43 pagg...siete matti...per parlare di cosa poi???
ho letto le prime 2 e l'ultima...accontentatevi, quindi come al solito non offendetevi se ripeterò concetti già espressi in vari modi...
detto da me sembrerà strano, ma la "storia" per districare la questione in atto è fondamentale.
tutto nasce come arte sia ludica, sia marziale che di formazione. e i tre aspetti si compenetravano.
la distizione è avvenuta fondamentalmente con Bruce Lee, il quale ha fatto del bene, ma anche tanti danni...creando mostri e dando lo spunto anche per evoluzioni che poi ora chiamiamo tutti MMA rapprestate ottimamente dall'UFC.
negli scorsi decenni, maestri delle più svariate discipline hanno costruito il proprio nome su leggende e altro, altri invece su fatti, come Kimura e Gracie, per esempio.
Erano discipline "marziali" che si confrontavano in un contesto sportivo. E la loro marzialità era data dal tipo di organizzazione per gradi/cinture, presenza o meno di forme. Il concetto di difesa personale era integrato nell'allenamento stesso e nella pratica sportiva, non pensavano a programmi ad hoc...quelli sono venuti dopo e si sono diffusi qui in occidente solo per motivi prettamente economici.
Di conseguenza, il praticare tae kwon do in korea, che fosse wtf o itf, implicava già la difesa personale, ma senza mettere da parte il sano confronto sportivo, che permette alla disciplina stessa di evolvere.
i primi UFC, e non mi stancherò mai di ribadirlo, dimostrarono come in un contesto non collaborativo, certe tecniche non avessero alcuna funzionalità. ci sono i video dei preliminary fights dell'UFC 2, mi sembra, cercate gli "unaired".
per info sull'allenamento nudo e crudo, parlate con Claudio Alfarano, lui può darvi la sua visione di ciò.
per tornare alla questione, nei fatti non ci dovrebbe essere alcuna differenza, l'importare è praticare e confrontarsi per crescere, per evolversi come praticanti e come persone.
il resto è marketing.