Re:Dei principi del Taicì nella realtà

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Offline Ragnaz

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Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #30 on: November 15, 2011, 19:30:53 pm »
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giusto per far la figura del pignolo.. ma si scrive taiji, o taiji... thai non c'entra nulla  ;)

e se fosse Thai (chi) sarebbe a prescindere efficace vista la provenienza Thai

 8) 8)
Ragnaz - alias Luca


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Offline Darth Dorgius

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Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #31 on: November 15, 2011, 20:23:23 pm »
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Dorje scusami ma trovo uno scoglio logico...
Se tutto quello che vediamo non è "vero" taiji,come facciamo a definire cosa è il vero taiji?

Beh: ti affidi un po' alla logica, un po' a ciò che leggi (e, soo se hai tanto culo, ad un insegnante competente). ;)

O ho capito male io,oppure tu non hai ancora detto tutto quello che sai  ;)
Nel secondo caso,hai qualche video di quello che consideri taiji funzionale?

No. E da quello che so, chi "sa", non fa video. E non gli frega una mazza di farli. :)
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Offline Bingo Bongo

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Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #32 on: November 15, 2011, 20:46:03 pm »
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Quello che hai fatto tu sono esercizi di meditazione dinamica propriocettiva, ma non taijiquan.
Quello che faccio praticando chan ssu chin è rappresentare su un piano tridimensionale il Tao.
I principi del Tao sono i principi che governano qualunque momento del combattimento del taiji.
Questo esercizio è il cuore del taiji (non nel senso che lo scopo, anche se poi è anche utile a questo, sia quello di allenare l'apparato cardiovascolare!).

Questo esercizio insegna tutti i principi senza i quali non si può parlare di taiji. Dall'esercizio chan ssu chin si può fare qualunque tecnica del taiji compreso il Feng Jin, si può fare qualunque forma del taiji e passare senza soluzione di continutà dallo stile chen al sun al wu allo yang che altro non sono che l'espressione artistica e marziale dei principi del Tao.
Non è come la corda per i pugili o i thai o la kick. E' il taiji. Lo stile è arte (marziale).
Tutti gli errori non ammessi nel taiji possono avvenire anche nella pratica del chan ssu chin e possono essere capiti e corretti allenando il chan ssu chin. Tutti i principi del tai sono allenati nel chi nel chan ssu chin. Puoi capire che il chan ssu chin è taiji solo se comprendi il Tao e solo comprendendo il Tao puoi correttamente fare il chan ssu chin.

Di esercizi di meditazione dinamica propriocettiva ce ne sono tanti.
Ma di esercizi che rappresentano su un piano tridimensionale il tao e i principi del taiji c'è solo
chan ssu chin

Quote
Per quanto ne so io del taiji, prevede un uso del corpo talmente diverso dalle altre arti marziali, che non si può "milgiorare" un'altra arte praticando taiji.

:)
Non farai mai la tua migliore MT se non pratichi il taiji. L'uso del corpo nel taiji non è un uso diverso, ma è come il corpo deve essere usato. Il resto è solo arte marziale e fantasia che si traduce in uno stile.
La possiamo chiamare MT, Karate o WT. Io grazie alla comprensione dei principi del taiji e alla loro applicazione sono stato reputato da un maestro di capoiera incontrato in uno stage interstile un buon praticante ed è rimasto stupito nel sapere che non avessi fatto capoiera un solo minuto in una palestra con un insegnante. E mi alleno anche nella MT. Con soddisfazione, divertimento e gioia da quando il taiji mi ha insegnato che non ho ostacoli se sono in equilibrio. Grazie al chan ssu chin.

Altro discorso è farlo svogliatamente e senza testa. In questo caso è più utile andare in discoteca e sfogarsi ballando.

 :)

Forse però hai l'idea che il taiji sia così potente (e se hai questa idea l'apprezzo) che in realtà pochissimi uomini sperduti chissà dove sappiano davvero fare taiji, ma in realtà abbiamo già tutto per capire il taiji ed è sono i principi del Tao.
 E' molto più semplice di come sembra...E comunque è solo un consiglio e se tu mi vuoi suggerire un esercizio che ritieni fondamento della tua pratica puoi stare sicuro che, se già non lo pratico, non me lo lascio scappare!

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Offline Darth Dorgius

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #33 on: November 15, 2011, 21:34:28 pm »
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Ti posso dire solo: buona pratica, Bingo Bongo. :)
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #34 on: November 15, 2011, 21:58:06 pm »
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Ti posso dire solo: buona pratica, Bingo Bongo. :)
Ti ringrazio Dorje e buona pratica anche a te :) 


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insetto

Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #35 on: November 17, 2011, 12:07:04 pm »
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Quello che faccio praticando chan ssu chin è rappresentare su un piano tridimensionale il Tao.

Scusami ma cosa e' per te il tao? La classica immagine bianco-nera?
Un piano non e' tridimensionale ma e' bidimensionale x essere pignoli. Al massimo si parla di spazio.

Rappresentare il tao che vuol dire?

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Offline Darth Dorgius

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Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #36 on: November 17, 2011, 12:10:33 pm »
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Quello che faccio praticando chan ssu chin è rappresentare su un piano tridimensionale il Tao.

Scusami ma cosa e' per te il tao? La classica immagine bianco-nera?

Speriamo di no... Quello è il taiji. :)
Cittadino del Territorio Libero di Trieste.

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insetto

Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #37 on: November 17, 2011, 12:50:20 pm »
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Quello che faccio praticando chan ssu chin è rappresentare su un piano tridimensionale il Tao.

Scusami ma cosa e' per te il tao? La classica immagine bianco-nera?

Speriamo di no... Quello è il taiji. :)

Eh ma e' una cosa che ho letto spesso.

Questo diagramma si vede spesso ed e' una rappresentazione tridimensionale del simbolo piu' comune del taiji.

« Last Edit: November 17, 2011, 12:52:44 pm by insetto »

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Offline Bingo Bongo

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Re:Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #38 on: November 17, 2011, 17:11:52 pm »
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Quello che faccio praticando chan ssu chin è rappresentare su un piano tridimensionale il Tao.

Scusami ma cosa e' per te il tao? La classica immagine bianco-nera?
Un piano non e' tridimensionale ma e' bidimensionale x essere pignoli. Al massimo si parla di spazio.
Rappresentare il tao che vuol dire?
Il Tao è il principio alla base del Taosimo, ma anche il confucianesimo fa riferimento a questo principio. E' prima di di tutto un principio (ma vediamolo anche come concetto) e ha un suo specifico ideogramma. Questo concetto è stato rappresentato in più modi, ma il simbolo principale è la classica immagine bianco-nera che raffigura graficamente (grande cosa questa di poter rappresentare graficamente un concetto) il principio, ma questo simbolo non va visto su un piano bidimensionale, ma in uno spazio tridimensionale (hai ragione non è un piano, ma avevo in mente lo "stendere la raffigurazione grafica (bidimensionale) su uno spazio tridimensionale).
Il disegno delle mani è perché il Tao da origine ai principi del taiji (la suprema polarità nata dall'interazione yang e ying che sono elementi della filosofia Taosta non del taiji, il taiji, quello che alleniamo, è pratica di tali principi).
La rappresentazione del Tao (nel caso specifico, perché il Taoismo è la via, è la strada che si percorre) nello spazio tridimensionale si esplica con il movimento delle mani da te indicato nel disegno.
Il simbolo bianco e nero non è preso dal taiji, ma è il taiji che ha preso il principio dal Tao.
Però è esattamente quella la rappresentazione (anche sei il disegno non è solo indicativo) delle mani il cui moto necessariamente manifesterà, a un certo punto, la tendenza opposta (quella che nel simbolo grafico è rappresentata dal pallino bianco/nero) cambiando direzione (il simbolo del tao è una rappresentazione di una continua trasformazione dello yin/yang). Voglio estremizzare. In quel simbolo ci sono tutte le regole per capire il taiji e non fare errori nella pratica.
Quando qualcuno vi dice che quello è il simbolo del taiji è perché il taiji si comporta secondo i principi del Tao, ma quel simbolo rappresenta, prima del taiji, i principi del Tao.
Il taiji è la suprema polarità, ma vedila come parte del Tao. Il disegno delle mani è la pratica dei principi del Tao.
Da un punto di vista pratico abbiamo un concetto filosofico, il cuoi cuore viene raffigurato attraverso un simbolo. Il simbolo viene poi rappresentato in uno spazio tridimensionale. Il grande dono è che hai possibilità di sentire attraverso il tuo corpo quel perfetto equilibrio che la rappresentazione del Tao porta.

NOTA: Il disegno, che conosco molto bene, arriva da testi cinesi e la posizione delle dita delle mani non viene raffigurata correttamente. Ricorda che nel taiji il dito indice e l'esplicazione della nostra intenzione e deve godere di una tensione indotta (non volontaria) causata dall'allineamento delle ossa e della postura.



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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #39 on: November 17, 2011, 22:40:11 pm »
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Non saprei da dove cominciare a risponderti :)


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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #40 on: November 17, 2011, 23:49:02 pm »
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Non saprei da dove cominciare a risponderti :)
Puoi incomiciare col dirmi quello che pensi del Tao e se ritieni (anche se la mia è una domanda retorica perché so che è così  :) ) che la pratica del taiji deve rispettare i principi del Tao.
Abbandona un attimo l'allenanento che fai nel taiji quan. Tieni presente che quando parlo di taiji sto intendendo non l'ideogramma taiji (suprema polarità) ma la pratica del taijiquan.
Il troppo pesante e il troppo leggero sono considerati 2 errori ne taijiquan. Perchè sono 2 errori? Perché nel simbolo che rappresenta il Tao i due pallini bianco e nero stanno a indicare che una parte non sarà mai completamente nera e una completamente bianca (se vogliamo avere equilibrio e stabilità!). Il Tao è la strada.

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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #41 on: November 18, 2011, 00:52:46 am »
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Il troppo pesante e il troppo leggero sono considerati 2 errori ne taijiquan. Perchè sono 2 errori? Perché nel simbolo che rappresenta il Tao i due pallini bianco e nero stanno a indicare che una parte non sarà mai completamente nera e una completamente bianca (se vogliamo avere equilibrio e stabilità!).

C'e' da dire che sei convinto di quello che dici. :)

Intanto partiamo con la terminologia, pesante e leggero sono termini a mio avviso imprecisi.
Si parla di doppio peso / affondare e di galleggiare / leggerezza. I primi sono errori, i secondi no.  Doppio peso non e' essere troppo pesante quanto lavorare a favore e contro allo stesso tempo o esagerare (detto alla buona). Galleggiare non e' essere leggeri.

Il concetto della presenza di una parte nell'altra (sostanziale-insostanziale, ying yang, ecc.) e' corretta ma e' come viene implementato nella pratica che fa la differenza. Non centra in senso stretto a mio avviso la dualita' stabilita' - equilibrio. Il secondo non credo sia mai citato nei classici da solo. Si parla di solito di zhongding (equilibrio centrale) che pero' non e' un elemento unicamente fisico a mio avviso. Molte AM hanno questo concetto presente. Se parli con praticanti di altre AM ti diranno "anche noi facciamo cosi".

Come vedi tu questo discorso all'atto pratico? Cosa e' nero - bianco per te in un contrasto con un avversario?

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #42 on: November 18, 2011, 11:08:49 am »
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Il troppo pesante e il troppo leggero sono considerati 2 errori ne taijiquan. Perchè sono 2 errori? Perché nel simbolo che rappresenta il Tao i due pallini bianco e nero stanno a indicare che una parte non sarà mai completamente nera e una completamente bianca (se vogliamo avere equilibrio e stabilità!).

C'e' da dire che sei convinto di quello che dici. :)

Intanto partiamo con la terminologia, pesante e leggero sono termini a mio avviso imprecisi.
Si parla di doppio peso / affondare e di galleggiare / leggerezza. I primi sono errori, i secondi no.  Doppio peso non e' essere troppo pesante quanto lavorare a favore e contro allo stesso tempo o esagerare (detto alla buona). Galleggiare non e' essere leggeri.

Il concetto della presenza di una parte nell'altra (sostanziale-insostanziale, ying yang, ecc.) e' corretta ma e' come viene implementato nella pratica che fa la differenza. Non centra in senso stretto a mio avviso la dualita' stabilita' - equilibrio. Il secondo non credo sia mai citato nei classici da solo. Si parla di solito di zhongding (equilibrio centrale) che pero' non e' un elemento unicamente fisico a mio avviso. Molte AM hanno questo concetto presente. Se parli con praticanti di altre AM ti diranno "anche noi facciamo cosi".

Come vedi tu questo discorso all'atto pratico? Cosa e' nero - bianco per te in un contrasto con un avversario?
La terminologia credo sia corretta: l'errore non è nel leggero o pesante, ma come ho scritto nel troppo (il troppo "stroppia" e quindi niente Tao e niente Taijiquan). Il doppio peso o il troppo pesante per quanto mi riguarda sono la stessa cosa se portano a essere stagnanti. Il galleggiare per me è essere troppo leggeri, una base poco stabile vista all'occidentale, che significa troppo poco sostanziale per dirla all'orientale. Sostanziale-insostanziale vale tanto per la distribuzione del peso quanto per la posizione delle braccia.
Per quanto riguarda la dualità non è una dualità in uno stato qualunque. E' una dualità in uno stato di equilibrio dinamico. Lo stesso equilibrio dinamico necessario nel Taijiquan. Ed è il giusto rapporto della dualità che porta equilibrio.
Per me non esiste il nero-bianco in un contrasto o nella pratica generale. Esiste il Tao. Cioé esiste la condizione psico-fisica dove, secondo i principi del Tao, il nero ha in seno il principio del bianco e viceversa. Esiste quindi un equilibrio dinamico specifico.
Si può avere equilibrio dinamico in tanti modi, ma quello necessario per parlare di Taijiquan è quello rappresentato dalla raffigurazione del Tao.
Per quanto riguarda il concetto di "equilibrio centrale" hai ragione vale per tutte le AM (e non è un elemento solo fisico).
E il Tao infatti non parla di equilibrio centrale, parla di equilibrio totale (dell'Universo).
Mi ripeto, usa i termini come vuoi, ma se vuoi fare il vero taijiquan devi rappresentare attraverso lo stile i principi del Tao  :)






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insetto

Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #43 on: November 18, 2011, 13:33:29 pm »
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La terminologia credo sia corretta: l'errore non è nel leggero o pesante, ma come ho scritto nel troppo (il troppo "stroppia" e quindi niente Tao e niente Taijiquan).
 Il doppio peso o il troppo pesante per quanto mi riguarda sono la stessa cosa se portano a essere stagnanti.

Permettimi di dissentire, pesante non esite nei classici. Esiste affondare che e' diverso dal doppio a mio avviso.

Il galleggiare per me è essere troppo leggeri, una base poco stabile vista all'occidentale, che significa troppo poco sostanziale per dirla all'orientale. Sostanziale-insostanziale vale tanto per la distribuzione del peso quanto per la posizione delle braccia.

Galleggiare non e' leggerezza (cosa invece ricercata intesa come "liberta di movimento") ma fluttuare. Mancanza a mio avviso di una "connessione".
Un po' come nel discorso pesantezza se vai di peso allora scatta il doppio peso.

Per quanto riguarda la dualità non è una dualità in uno stato qualunque. E' una dualità in uno stato di equilibrio dinamico. Lo stesso equilibrio dinamico necessario nel Taijiquan. Ed è il giusto rapporto della dualità che porta equilibrio. Per me non esiste il nero-bianco in un contrasto o nella pratica generale. Esiste il Tao. Cioé esiste la condizione psico-fisica dove, secondo i principi del Tao, il nero ha in seno il principio del bianco e viceversa. Esiste quindi un equilibrio dinamico specifico.
Si può avere equilibrio dinamico in tanti modi, ma quello necessario per parlare di Taijiquan è quello rappresentato dalla raffigurazione del Tao.
Per quanto riguarda il concetto di "equilibrio centrale" hai ragione vale per tutte le AM (e non è un elemento solo fisico).
E il Tao infatti non parla di equilibrio centrale, parla di equilibrio totale (dell'Universo).
Mi ripeto, usa i termini come vuoi, ma se vuoi fare il vero taijiquan devi rappresentare attraverso lo stile i principi del Tao  :)

Troppo complicato per me, passo.

Se ti interessa il discorso di Zhongding guardati il thread (qui o sull'altro forum) sul discorso dello ZhongQi.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Dei principi del Taicì nella realtà
« Reply #44 on: November 18, 2011, 16:16:32 pm »
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Permettimi di dissentire, pesante non esite nei classici. Esiste affondare che e' diverso dal doppio a mio avviso.
Sono d'accordo con te solo se li hai letti in lingua originale.  :)
Affondare è troppo sostanziale. Il doppio peso da un punto di vista pratico significa 50% del peso su entrambe le gambe. Questo rende il movimento "stagnante".
Nel simbolo del Tao esiste un movimento continuo, mai stagnante, e anche nella fase di passaggio non sarà mai completamente yin e mai completamente yang perché uno ha in seno l'altro (il pallino bianco o nero)

Quote
Galleggiare non e' leggerezza (cosa invece ricercata intesa come "liberta di movimento") ma fluttuare. Mancanza a mio avviso di una "connessione".
Un po' come nel discorso pesantezza se vai di peso allora scatta il doppio peso.
D'accordo. Talmente leggeri che dovremmo riuscire a muovere il corpo col respiro. Questo dovrebbe essere uno degli obiettivi.
Troppa leggerezza intendo proprio "galleggiare" o se preferisci come dici tu "fluttuare".

Troppo complicato per me, passo.
Se ti interessa il discorso di Zhongding guardati il thread (qui o sull'altro forum) sul discorso dello ZhongQi.
Invece è molto semplice e tu mi sembri preparato: per non fare errori nel taijiquan lascia perdere tutti i fronzoli. Postura e movimento sempre e solamente secondo i principi del Tao. Questo è l'unico segreto.

 :)