I miei due cents, che poi sono mera ripetizione di quello che riporta Carniel Sensei che è un'altro allievo anziano dello Yoseikan Hombu Dojo e sopratutto dei molti manoscritti che Mochizuki Sensei gli ha lasciato e che sono oggi una stupenda fonte di informazione non solo sulle tecniche praticate allo yoseikan dojo ma anche sulla storia di discipline come Daito Ryu, Katori Shinto Ryu, Gyokushin Ryu, Judo.
I Kata elencati, come gli altri praticati in seno allo Yoseikan dojo furono sì "registrati" nel 1970 ma molti esistevano già (alcuni a partire dagli anni '30), tanto che Hiroo Mochizuki, quando venne in Europa negli anni '60, prima di fondare il suo yoseikan budo, già li insegnava, anche se già allora, "personalizzati". Sui diversi modi di interpretare i kata ha ragione Augè Sensei. Nello Yoseikan si lasciava spazio alla sensibilità presonale. Carniel Sensei ad esempio, come altri (Tezuka Sensei tanto per citarne uno) ha sempre prediletto la tradizione, altri invece erano più votati all'aspetto moderno del budo.
C'è però da aggiungere una cosa per non far apparire questi ed altri kata praticati in seno allo yoseikan dojo come "frutto" dell'estro di Mochizuki Sensei e quindi di fatto neo-invenzione in toto. Tutti questi kata altro non sono che il frutto dell'unione di singole forme che appartengono, per la stragrande maggioranza, al Daito Ryu Aikijujutsu che Mochizuki Sensei aveva imparato con Ueshiba Morihei Sensei nei primissimi anni '30 e che quindi sono forme antiche, che poi Mochizuki Sensei ha reputato corretto mettere insieme per creare un unico kata di più tecniche unite da un principio di studio. Mochizuki Sensei infatti era pedagogo, e aveva constatato come il vecchio sistema di insegnamento (prendo una tecnica e caso e la sviluppo in tutti suoi aspetti senza che essa abbia attinenza con quella studiata precedentemente o quella successiva) fosse più complesso per gli allievi da comprendere in particolar modo quelli occidentali. Nella nostra scuola ad esempio i Kata "tradizionali" sono sette: tanto happo no kata, suwari waza no kata, genryu no kata, tai no kata, hyori no kata, kentai ichi no kata e tai sabaki no kata. Quest'ultimo per la verità è un kata un pò ibrido (motivo per il quale Carniel Sensei, pur insegnandolo, non lo ama particolarmente) perchè delle nove tecniche presenti due non sono riconducibili all'Aikijujutsu del Daito Ryu ma al jujutsu del Gyokushin Ryu. Detto questo lo scopo dei kata per Mochizuki Sensei era proprio quello di mantenere un punto saldo nella tecnica cristalllizzando delle forme base per evitare che il forte accento che veniva dato allo yoseikan dojo sull'aspetto dell'efficacia della tecnica potesse col il tempo snaturare e modificare eccessivamente la tecnica dalla matrice originale. Ovviamente però secondo Mochizuki Sensei non doveva neppure avvenire che l'eccesso di forma rendesse una pratica tradizionale diversa da quella che era stata nel passato, ossia inevitabilmente legata alla praticità, all'efficacia e all'appliccabilità. Proprio il video in questione dovrebbe richiamare questo concetto caro a Mochizuki Sensei. La dimostrazione avvenne infatti al cinquantennale della morte di Takeda Sokaku Sensei organizzato dal Maestro Kondo (che qualcuno maliziosamente ha definito il suo primo atto "pubblicitario" nella sua scalata mediatica per il "potere"). Durante quell'evento dove erano presenti molte delle diverse anime in cui è diviso il Daito Ryu, Mochizuki Sensei presentò sia lo Hyori no Kata sia il Kentai ichi no kata (le cui tecniche hanno origine a fine XVI secolo e si inserirono nel Daito Ryu successivamente probabilmente all'interno dell'istituto Nishinkan del clan Aizu). L'idea era proprio quella di spiegare come un kata potesse mantenere le essenze base della tecnica immutate (in quel caso le kaeshi waza e la difesa contro le armi del Daito Ryu), detto questo disse che aveva visto molte cose interessanti da parte delle altre scuole (la sua fu una delle ultime dimostrazioni) ma che se Takeda Sokaku fosse stato lì si sarebbe arrabbiato moltissimo perchè appunto si era perso di vista l'essenza della pratica del Daito per perdersi nei particolari della forma. Il tutto tra l'imbarazzato silenzio dei presenti, Kondo per primo, che forse sperava, sempre secondo gli stessi maliziosi, di utilizzare la presenza di una personaggio così prestigioso per vetrina sua. La conseguenza fu che dal video pubblicato da Pranin sparì tre quarti del Kentai ichi no kata (solo chi lo conosce se ne accorge) guarda caso proprio il tempo in cui Mochizuki Sensei espresse la sua poco diplomatica opinione su come fosse degenrato il Daito Ryu dai suoi tempi dopo di che ovviamente Mochizuki Sensei non fu più invitato ad eventi simili.
Cordiali ed Aiki saluti