- SDC. Il risultato ha la precedenza su tutto: in nome dell'efficacia, sono ben accette nuove tecniche e strategie; la possibilità di ricevere un colpo, anche un solo livido, può essere trascurata se in cambio si può terminare l'incontro.
Arte marziale a caso: il pukulan. Stessa cosa... Me te frego se mi faccio malissimo alla tibia, se posso terminarti.
Gli sdc trasmettono certi valori meglio delle am grazie al confronto diretto: umiltà, spirito di sacrificio, "no pain no gain", rispetto, eccetera...non hanno però la pretesa di insegnare massime di vita (meglio così) e soprattutto non c'è bisogno di ricorrere a determinate filosofie per spiegare elementi della pratica (se non tutta)[/li][/list]
Arte marziale a caso: il kali. Non si ricorra alla filosofia per spiegare elementi della pratica.
- AM. La vittoria non è prioritaria; è invece fondamentale l'incolumità dei praticanti e non sempre questi due aspetti vanno di pari passo.
Arte marziale a caso: wing chun. Addirittura ci sono associazioni che propongono lo slogan di essere invinvibili...
Altri fattori sono: il rispetto per la tradizione storica e il legame con una determinata visione del mondo. Il primo è più o meno marcato a seconda dell'am: in alcune sono accettati anche modifiche significative sulle tecniche, ne sono esempi il judo e il karate (si pensi alle differenze tra uno shotokan canonico e il kyokushin). Altre sono estremamente rigide sotto questo aspetto perché ritengono la conservazione storica un obiettivo fondamentale della pratica, sono esempi le koryu giapponesi, il kenjutsu, ecc...Secondo aspetto la sopracitata visione del mondo; non dico filosofia che è una parola troppo grossa. Quello che voglio dire, è che un'am è stutturata in funzione di una determinata cultura o, almeno, di un certo modo di considerare le cose. Per esempio, ritengo che il kendo sia fondato sullo zen, senza di esso perderebbe gran parte del significato. (A dirla tutta, conoscendo lo zen si può rispondere a molti dubbi sulle arti marziali giapponesi...). Analogamente, come si potrebbero capire (che non è sinonimo di approvare!) le am interne cinesi senza avere un'idea propria qi? Non sto dicendo che siano concetti giusti o errati, ma vanno compresi per praticare molte arti marziali. E ripeto, questo non è fare filosofia: basta avere un'idea dello zen e delle teorie cinesi per praticare, la religione/filosofia zen è molto più ampia, idem taoismo o buddismo.
Tesi molto discusse nei thread che hanno originato questo. Dai un'occhiata.
- SDC. Sempre in nome dell'efficacia, rientrano nel bagaglio anche quelle tecniche che richiedono un fisico estremamente atletico, si pensi ad esempio alla lotta libera. La possibilità di praticare anche in età avanzata e senza che le tecniche abbiano effetti a lungo termine dannosi sul corpo sono entrambi aspetti secondari.
Non esiste un bagaglio tencico obbligatorio. Sia pugilato che lotta possono essere praticati in tarda età (per quanto nessuno salirebbe sul ring da vecchio, a parte Rocky
)
- AM. Elemento distintivo di un'AM oggi (e d'altronde il termine è nato nella nostra era) è la possibilità di praticarle, o meglio coltivarle, per quasi tutta la vita. Ciò NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE che si possano praticare senza mai fare vera preparazione fisica, solo che a livello non agonistico è possibile continuare a praticare ed essere in grado di eseguire la maggior parte delle tecniche, se non tutte. Ovviamente, in modo me
Veramente, conosco pugili e lottatori molto vecchi.
È ovvio che non gareggiano, ma ti assicuro che si allenano.
- AM. Sebbene l'inizio sia identico; un praticante di am non dovrebbe cercare la conclusione del combattimento in modo così diretto.
Molte arti marziali invece puntano proprio su questo.
Con l'occasione aggiungo che secondo me ultimamente è vero che questo forum sta diventando troppo di parte[1]. Non meravigliamoci dunque che si registrino pochi utenti e alcuni si cancellino.
Ma è ovvio: stiamo cercando di portare avanti definizioni molto impopolari, addirittura contrarie a quelle normalmente assunte dai più. È chiaro che molti poi non si riescono ad identificare con questo lavoro di armonizzazione e che non si sentano più di far parte della community.