E se invece di sprecare 2 ore parlando ti facessi vedere come e cosa pratico, non sarebbe tutto ancora più semplice?
Al termine delle due ore immagino che invece di voler fare taiji vorrei ucciderti
Pensa che io voglio già ucciderti
Puoi anche farmi vedere quello che pratichi senza dirmi cos'è e io ti dico se pratichi un'arte marziale o un SdC.
Sono sicuro invece che avremmo di cui discutere e che alla fine non potrai non trovare almeno affascinante il taiji
@Bingo: mi piacerebbe davvero fare un sondaggio per vedere quanti qui praticano tenendo presente l'intenzione di uccidere qualcuno (e soprattutto a queste persone io consiglierei di imparare ad usare una pistola piuttosto, the simpler the better )
Si perdono una delle parti più belle.
Se la differenza e' "praticare con lo scopo di combattere per la vita" allora la questione non e' di "disciplina" ma di atteggiamento mentale del singolo praticante.
Posso anche praticare sdc con l'intendo di ammazzarci la gente,vedi corpi speciali o il mcmap americano.
Quindi non e' possibile distinguere le discipline in arti marziali e sdc.
Potro' al massimo dire che tizio e' un amatore,caio un agonista e sempronio un marzialista e praticheranno tutti e' tre la stessa cosa.
Non posso sapere come una persona pratica. Quello che vogliamo sapere è cosa pratica. Un praticante di AM tradizionalmente intese, cioè nel senso della marzialità, non può praticare con l'intento di ammazzarci la gente, ma deve per forza praticare con quell'intenzione.
L' "intenzione": ecco un altro concetto fondamentale nelle AM tradizionali. Fondamentale. Non un opzione. Non una miglioria. Non una qualità superflua. L'intenzione richiede l'attenzione che richiede la concentrazione e tutte richiedono la meditazione. Parliamo di AM tradizionali. Certo se la nostra vita fosse incentrata sul salvaguardarla attraverso il combattimento corpo a corpo (armato e non) avremmo il tempo per fare AM. Io farei il guerriero e qualcuno il contadino.
Per "fortuna", invece, posso dedicarmi ad altre disgrazie che la guerra.
Se si vuole praticare pugilato con spirito marziale non può che far bene alla pratica, allo spirito e al raggiungimento di risultati sportivi.
Se poi chi pratica pugilato ha più spirito marziale di un praticante di forme Shotokan allora dovrebbe fare un pò di karate e quel karateka un pò di pugilato. Ecco, forse in quel momento per quei 2 praticanti la differenza non avrebbe più senso.
E' quindi possiamo anche dire che qualcuno che pratica uno sport in maniera anti-sportiva di fatto non sta facendo uno sport.
Eppure e' pieno di gente cosi'.
Dunque non credo si possa definire sport in base all'attitudine mentale di chi lo pratica.
L'anti sportività non impedisce all'atleta di raggiungere il suo obiettivo che è vincere una gara o migliorare una prestazione.
La mancata qualità dell'atteggiamento marziale del praticante di discipline marziali impedisce che quel praticante sia in grado di combattere per la vita. La stessa intenzione è una qualità che va allenata. E si fa fatica.
Non ho capito se convieni o meno sul fatto che la differenza che hai sottolineato tu e' solo interiore alla persona e pertanto non puo' definire le pratiche o meno.
Certo che è una qualità interiore, ma è necessaria alla disciplina e in quanto necessaria è una qualità della disciplina che nelle AM si allena (poi su questo magari discutiamo).
Anche perche' il fatto che un arte marziale "deve" qualcosa mi sembra una affermazione un po' forte: stai dicendo che chiunque non pratica con l'intento di uccidere non pratica arti marziali ed e' quindi un impostore.
A me (perfino a me ) sembra un po' forte come affermazione...
Questo è uno dei punti: Il senso di ciò che si sta facendo. Non si cresce nelle AM se non si pratica sapendo il senso di quello che si sta facendo. Il senso profondo, marziale e che pone di fronte a delle scelte anche difficili da fare.
Vedi, il praticante di AM Tradizionale dice una cosa errata quando pensa di andare a fare Karate perché è meno violento della Muay Thai. Scappa dalla padella per finire nella brace, ma non si brucerà perché oggi non ha abbastanza paura per la propria vita per capire il senso e la serietà di quella pratica.
Inoltre non hai preso l'esempio del mcmap: fanno anche le gare di quella disciplina,ma poi ci ammazzano la gente sui campi di battaglia.
Sono tuttavia certo che i marine tra loro non vogliono ammazzarsi, palla di lardo & co esclusi....
Ho dovuto googlare per il mcmap. Mi sembra una moderna disciplina marziale. Come lo sono tutte le discipline di stampo militare. Diciamo che oggi, in questo campo, la parte di "arte" marziale va a integrare quella tecnologica. Sicuramente ci sono oggi discipline, aiutate anche delle nuove conoscenze mediche rispetto a quelle tradizionali, dove si insegna a usare il pugnale per far fuori nel miglior modo possibile il nemico e anche con l'adeguato supporto psicologico affinché si riesca davvero a far fuori il nemico.