Ma praticare "per fare am" cosa significherebbe?
Bah immagino che sia per sentirsi "artisti marziali"
Sì lo so è una non-definizione, ma non riesco a non farlo rientrare in una delle opzione precedenti...
Inutile prendersi per il deretano.
A me piaceva un casino quello che facevo, anche per certe sensazioni che mi dava.
Per me, ragazzino (che non ha mai subito bullismo et similia, ci tengo a specificarlo per evitare di essere travisato) che ha sempre avuto certe passioni, interessi e valori, fare "quello che facevo", mi piaceva un sacco.
Mi piaceva sentirmi un guerriero, adoravo quella "divisa", perchè sapevo che una volta indossata era come se diventassi...qualcos'altro; mi piaceva quel tipo di formalità (mi incazzavo di bestia quando qualcuno si metteva a chiaccherare o interrompeva il maestro), mi piacevano i richiami spirituali, il concetto di disciplina, di Budo, il praticare "qualcosa" che seguiva determinati valori, adoravo il Dojo Kun.
Poi ho fatto tutte le esperienze che conoscete, più altre (di cui non parlerò qui, scusate ma sono brutte faccende, molto personali) che hanno cambiato il mio punto di vista su molte cose.
Anche se, sotto sotto...
Inutile negarlo. Sono cambiato, ma i miei valori sono sempre quelli.
Sono ancora molto affezionato a certi concetti.
Ma mi sono reso conto che ciò che ti caratterizza...in un certo modo...non è un vestitino bianco, non è una cintura, non è una questione di saluti in ginocchio, non è ripetersi il dojo kun a pappagallo o far finta di seguire il Bushido.
E' una questione di come affronti la vita, le difficoltà, qualsiasi attività, marziale e non.
E' una questione di cuore.