hitoemi, concetto di cui si parla poco e mi viene il dubbio che allora, di questi tempi dove si parla tanto di tutto sul web, si pratichi ancor meno.
in certe scuole ha una sua posizione importante, come ad esempio nella pratica del buki waza dell`iwama ryu, in altre viene considerato molto meno, in altre completamente ignorato.
torna sempre il discorso del modo antico di camminare dei bushi ma spesso e` piu` una filastrocca sentita e riportata che qualcosa che poi si possa mostrare effettivamente nella pratica.
teoricamente "basterebbe" mettere il corpo su una linea. ma come e quando? e nel taijutsu porta davvero vantaggi in termini di potenza?
l`altro giorno me ne parlava un anziano libraio che e` anche yudansha di kendo. diceva che ormai i giapponesi camminano come gli occidentali, alternando piedi e mani invece di muoversi come i samurai. e quindi si stancano prima e le arti marziali praticate cosi` hanno meno senso.
poi e` entrato un altro anziano che si occupa di arte e spiegava che per nei vecchi dipinti si capisce il rango dei personaggi da come vengono rappresentati mentre camminano.
insomma, tante nozioni ma forse manca un livello di studio effettivo? degli esercizi che chiariscano bene il concetto di hitoemi?
qui c`e` un allenamento di endo sensei, notoriamente poco incline all`uso delle armi ma che sembra voler passare il concetto del "corpo su una linea" in particolare nella parte dedicata all`evasione dagli attacchi.
io personalmente provengo da una scuola di pensiero e da insegnanti che non hanno mai enfatizzato questo concetto partendo dal presupposto che se gestisco il mio asse posso muovermi come voglio. ma questa cosa dell`hitoemi mi ronza in testa da un po` e mi stupisco del fatto che piano piano stia diventando un concetto extra. e non parlo solo dell`evasione mostrata da endo sensei.
e voi? lo praticate? lo insegnate o i vostri maestri ve lo fanno praticare?
E' da un po' che volevo intervenire, ma non capivo: ancora adesso continuo a non capire, ma intervengo sperando in qualche chiarimento.
Per quanto ne so io hitoemi corrisponde sia ad una posizione che ad un atteggiamento strategico. Nella mia scuola lo studiamo moltissimo in relazione all'uso delle armi, in particolare con il ken, e approfondiamo questo tipo di didattica mediante esecizi con tori disarmato e uke armato. L'idea, per come l'ho capita io, è che tori deve schivare (parare il ken a mani nude è piuttosto sconveniente) aspettando fino all'ultima frazione di secondo utile, quando uke ha sferrato l'attacco (come una freccia). Uke attaccherà fino in fondo solo se tori non manda segnali con il corpo, se schiva troppo presto uke cambierà attacco o direzione, ed tori non farebbe in tempo a leggere, impedendo l'armonizzazione.
Per quanto ho capito dell'aikido (poco) sono io (tori) che definisco il modo in cui uke mi attaccherà, per alcuni versi sfrutto proprio lo schematismo degli attacchi tradizionali per farmi attaccare in un modo specifico (diciamo che fornisco ad uke un ventaglio ristretto di possibilità). Riducendo l'incertezza, se conosco le adeguate contromosse, ho più possibilità di anticipare o schivare un attacco: c'è una formula matematica riportata nel libro "biomeccanica del judo", che ci dice che il tempo di reazione è proporzionale al quadrato del numero di variabili di attacco, quindi una corretta gestione di distanza e posizione consente di avere un tempismo migliore, sia che io intenda inserire una schivata, un atemi o un kokyu nage. Mi sembra che questa sia la base dell'aikido. Questo fenomeno è molto evidente nel video di Ueshiba del 1935 in cui o sensei si difende da attacchi schematici in maniera molto fluida e rotonda.
Per mia esperienza ho fatto randori con qualche maestro di judo, Koike usava questo atteggiamento in maniera incredibile, ti faceva muovere come diceva lui, si faceva attaccare come e dove diceva lui, e poi finivi regolarmente con il culo per terra, quasi senza accorgertene. Ovvio che nel judo l'atteggiamento dei piedi a triangolo è impensabile (anche nell'aikido a mio parere, nelle posizioni molto ravvicinate è preferibile hon tai), ma l'atteggiamento mentale di cui parlo è quello di "imperturbabilità" che vedo nel video di Endo. C'è un kata di judo inventato da Mifune che analizza i contraccolpi ed in cui è molto evidente l'atteggiamento mentale di cui parlo, se lo trovo ve lo posto.
Per quanto riguarda invece gli uke del video di Endo mi sembra che i commenti già espressi da altri siano sufficienti, non voglio infierire.