Re:Dei principi del Taicì nella realtà

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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #45 on: November 18, 2011, 16:27:06 pm »
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Sono d'accordo con te solo se li hai letti in lingua originale.  :)

"Leggere i classici" e comprenderli e' una cosa che puo' fare solo un maestro di tjq.
Uno studioso puo' tradurli, ma anche questa operazione non e' immediata. Le decine di traduzioni che ci sono in giro dimostrano la non univocita' dei renderings (non mi viene la parola italiana).
Io leggo le traduzioni, non leggo il cinese, sopratuto quello dei classici.

Affondare è troppo sostanziale. Il doppio peso da un punto di vista pratico significa 50% del peso su entrambe le gambe. Questo rende il movimento "stagnante".

Quindi per te non esiste il ma bu?

D'accordo. Talmente leggeri che dovremmo riuscire a muovere il corpo col respiro. Questo dovrebbe essere uno degli obiettivi.
Troppa leggerezza intendo proprio "galleggiare" o se preferisci come dici tu "fluttuare".

Nei Classici si dice che sia Yi (intenzione) che muove il corpo e non il respiro.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #46 on: November 18, 2011, 17:48:19 pm »
0
Affondare è troppo sostanziale. Il doppio peso da un punto di vista pratico significa 50% del peso su entrambe le gambe. Questo rende il movimento "stagnante".
Quindi per te non esiste il ma bu?

Ho difeso questa posizione in 2 topic sull'interstile!  :)

Esiste eccome. E' fondamentale. Nel qi qong (Zhan Zhuang) e nella maggior parte degli stili tradizionali, tenuta però decisamente più bassa e non necessariamente praticata con i principi corporei della pratica in Zhan Zhuang.
Questa posizione serve a gestire e affinare le sensazioni che, in ma bu, il corpo restituisce. La pratico sempre, ma la ma bu è una posizione statica. La non soluzione di continuità e la fluidità nel taijiquan prevedono che non ci sia mai il peso distribuito equamente per evitare la "stagnazione". Il peso deve fluire da una gamba all'altra in modo continuo.
Non c'è corretta postura nel Taijiquan se non si è allenata la posizione Zhang Zhuang in quanto permette di correggere i difetti posturali del corpo (leggi allineamento corretto delle ossa).

D'accordo. Talmente leggeri che dovremmo riuscire a muovere il corpo col respiro. Questo dovrebbe essere uno degli obiettivi.
Troppa leggerezza intendo proprio "galleggiare" o se preferisci come dici tu "fluttuare".

Nei Classici si dice che sia Yi (intenzione) che muove il corpo e non il respiro.
L'intenzione è il principio più importante una volta superato lo scoglio del corpo e per superare lo scoglio del corpo devo usare l'intenzione (ancora il dualismo).
Una volta che il corpo non è più un problema attraverso l'intenzione potrò far fare al mio corpo quello che voglio. Non solo a una parte del mio corpo, ma a tutto il mio corpo perché il mio corpo sarà una cosa sola con la mia intenzione (principio di unità del dualismo nel Tao).
L'intenzione guida il mio corpo come se fosse una cosa sola nel prendere quella penna sul tavolo. Se prendo quella penna secondo i principi (che si esplicano nel movimento e nella postura) sto facendo taijiquan.
E' per questo che il dito indice è indice (leggi espressione) della mia intenzione. Quando indichi a qualcuno qualcosa e lo fai con tuo dito indice anche quello è Yi.
L'intenzione non muove il corpo fisicamente, muove il corpo intenzionalmente. Corpo e intenzione diventano una cosa sola. Quando saranno una cosa sola proverai la meravigliosa sensazione di come sia il respiro a muovere fisicamente il corpo e non i muscoli. Sentirai una specie di bolla d'aria muoversi seguendo le stesse traiettorie a spirale del simbolo del Tao.
Quando intenzione e corpo sono una cosa sola (nel rispetto dei principi del Tao) posso colpire quel punto del mio avversario solo grazie alla mia intenzione senza preoccuparmi di altro. Intendo colpire quel punto. Il corpo esegue contemporaneamente (e lo fa secondo i principi del movimento e posturali derivati dal Tao).
 




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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #47 on: November 19, 2011, 18:51:54 pm »
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Esiste eccome. E' fondamentale. Nel qi qong (Zhan Zhuang) e nella maggior parte degli stili tradizionali, tenuta però decisamente più bassa e non necessariamente praticata con i principi corporei della pratica in Zhan Zhuang.
Questa posizione serve a gestire e affinare le sensazioni che, in ma bu, il corpo restituisce. La pratico sempre, ma la ma bu è una posizione statica. La non soluzione di continuità e la fluidità nel taijiquan prevedono che non ci sia mai il peso distribuito equamente per evitare la "stagnazione". Il peso deve fluire da una gamba all'altra in modo continuo.
Non c'è corretta postura nel Taijiquan se non si è allenata la posizione Zhang Zhuang in quanto permette di correggere i difetti posturali del corpo (leggi allineamento corretto delle ossa).

Non ho capito mica (con una c se no Franco mi corregge di nuovo :D) tanto.
Questa posizione ZhangZhuang che citi come e' fatta? Dici che serve per allineare le ossa. Per quanto va pratica/tenuta?

L'intenzione è il principio più importante una volta superato lo scoglio del corpo e per superare lo scoglio del corpo devo usare l'intenzione (ancora il dualismo).
Una volta che il corpo non è più un problema attraverso l'intenzione potrò far fare al mio corpo quello che voglio. Non solo a una parte del mio corpo, ma a tutto il mio corpo perché il mio corpo sarà una cosa sola con la mia intenzione (principio di unità del dualismo nel Tao).
L'intenzione guida il mio corpo come se fosse una cosa sola nel prendere quella penna sul tavolo. Se prendo quella penna secondo i principi (che si esplicano nel movimento e nella postura) sto facendo taijiquan.
E' per questo che il dito indice è indice (leggi espressione) della mia intenzione. Quando indichi a qualcuno qualcosa e lo fai con tuo dito indice anche quello è Yi.
L'intenzione non muove il corpo fisicamente, muove il corpo intenzionalmente. Corpo e intenzione diventano una cosa sola. Quando saranno una cosa sola proverai la meravigliosa sensazione di come sia il respiro a muovere fisicamente il corpo e non i muscoli. Sentirai una specie di bolla d'aria muoversi seguendo le stesse traiettorie a spirale del simbolo del Tao.
Quando intenzione e corpo sono una cosa sola (nel rispetto dei principi del Tao) posso colpire quel punto del mio avversario solo grazie alla mia intenzione senza preoccuparmi di altro. Intendo colpire quel punto. Il corpo esegue contemporaneamente (e lo fa secondo i principi del movimento e posturali derivati dal Tao).

Di nuovo troppo complicato per me.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #48 on: November 20, 2011, 18:19:13 pm »
0
Non ho capito mica (con una c se no Franco mi corregge di nuovo :D) tanto.
Questa posizione ZhangZhuang che citi come e' fatta? Dici che serve per allineare le ossa. Per quanto va pratica/tenuta?
Non dico che serve ad allineare le ossa dico che se non hai le ossa correttamente posizionate non puoi fare correttamente Zhan Zhuang di conseguenza per farla correttamente devi abituare lo scheletro ad ussumere una certa posizione. Se puoi la vuoi vedere all'orientale e la posizione serve per incrementare il qi nel corpo. Di sicuro serve per aumentare la sensibilità dispetto alle sensazioni restituite dal corpo in questa posizione.
La posizione detta anche "sostenere la palla" o del "palo eretto" è una MA BU alta con le gambe alla larghezza delle spalle e le braccia come se sostenessero una palla. La puoi fare per quanto tempo ti pare visto che è una posizione anche di meditazione:

    * Ridurre la curva cervicale e nel farlo il mento rientra leggermente
    * Recuperare la cifosi dorsale alzando la parte alta della schiena
    * Retrovergere il bacino e verticalizzare il sacro per ridurre la lordosi lombare
    * Articolazioni di anche, ginocchia e caviglie flesse
    * Caricare il peso di 1 cm avanti al tallone là dove la tibia cade sul piede
    * Spalle rilassate lasciandole spiovere in avanti
    * Allontare i gomiti per creare spazio sotto le ascelle (sufficiente per una pallina da tennis)
    * Arrotondare braccia e gambe come se fossimo su uno sgabello
    * Rilassare torace e addome
    * Tenere il punto bai-hui (all'apice del capo) a piombo con il punto Hiu Yin (al centro del perineo)
    * Respirare in modo naturale

Questa struttura dovrebbe essere mantenuta anche nel taijiquan

Quote
Di nuovo troppo complicato per me.
Non è complicato: l'intenzione Yi non è una magia e quando si dice che il corpo si muove con l'intenzione è per dire che il corpo e l'intenzione devono essere una cosa sola.
Quando sollevi il bicchiere per bere l'acqua pensi dove stai scaricando il peso, come sono messe le ossa, come stai muovendo il braccio, se hai le spalle rilassate? Penso di no, bevi e basta perché la tua intenzione è quella di bere.
Nel taiji però tutte quelle cose a cui non pensi quando bevi un bicchiere d'acqua vanno invece tenute in conto. L'obiettivo quindi è che la mia intenzione e il mio corpo siano una cosa sola anche nel taiji (ma con il rispetto delle regole del taiji) in modo che le tecniche diventino automatiche così come lo è il bere un bicchiere d'acqua. La mia intenzione è colpire quel punto (non muovere il braccio), il colpirlo sempre nella posizione corretta e nel modo corretto non deve essere più una cosa a cui devo pensare volontariamente.

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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #49 on: November 20, 2011, 20:08:41 pm »
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La posizione detta anche "sostenere la palla" o del "palo eretto" è una MA BU alta con le gambe alla larghezza delle spalle e le braccia come se sostenessero una palla. La puoi fare per quanto tempo ti pare visto che è una posizione anche di meditazione:

    * Ridurre la curva cervicale e nel farlo il mento rientra leggermente
    * Recuperare la cifosi dorsale alzando la parte alta della schiena
    * Retrovergere il bacino e verticalizzare il sacro per ridurre la lordosi lombare
    * Articolazioni di anche, ginocchia e caviglie flesse
    * Caricare il peso di 1 cm avanti al tallone là dove la tibia cade sul piede
    * Spalle rilassate lasciandole spiovere in avanti
    * Allontare i gomiti per creare spazio sotto le ascelle (sufficiente per una pallina da tennis)
    * Arrotondare braccia e gambe come se fossimo su uno sgabello
    * Rilassare torace e addome
    * Tenere il punto bai-hui (all'apice del capo) a piombo con il punto Hiu Yin (al centro del perineo)
    * Respirare in modo naturale

Questa struttura dovrebbe essere mantenuta anche nel taijiquan

Ora ho capito cosa intendi, la classica posizione del tibao, con regole derivate dai 10 punti importanti citati da di Yang ChengFu.
Mediamente quanto va tenuta?

Non è complicato: l'intenzione Yi non è una magia e quando si dice che il corpo si muove con l'intenzione è per dire che il corpo e l'intenzione devono essere una cosa sola.
Quando sollevi il bicchiere per bere l'acqua pensi dove stai scaricando il peso, come sono messe le ossa, come stai muovendo il braccio, se hai le spalle rilassate? Penso di no, bevi e basta perché la tua intenzione è quella di bere.
Nel taiji però tutte quelle cose a cui non pensi quando bevi un bicchiere d'acqua vanno invece tenute in conto. L'obiettivo quindi è che la mia intenzione e il mio corpo siano una cosa sola anche nel taiji (ma con il rispetto delle regole del taiji) in modo che le tecniche diventino automatiche così come lo è il bere un bicchiere d'acqua. La mia intenzione è colpire quel punto (non muovere il braccio), il colpirlo sempre nella posizione corretta e nel modo corretto non deve essere più una cosa a cui devo pensare volontariamente.

Se ho ben capito per te Yi e' automazione e precisione di movimento e la determinazione nel colpire.

Non concordo.
Al mio infimo livello di conoscenza del tjq Yi e' uno "sguardo" rivolto all'interno sui dei punti precisi che ZhongWen chiama jiandian.
http://books.google.it/books?id=g2WOBfL5zuAC&pg=PR11&lpg=PR11&dq=jindian+fu+zhongwen&source=bl&ots=46N82MDDWu&sig=zR6FDZ8uhBjpqKtX27CqODhx2dc&hl=it&ei=JU_JToK2PI7ZsgbXwtnnBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=jindian%20fu%20zhongwen&f=false


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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #50 on: November 20, 2011, 21:02:24 pm »
0

Ora ho capito cosa intendi, la classica posizione del tibao, con regole derivate dai 10 punti importanti citati da di Yang ChengFu.
Mediamente quanto va tenuta?
La posizione è stata codifica ben prima di ChengFu che giustamente ha "importato" i principi del qi qong nel taijiquan.
Personalmente la tengo dai 5 minuti fino a 1 ora, ma non credo che ci sia necessariamente un limite. Anzi se riesci a stare in piedi norlmente per diverse ore direi che dovresti essere in grado ancor di più di stare in Zhan Zhuag.

Non è complicato: l'intenzione Yi non è una magia e quando si dice che il corpo si muove con l'intenzione è per dire che il corpo e l'intenzione devono essere una cosa sola.
Quando sollevi il bicchiere per bere l'acqua pensi dove stai scaricando il peso, come sono messe le ossa, come stai muovendo il braccio, se hai le spalle rilassate? Penso di no, bevi e basta perché la tua intenzione è quella di bere.
Nel taiji però tutte quelle cose a cui non pensi quando bevi un bicchiere d'acqua vanno invece tenute in conto. L'obiettivo quindi è che la mia intenzione e il mio corpo siano una cosa sola anche nel taiji (ma con il rispetto delle regole del taiji) in modo che le tecniche diventino automatiche così come lo è il bere un bicchiere d'acqua. La mia intenzione è colpire quel punto (non muovere il braccio), il colpirlo sempre nella posizione corretta e nel modo corretto non deve essere più una cosa a cui devo pensare volontariamente.

Quote
Se ho ben capito per te Yi e' automazione e precisione di movimento e la determinazione nel colpire.

Non concordo.
Al mio infimo livello di conoscenza del tjq Yi e' uno "sguardo" rivolto all'interno sui dei punti precisi che ZhongWen chiama jiandian.
http://books.google.it/books?id=g2WOBfL5zuAC&pg=PR11&lpg=PR11&dq=jindian+fu+zhongwen&source=bl&ots=46N82MDDWu&sig=zR6FDZ8uhBjpqKtX27CqODhx2dc&hl=it&ei=JU_JToK2PI7ZsgbXwtnnBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage&q=jindian%20fu%20zhongwen&f=false
Questo libro non l'ho letto e sicuramente descrive il Yi come dici tu.
Per quanto mi riguarda il Yi (intenzione) è l'espressione della nostra volontà che trova il suo apice nel momento in cui corpo e intenzione sono una cosa sola.
Questa è una descrizione che mi piace:
"Quando l'intenzione (Yi) entra in contatto con la nostra bussola interiore (Tan Tien) è possibile procedere con maggior chiarezza sul proprio cammino. La sinergia tra Yi e Tan Tien permette di direzionare l'energia dove e nei modi in cui ve n'è bisogno."
Il fatto che tu possa indirizzare l'intenzione verso dei punti interiori è cosa comune sia alla cultura cinese (meridiani) che, per esempio, indiana (chakra nello yoga), ma anche giapponese dove ci sono tecniche come i "9 tagli" che corrispondono a 9 posizioni delle mani e dove a ogni posizione corrisponde un livello spirituale e un "potere".
Io credo nei principi perché se si entra nei dettagli si entra in un mondo che pur coerente al suo interno risulta, per oggi, di difficile dimostrabilità.

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Offline Ragnaz

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #51 on: November 20, 2011, 21:47:33 pm »
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    * Ridurre la curva cervicale e nel farlo il mento rientra leggermente
    * Recuperare la cifosi dorsale alzando la parte alta della schiena
    * Retrovergere il bacino e verticalizzare il sacro per ridurre la lordosi lombare
    * Articolazioni di anche, ginocchia e caviglie flesse
    * Caricare il peso di 1 cm avanti al tallone là dove la tibia cade sul piede
    * Spalle rilassate lasciandole spiovere in avanti
    * Allontare i gomiti per creare spazio sotto le ascelle (sufficiente per una pallina da tennis)
    * Arrotondare braccia e gambe come se fossimo su uno sgabello
    * Rilassare torace e addome
    * Tenere il punto bai-hui (all'apice del capo) a piombo con il punto Hiu Yin (al centro del perineo)
    * Respirare in modo naturale

Questa struttura dovrebbe essere mantenuta anche nel taijiquan


In effetti sono addirittura quasi le stesse parole (pure la pallina da tennis!!) del mio maestro di taiji (stile chen).
Già che ci siamo (non vorrei però fosse OT) faccio una domandina per curiosità.
Quando faccio questo "esercizio", se effettivamente mi "immagino" una palla fra le mani ho la sensazione nettissima, durante l'espirazione, che la palla si espanda e che mi spinga le mani ad allontanarsi, ad andare verso l'esterno... mi è parso abbastanza "strano" un effetto così sensibile anche dopo pochissimo tempo in cui sono in posizione ..
Ragnaz - alias Luca


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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #52 on: November 20, 2011, 22:35:28 pm »
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è stata codifica ben prima di ChengFu che giustamente ha "importato" i principi del qi qong nel taijiquan.
Personalmente la tengo dai 5 minuti fino a 1 ora, ma non credo che ci sia necessariamente un limite. Anzi se riesci a stare in piedi norlmente per diverse ore direi che dovresti essere in grado ancor di più di stare in Zhan Zhuag.

1 ora?? folle!  :D

Questo libro non l'ho letto e sicuramente descrive il Yi come dici tu.
Per quanto mi riguarda il Yi (intenzione) è l'espressione della nostra volontà che trova il suo apice nel momento in cui corpo e intenzione sono una cosa sola.
Questa è una descrizione che mi piace:
"Quando l'intenzione (Yi) entra in contatto con la nostra bussola interiore (Tan Tien) è possibile procedere con maggior chiarezza sul proprio cammino. La sinergia tra Yi e Tan Tien permette di direzionare l'energia dove e nei modi in cui ve n'è bisogno."
Il fatto che tu possa indirizzare l'intenzione verso dei punti interiori è cosa comune sia alla cultura cinese (meridiani) che, per esempio, indiana (chakra nello yoga), ma anche giapponese dove ci sono tecniche come i "9 tagli" che corrispondono a 9 posizioni delle mani e dove a ogni posizione corrisponde un livello spirituale e un "potere".
Io credo nei principi perché se si entra nei dettagli si entra in un mondo che pur coerente al suo interno risulta, per oggi, di difficile dimostrabilità.

 :=)

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #53 on: November 20, 2011, 23:25:56 pm »
0
è stata codifica ben prima di ChengFu che giustamente ha "importato" i principi del qi qong nel taijiquan.
Personalmente la tengo dai 5 minuti fino a 1 ora, ma non credo che ci sia necessariamente un limite. Anzi se riesci a stare in piedi norlmente per diverse ore direi che dovresti essere in grado ancor di più di stare in Zhan Zhuag.

1 ora?? folle!  :D

Pensa che i monaci shaolin tengono per 1 ora la Ma Bu con le cosce parallele al terreno e delle ciotole d'acqua sulle spalle e sulle cosce.
Questo si che è folle!

 :)

Questo libro non l'ho letto e sicuramente descrive il Yi come dici tu.
Per quanto mi riguarda il Yi (intenzione) è l'espressione della nostra volontà che trova il suo apice nel momento in cui corpo e intenzione sono una cosa sola.
Questa è una descrizione che mi piace:
"Quando l'intenzione (Yi) entra in contatto con la nostra bussola interiore (Tan Tien) è possibile procedere con maggior chiarezza sul proprio cammino. La sinergia tra Yi e Tan Tien permette di direzionare l'energia dove e nei modi in cui ve n'è bisogno."
Il fatto che tu possa indirizzare l'intenzione verso dei punti interiori è cosa comune sia alla cultura cinese (meridiani) che, per esempio, indiana (chakra nello yoga), ma anche giapponese dove ci sono tecniche come i "9 tagli" che corrispondono a 9 posizioni delle mani e dove a ogni posizione corrisponde un livello spirituale e un "potere".
Io credo nei principi perché se si entra nei dettagli si entra in un mondo che pur coerente al suo interno risulta, per oggi, di difficile dimostrabilità.

 :=)
:)


    * Ridurre la curva cervicale e nel farlo il mento rientra leggermente
    * Recuperare la cifosi dorsale alzando la parte alta della schiena
    * Retrovergere il bacino e verticalizzare il sacro per ridurre la lordosi lombare
    * Articolazioni di anche, ginocchia e caviglie flesse
    * Caricare il peso di 1 cm avanti al tallone là dove la tibia cade sul piede
    * Spalle rilassate lasciandole spiovere in avanti
    * Allontare i gomiti per creare spazio sotto le ascelle (sufficiente per una pallina da tennis)
    * Arrotondare braccia e gambe come se fossimo su uno sgabello
    * Rilassare torace e addome
    * Tenere il punto bai-hui (all'apice del capo) a piombo con il punto Hiu Yin (al centro del perineo)
    * Respirare in modo naturale

Questa struttura dovrebbe essere mantenuta anche nel taijiquan

In effetti sono addirittura quasi le stesse parole (pure la pallina da tennis!!) del mio maestro di taiji (stile chen).
Già che ci siamo (non vorrei però fosse OT) faccio una domandina per curiosità.
Quando faccio questo "esercizio", se effettivamente mi "immagino" una palla fra le mani ho la sensazione nettissima, durante l'espirazione, che la palla si espanda e che mi spinga le mani ad allontanarsi, ad andare verso l'esterno... mi è parso abbastanza "strano" un effetto così sensibile anche dopo pochissimo tempo in cui sono in posizione ..

Capisco che fai una cosa giusta e una cosa invece da ridurre il più possibile.
La cosa giusta che fai è la posizione della braccia: solo se la posizione delle braccia è corretta la respirazione si ripercuote su di essa. Il problema è che deve ripercuotersi in Zhan Zhuang nel modo corretto. Mi spiego meglio: le mani si allontano perché spina dorsale, clavicola, gomiti e polsi sono "agganciati" e quando la respirazione  imprime un innalzamento delle coste il movimento si ripercuote su tutta la struttura. Non è una cosa sbagliata, cioè puoi anche allenare questa sensazione.
L'obiettivo però di questa posizione è ridurre sempre di più i movimenti della cassa toracia. Devi respirare solo con l'addome. Tutto completamente immobile tranne l'addome. Per questo viene chiamata anche "il palo eretto".
Prova a metterti in Zhan Zhuang e verificare che non ci sia movimento della cassa toracica. Concentrati sul basso ventre.
Comunque la sensazione è corretta all'inizio e indica che le ossa sono correttamente posizionate. Poi sposta la concentrazione sul basso ventre e cerca di tenere la respirazione bassa. Tutto fermo mentre l'addome deve essere come il mantice tipo quello usato per riavvivare la fiamma nei camini.
L'mportante è che la sensazione di allontanamento delle mani non derivi dall'espansione della cassa toracica.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.

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Offline Fruttolo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #54 on: November 21, 2011, 07:09:16 am »
+1

Pensa che i monaci shaolin tengono per 1 ora la Ma Bu con le cosce parallele al terreno e delle ciotole d'acqua sulle spalle e sulle cosce.
Questo si che è folle!

 :)


Certo che questi monaci shaolin ne sanno una più del diavolo.
Guarda cosa ti inventano piuttosto che comprarsi in tavolino Ikea su cui appoggiare le ciotole!

Ciao
Franco
<<E' tutto uguale al livello di non esistenza>>


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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #55 on: November 21, 2011, 11:17:13 am »
0

Pensa che i monaci shaolin tengono per 1 ora la Ma Bu con le cosce parallele al terreno e delle ciotole d'acqua sulle spalle e sulle cosce.
Questo si che è folle!

 :)


Certo che questi monaci shaolin ne sanno una più del diavolo.
Guarda cosa ti inventano piuttosto che comprarsi in tavolino Ikea su cui appoggiare le ciotole!

Ciao
Franco
;D ;D ;D

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Offline Ragnaz

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #56 on: November 21, 2011, 11:17:57 am »
0

Capisco che fai una cosa giusta e una cosa invece da ridurre il più possibile.
La cosa giusta che fai è la posizione della braccia: solo se la posizione delle braccia è corretta la respirazione si ripercuote su di essa. Il problema è che deve ripercuotersi in Zhan Zhuang nel modo corretto. Mi spiego meglio: le mani si allontano perché spina dorsale, clavicola, gomiti e polsi sono "agganciati" e quando la respirazione  imprime un innalzamento delle coste il movimento si ripercuote su tutta la struttura. Non è una cosa sbagliata, cioè puoi anche allenare questa sensazione.
L'obiettivo però di questa posizione è ridurre sempre di più i movimenti della cassa toracia. Devi respirare solo con l'addome. Tutto completamente immobile tranne l'addome. Per questo viene chiamata anche "il palo eretto".
Prova a metterti in Zhan Zhuang e verificare che non ci sia movimento della cassa toracica. Concentrati sul basso ventre.
Comunque la sensazione è corretta all'inizio e indica che le ossa sono correttamente posizionate. Poi sposta la concentrazione sul basso ventre e cerca di tenere la respirazione bassa. Tutto fermo mentre l'addome deve essere come il mantice tipo quello usato per riavvivare la fiamma nei camini.
L'mportante è che la sensazione di allontanamento delle mani non derivi dall'espansione della cassa toracica.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Chiarissimo e ti ringrazio molto!!
Proverò quanto hai detto ASAP, tnx  ;) ;)
(poi ti faccio sapere  :) )
Ragnaz - alias Luca


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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #57 on: November 21, 2011, 12:32:26 pm »
0

Chiarissimo e ti ringrazio molto!!
Proverò quanto hai detto ASAP, tnx  ;) ;)
(poi ti faccio sapere  :) )


Naturalmente come indicato anche nell'altro 3d della sezione "yoga, meditazione..." quando dico che devi usare l'addome per respirare non devi "spanciare" in fuori. E' importante tenere la respirazione bassa.

Fammi sapere  :)

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Offline Ragnaz

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #58 on: November 21, 2011, 19:08:12 pm »
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Ecco allora mi devo anche andare a vedere cosa intendi per "spanciare in fuori", anche se intuisco che si riferisca a non esagerare il "gonfiare la pancia" usando la respirazione "addominale"...
Ragnaz - alias Luca


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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #59 on: November 21, 2011, 22:04:38 pm »
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Una domanda veloce x BingoBongo....ma quella roba li genera capacita' marziale di qualche tipo?