti discipline da combattimento e poi,nell'iperuranio esistono le perfezioni delle arti marziali

A parte questo seguendo la tua definizione le arti marziali sono essenzialmente una questione di nome,ma nome proprio di una disciplina, il che non spiega la differenza tra am e sdc.
Mi spiego:
Se nel karate tiro un diretto allora non faccio karate.
Definizione di karate e' l'insieme di tecniche, e solamente quelle, che sono state codificate come tali; la codifica e' cio' che ha deciso il fondatore.
Definizione di pugilato e' l'insieme di tecniche, e solamente,quelle che sono codificate come tali; la codifica e' in negativo, ossia tutto cio' che e' permesso dall'insime di massime "solo colpi di pugno" "solo sopra la cintura".
Siccome entrambe sottostanno a precise regole,al di fuori delle quali non sono piu' "proprie", per quale motivo chiamiamo la prima AM e la seconda SDC?
Ancora: la savate ha un insieme di tecniche precisissime e ben definite, quindi e' propriamente arte marziale, piu' del taiji(e di tutti gli stili interni cinesi che puntano alla costruzione di un corpo marziale piuttosto che allo sviluppo di tecniche)?
L'usanza di codificare per nome e cognome ogni singola tecnica e variazione e' tipica di un certo periodo giapponese, non credo costituisca una base idonea a una classificazione di tutte le discipline da combattimento
