L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC

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Offline Max

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1710 on: June 22, 2012, 17:48:01 pm »
0
Comunque, a prescindere da tutto: è una cosa inerente allo SK, non a tutte le AM. :)
Effettivamente si, ma io posso parlare per quel che conosco. E a dirla tutta noi non consideriamo lo SK una AM  ;)
Quindi ora mi chiedo per quale motivo continuo la lotta  :D

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Offline Moai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1711 on: June 22, 2012, 17:48:26 pm »
+4
Infatti più che di "fare" parlerei di "usare" una disciplina.
In questo forse ci potrebbe essere una differenza tra i due mondi, bò ???

 :) questa frase mi fa venire in mente una storia vera riportata da un occidentale che per anni rimase in un monastero di kyoto a studiare lo zen.

ora, nella pratica monastica giapponese il fine massimo è quello di ottenere il satori (il risveglio della comprensione) attraverso le attività monastiche: ferrea disciplina, lavori quotidiani, meditazione e la ricerca della soluzione dei KOAN.

lo scrittore riferisce di un monaco chiamato una cosa tipo "maestro orgasmo" o "maestro scopata"....quando sentì questo nome il tizio rimase molto sorpreso dell'epiteto molto inusuale e, a nostro modo di vedere, quasi volgare...

in realtà uno dei monaci gli spiegò che questo tale era un ex monaco che scoraggiato dai suoi continui insuccessi sulla via del satori decise di abbandonare i voti e riprendere la vita mondana...
una delle prime cose che fece fu quella di andare in un bordello (che strano eh :=)) ...e quando l'ex monaco di accinse a cominciare il rapporto sessuale si disse che d'un tratto raggiunse il suo satori!!! cosa che anni di insegnamenti monastici non erano riusciti a fare...

questa simpaica storia è per dire che il fine passa attraverso mezzi diversi e che in quest'ottica non vi è sonstanziale differenza tra una disciplina e l'altra se non il soggetto che la pratica
L'intelligenza illumina, la stupiditá abbaglia

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Offline Max

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1712 on: June 22, 2012, 17:50:37 pm »
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Infatti più che di "fare" parlerei di "usare" una disciplina.
In questo forse ci potrebbe essere una differenza tra i due mondi, bò ???

 :) questa frase mi fa venire in mente una storia vera riportata da un occidentale che per anni rimase in un monastero di kyoto a studiare lo zen.

ora, nella pratica monastica giapponese il fine massimo è quello di ottenere il satori (il risveglio della comprensione) attraverso le attività monastiche: ferrea disciplina, lavori quotidiani, meditazione e la ricerca della soluzione dei KOAN.

lo scrittore riferisce di un monaco chiamato una cosa tipo "maestro orgasmo" o "maestro scopata"....quando sentì questo nome il tizio rimase molto sorpreso dell'epiteto molto inusuale e, a nostro modo di vedere, quasi volgare...

in realtà uno dei monaci gli spiegò che questo tale era un ex monaco che scoraggiato dai suoi continui insuccessi sulla via del satori decise di abbandonare i voti e riprendere la vita mondana...
una delle prime cose che fece fu quella di andare in un bordello (che strano eh :=)) ...e quando l'ex monaco di accinse a cominciare il rapporto sessuale si disse che d'un tratto raggiunse il suo satori!!! cosa che anni di insegnamenti monastici non erano riusciti a fare...

questa simpaica storia è per dire che il fine passa attraverso mezzi diversi e che in quest'ottica non vi è sonstanziale differenza tra una disciplina e l'altra se non il soggetto che la pratica
Su questo ti quoto, quello che "otteniamo" dal praticare una disciplina è sicuramente personale.

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Offline sanchin

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1713 on: June 22, 2012, 21:06:23 pm »
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Allora rovesciamo la conversazione, mi sembra che fino ad ora si sia cercato di salvare le AM dagli SDC facciamo il contrario vediamo che viene fuori e se raggiungiamo un satori (illuminazione) comune dettata da un ragionamento inverso.

Vorrei prendere in considerazione il pugilato che lo sport da combattimento per antonomasia, ecco talvolta gli ambienti pugilistici sono frequentati, converrete con me, da persone con una mentalità sicuramente diversa da quella delle AM e io da grande cultore delle stesse, dopo aver letto questo super topic mi chiedo:- Ma come può il pugilato essere vissuto come arte marziale? E' Possibile? Non voglio risposte sul giusto o lo sbagliato che sia questa impostazione mentale, mettiamo che a me piaccia la tecnica pugilistica ma la voglia vivere in maniera marziale? Come si risolve questo dilemma?
OSU

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1714 on: June 22, 2012, 21:12:36 pm »
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Offline Andy

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1715 on: June 22, 2012, 22:14:25 pm »
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Allora rovesciamo la conversazione, mi sembra che fino ad ora si sia cercato di salvare le AM dagli SDC facciamo il contrario vediamo che viene fuori e se raggiungiamo un satori (illuminazione) comune dettata da un ragionamento inverso.

Vorrei prendere in considerazione il pugilato che lo sport da combattimento per antonomasia, ecco talvolta gli ambienti pugilistici sono frequentati, converrete con me, da persone con una mentalità sicuramente diversa da quella delle AM e io da grande cultore delle stesse, dopo aver letto questo super topic mi chiedo:- Ma come può il pugilato essere vissuto come arte marziale? E' Possibile? Non voglio risposte sul giusto o lo sbagliato che sia questa impostazione mentale, mettiamo che a me piaccia la tecnica pugilistica ma la voglia vivere in maniera marziale? Come si risolve questo dilemma?
Definisci "vivere in maniera marziale".

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Offline Marco C.

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1716 on: June 22, 2012, 22:16:30 pm »
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Allora rovesciamo la conversazione, mi sembra che fino ad ora si sia cercato di salvare le AM dagli SDC facciamo il contrario vediamo che viene fuori e se raggiungiamo un satori (illuminazione) comune dettata da un ragionamento inverso.

Vorrei prendere in considerazione il pugilato che lo sport da combattimento per antonomasia, ecco talvolta gli ambienti pugilistici sono frequentati, converrete con me, da persone con una mentalità sicuramente diversa da quella delle AM e io da grande cultore delle stesse, dopo aver letto questo super topic mi chiedo:- Ma come può il pugilato essere vissuto come arte marziale? E' Possibile? Non voglio risposte sul giusto o lo sbagliato che sia questa impostazione mentale, mettiamo che a me piaccia la tecnica pugilistica ma la voglia vivere in maniera marziale? Come si risolve questo dilemma?
Definisci "vivere in maniera marziale".

Appunto, altrimenti non si capisce nulla e non si può dialogare. :)

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Offline Moai

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1717 on: June 22, 2012, 22:28:49 pm »
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 :( ahia mi sa che...

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Offline sanchin

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1718 on: June 23, 2012, 10:59:07 am »
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Ragazzi riguarda tutto quello che è stato detti fino ad ora, nel pugilato non c'è formalismo, non viene insegnata la cortesia, non viene insegnato a non far del male al prossimo, non viene insegnato che combattere è un mezzo per se stessi e non per andare sul ring a farsi un curriculum, il pugilato si stacca verso una certa età o comunque sia più di altre discipline tipo karate o judo, il pugilato talvolta è mezzo di espressione politica, le AM non hanno nessuna politica, ci sono dei rituali che nel pugilato non ci sono, il pugilato insegna a buttare giù la gente le AM fanno della difesa personale una conseguenza secondaria dell'addestramento, perchè le vere AM non puntano alla Difesa personale, certo la parola marziale c'è e giustifica la fisicità dei gesti e le tecniche eseguite (altrimenti sarebbe danza) ma gli scopi primari delle Arti Marziali, vere, pure, tradizionali, pongono il combattimento come conseguenza secondaria di un'addestramento che punta ad una formazione in primis spirituale.

Non negate questa frase, non dite "no non è così" le vere AM puntano a questo, leggete i libri di masetri fondatori, non basatevi solo sulle parole udite in occidente o mal tradotte, perchè i linguaggi asiatici sono ambigui nella traduzione, le AM sono questo non puntano a distruggere gli altri, perchè nel pugilato non ci sono esercizi "ascetici"? Perchè nelle AM si punta al tempramento massimo del corpo e della mente tipo stare immobili sotto una cascata? C'è chi dirà è assurdo e io rispondo si è vero ma queste sono le arti marziali, perchè i karateka si distruggono le mani sul makiwara? Perchè i Karateka fanno gli allenamenti d'estate sotto il sole a mezzogiorno? Le AM sono il massimo sforzo nelle peggiori condizioni, gli SDC sono il massimo sforzo nelle condizioni migliori, ecco la differenza. Non mi dite che gli SDC sono questo, non è vero è una bugia. Io ho vissuto la realtà degli SDC e delle AM tradizionali vere, esasperate, anche fanatiche perchè no. Eppure negli SDC tipo muay thai mi sono allenato con i migliori (non che io sia bravo non fraintendete ho avuto la possibilità di allenarmi fine) e a fine allenamento mi veniva da vomitare dallo sforzo che facevo ed ero in condizioni fisiche ottimali, le AM sono diverse, più dure, più crude, più primordiali, quelle vere s'intenda bene. Mi veniva voglia di venire via, di semettere, di scappare dalla lezione a volte, stare sulle nocche a fare flessioni con il maestro che ti pigia verso il basso e te ne chiede più di quanto la tua mente possa gestire, prova a fare 40 combattimenti di fila d'estate nell'orario dalle 13:30 alle 14:30 in un capannone a tetto con temperature intorno ai 40° con il maestro che non ti fa smettere e ti porta fino alla fine pieno di lividi. Prova a fare le flessioni in inverno al mare con la testa che entra in acqua quando pighi le braccia e torni su e c'è un'altra onda gelata che ti aspetta, prova il primo dell'anno a fare sulla neve con il kimono e basta un allenamento completo, prova a combattere ad occhi bendati contro 2 o 3 avversari che, senza colpirti al viso o ai genitali, ti riempiono di botte e tu devi arrivare fino in fondo, prova durante un kata a stare fermo in una posizione distruttiva con un maestro che ti riempie di botte con una katana di bambù e il giorno dopo ti ritrovi pieno di ematomi grossi come pesche. Prova dopo numerosi combattimenti a fronteggiare uno che ti prende ti butta in terra e te ne fa di tutti i colori, negli SDC il concetto di sopravvivenza, il concetto di oltrepassare la paura della morte non c'è, e chi dice il contrario non ha mai provato una vera arte marziale e non la si può giudicare solo guardandola, non si può esprimere un giudizio senza aver vissuto sulla propria pelle qualcosa solo perchè non ci piace o perchè lo reputiamo stupido.

Per esprimere un parere di categorizzazione bisognerebbe aver provato tutte e due le realtà per un certo periodo di tempo, perchè non basta una classe sola, io non sono bravo, per niente, ma mi sono sempre cimentato in tutto e posso dire che le AM forse non saranno tecnicamente il mezzo migliore per imparare a fronteggiare qualcuno sul ring (anche se sinceramente ce ne sono di efficaci) ma ti posso assicurare che certa gente passa la voglia di guardarla negli occhi, e qui non parlo di quelli che fanno point o un po' di kumite, parlo di quelli che hanno vissuto e ricercano continuamente esperienze al limite, io ho conosciuto tanti praticanti di SDC molti boriosi e arroganti, altri abbastanza gentili ma nessuno che abbia sperimentato o abbia voluto sperimentare per un certo periodo talune esperienze, chi fa SDC lo fa per piacere personale, per essere più sicuro di se stesso, per migliorarsi, per confrontarsi, per fare qualche garetta, per mantenersi in forma, per sudare, soffrire e imparare qualcosa ma chi fa AM, quelle vere lo fa perchè sa che in quell'ambiente può imparare a comprendere il sottile significato che fa la differenza tra vivere e morire.

Le realtà che ho appena descritto sono rarissime nel nostro paese per cui è normale che qualcuno non comprenda e mi insulti, ma esistono e andrebbero provate solo così si potrebbe davvero categorizzare questa differenza.

OSU la parola che si pronuncia OSS che tanto si sente dire ma che nessuno comprende e che sta alla base di ogni AM è questa :- Perseverare anche se una spada ti trafigge il cuore! Pensate a questa parola, a quanto è abusata e di come sarebbe interessante che ognuno di Noi provasse certe realtà, così estreme, così diverse, così antisportive...

OSU!!!!!!
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Offline Barvo Iommi

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1719 on: June 23, 2012, 11:18:59 am »
+1
 :-\ spaventoso quello che hai scritto, sono senza parole


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Offline Rev. Madhatter

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1720 on: June 23, 2012, 11:38:01 am »
+3
Io sul fiume alle 5 del mattino in pieno inverno a congelare per il freddo, sotto il sole a picco con 30 gradi all'ombra a tenere la posizione immobile ci sono stato. E ho la mia scorta di storie da idiota esaltato da raccontare, con molta vergogna.

La mia opinione?

Bullshit.

Non e' questione di "condizioni migliori", e' come i guantoni; sono le condizioni ottimali per poter protrarre lo sforzo il piu' a lungo possibile,limitando danni e conseguenze per poterlo fare ancora domani.


By the way l'argomento della fatica come mezzo per l'elevazione spirituale e' una stronzata.
Altrimenti i muratori sarebbero dei budda.

La fatica porta a un certo pragmatismo,questo si.
Infatti c'e' una forma di saggezza in chi ha zappato la terra o rimestato il cemento per una vita.

Se la fatica si sposa a condizioni pittoresche o mistiche allora e' una posa.
-che non vuol dire inutile,se puo' essere divertente tanto meglio!-


Confondere quelli che erano i metodi d'allenamento di epoche differenti con "le condizioni peggiori" e' ,a mio avviso, un impostura bella e buona.





Passiamo all'argomento di affrontare la morte,che per certi versi mi e' caro, non parto lancia in resta perche' magari ho capito male:
tu stai dicendo che l'allenamento nelle arti marziali e' un modo di frequentare la morte?
Di averci a che fare?
Di pensarla e affrontarla?


Sto cercando un post vecchio,cosi' mi risparmio di scrivere alcune cose, abbiate un po' di pazienza  :)


edit: metto il link che e' troppo lungo:
https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=10070.msg242073#msg242073

discussioni tra etica e sacrificio
« Last Edit: June 23, 2012, 12:28:45 pm by Rev. Madhatter »
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Darth Dorgius

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1721 on: June 23, 2012, 12:38:51 pm »
+2
Vorrei prendere in considerazione il pugilato che lo sport da combattimento per antonomasia, ecco talvolta gli ambienti pugilistici sono frequentati, converrete con me, da persone con una mentalità sicuramente diversa da quella delle AM e io da grande cultore delle stesse, dopo aver letto questo super topic mi chiedo:- Ma come può il pugilato essere vissuto come arte marziale? E' Possibile? Non voglio risposte sul giusto o lo sbagliato che sia questa impostazione mentale, mettiamo che a me piaccia la tecnica pugilistica ma la voglia vivere in maniera marziale? Come si risolve questo dilemma?

A me per esempio basta questo come risposta:

http://www.boxevaldisieve.it/il-decalogo-del-pugile/

:)

(penso dovrebbe bastare per annullare le considerazioni che fai qui: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=9798.msg322928#msg322928 )
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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Offline sanchin

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1722 on: June 23, 2012, 13:06:37 pm »
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Vorrei prendere in considerazione il pugilato che lo sport da combattimento per antonomasia, ecco talvolta gli ambienti pugilistici sono frequentati, converrete con me, da persone con una mentalità sicuramente diversa da quella delle AM e io da grande cultore delle stesse, dopo aver letto questo super topic mi chiedo:- Ma come può il pugilato essere vissuto come arte marziale? E' Possibile? Non voglio risposte sul giusto o lo sbagliato che sia questa impostazione mentale, mettiamo che a me piaccia la tecnica pugilistica ma la voglia vivere in maniera marziale? Come si risolve questo dilemma?

A me per esempio basta questo come risposta:

http://www.boxevaldisieve.it/il-decalogo-del-pugile/

:)

(penso dovrebbe bastare per annullare le considerazioni che fai qui: https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=9798.msg322928#msg322928 )

Trovami una qualsiasi palestra di pugilato che adotta questo decalogo completamente come stile di vita e ti giuro che da Firenze, città in cui risiedo, sono disposto a trasferirmi anche a Lampedusa pur di poter provare sulla mia pella una palestra che fa di questi principi il proprio credo. Ad oggi a molti piace dirle ma nessuno le rispetta.
OSU

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Offline Rev. Madhatter

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Re:L'inconsistenza della categorizzazione fra AM e SdC
« Reply #1723 on: June 23, 2012, 13:22:57 pm »
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Questi,per quel breve che li ho conosciuti.  :)

http://www.contiboxingteam.it/chi_siamo_1.html
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Darth Dorgius

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