'Azz! Ma quanto scrivete.
Vi invidio!
Per il tempo e la pazienza che avete....
Putroppo non ho grandi argomenti e soprattutto tempo per soddisfare i palati più raffinati, ma voglio dire la mia.
Secondo me ci stiamo (tutti) arroccando su questioni di lana caprina.
Il titolo del 3ed è:
L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC ....o era
incostintenza Le categorizzazioni non mi piacciono, sono fuorvianti e limitanti e servono solo a dare delle etichette che non rispecchiano quasi mai la realtà delle cose.
"Il praticante di AM è un cazzaro ottuso, refrattario al confronto e fa mossette senza senso non servono a una cippa"
"Il praticante di SDC è un rozzo buzzicone che si prepara a incontri regolamentati illudendosi di diventare l'invincibile Fedor de noantri"Queste 2 linee di pensiero ironicamente esposte
[1] lasciano il tempo che trovano.
- La maggior parte delle AM nascono come metodo di DP, ma oggi hanno pesantemente trasurato questo aspetto per dedicarsi maggiormente a competizioni regolamentate tralasciando lo studio di numerose tecniche che in gara non sono ammesse.
- La maggior parte degli SDC nascono come confronto sportivo 1vs1 e coerentemente sono rimaste tali, ma parecchi praticanti le considerano come l'unico valido sistema di verifica per la DP.
Io credo che oggigiorno AM e SDC si assomigliono molto più di quello che si può pensare.
Mi stupisco però ancora di constatare che certe crociate da
"moralizzatore mascherato" non danno cenno di affievolimento.
Vi sono punti di contatto che solo un cieco
[2] non riconosce.
- Entrambe si prefiggono un'efficacia in combattimento.
- Entrambe sono propense al confronto seppur regolamentato.
- Entrambe mirano ad esaltare le peculiarità del loro stile.
- Entrambe hanno praticanti che macinano Km, spendono soldi, tempo e sudore per progredire.
- Ecc., ecc., ecc.....
Le differenze aumentano se invece di parlare di AM/SDC parliamo di praticanti di AM/SDC
- Entrambi cercano di vendersi come i migliori in assoluto.
- Entrambi cercano di evidenziare le lacune altrui piuttosto che i punti di forza.
- Entrambi si autoeleggono come "illuminati di turno" sentendosi in dovere di catechizzare il prossimo e portatori del Verbo.
- Ecc., ecc., ecc.....
Allora... Secondo me le differenze strategiche fra AM e SdC ci sono, ma in queste differenza conta poco il discorso "regole si", "regole no". La differenza sta, fondamentalmente, nell'approccio al combattimento - ovvero 1 contro 1 nel caso di Sdc, molti contro molti (o uno contro molti) nel caso delle arti marziali.
Questo in sostanza significa che negli SdC l'approccio strategico può essere fatto "ad hoc", studiando l'avversario (il che non significa necessariamente studiarlo dai video nel periodo che precede un match, per capire i punti di forza e le eventuali "pecche", per potersi allenare su quelle che potrebbero essere le strategie vincenti - ma magari anche solamente la parte di "studio" che si ha quando si fa del semplice sparring). Quindi ciò che faremo o non faremo può - in qualche modo - essere "pianificato" in base a chi ci troviamo davanti.
Nelle arti marziali invece l'approccio strategico è di tipo "statistico". Non so chi io abbia davanti, non ho tempo di studiarlo, non so in quanti siano, non so quanti dei miei compagni di battaglia sono sopravissuti. Quindi le mie azioni saranno condizionate dalla probabilità che i miei avversari facciano qualcosa (stando magari in una certa posizione o muovendosi in un certo modo), e anche le mie azioni offensive saranno condizionate da quanto massimo danno io riesca a produrre con una data tecnica in un dato momento.
Questo è ovviamente (sempre secondo me), il pundo di partenza - da tenere bene a mente anche per le ulteriori differenziazioni fra am e sdc.