In sostanza: se non ci si confronta, non si può capire se si sta lavorando bene, né tantomeno come si può lavorare meglio
Negli SdC il confronto e la verifica ci sono per definizione stessa, nelle arti marziali tradizionali non è altrettanto vero!
Se ci si riflette bene, per definizione è un luogo comune.
Non sono d'accordo.
Lo sport nasce
in funzione della competizione, senza la competizione non c'è lo sport.
Prima si fanno gli incontri misti, poi nascono i circuiti di competizione MMA, infine si sviluppa la disciplina sportiva "MMA".
Se non c'è una gara, non può esistere lo sport relativo. "Gara => Sport", ma "Sport => Gara" quindi "Gara <=> Sport". Leggi: il confronto è
connaturato negli s.d.c.
Invece esistono un sacco di arti marziali che non hanno alcun terreno di confronto ufficiale. Quindi, il contrario non è vero.
1 - Non fa comodo, in quanto si preferisce raccontar frottole. Purtroppo succede in molti casi, ma ciò non toglie valore alla disciplina in sé quanto semmai a chi non la onora.
2 - Ci si basa su un retaggio storico che di confronti ne ha già fatti a iosa, ed ha già sperimentato varie metodologie. Non è che tutte le volte si riparte da capo...
Invece no, perché qualsiasi disciplina umana è in evoluzione continua.
Supponiamo che 300 anni fa, i combattenti di Wing Chun battessero tutti in trenta secondi mentre bevevano il caffé al mattino.
Per quale motivo gli altri dovevano continuare a prendersi cazzotti in bocca? Erano tutti masochisti?
Direi che "qualcuno" si sarà messo ad allenarsi più duramente, a ripensare alle proprie strategie, a prepararsi meglio per prendersi la rivincita su quei maledetti e mandargli il caffé di traverso... O no?
Mi pare logico.
Se ti sei confrontato 100 anni fa, a fronte di evoluzione, il risultato precedente lo puoi benissimo buttare nel cesso.
Negli SDC, di contro, il tanto declamato "confronto" è lasciato alla discrezione delle necessità regolamentari o alla curiosità del singolo praticante.
Dipende... Mi pare di capire che tu fai riferimento al "regolamento-senza-regole" che proposi in precedenza come "idealizzazione" del combattimento rituale.
Ovvero "confronto" senza regole.
Ma in palestra lo attui? In palestra tiri sul ginocchio dell'avversario facendogli saltare la rotula? Colpisci il collo mentre colpisci la nuca in direzione concorde e verso opposto, per spezzare il rachide cervicale?
O vi mettete d'accordo su determinate "convenzioni" per non farvi male?
[1]C'è un metodo
sistematico per attuare lo stesso tipo di discorso con qualcuno che si allena in modo differente, che non si conosce?
Quindi il discorso del confronto è molto più discrezionale di quanto si voglia far credere.
Come fai allora a sapere che
TU ti stai allenando bene?
Che il
TUO Karate/WingChun/KrabiKrabong/EccEcc è efficace?