ma quanti sanchin!

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #15 on: December 07, 2011, 16:03:33 pm »
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analisi interessante, quella di Sanchin, e condivisibilissima. il sanchin è in effetti un kata difficilissimo e come postavo altrove ce ne sono, a quanto pare, diverse versioni. sul fatto che sia il kata più antico ho qualche dubio, e sarebbe utile citare qualche fonte  storica al riguardo

Quello che sicuramente ti posso dire è che il Sanchin è di importazione Cinese a detta del Maestro Kanbun Uechi e Higaonna che lo portarono nelle Ryu Kyu dopo la permanenza in Cina, da li basta leggere qualche libro tipo il Bubishi e si ritrovano fonti interessanti.
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muteki

Re:ma quanti sanchin!
« Reply #16 on: December 07, 2011, 16:43:46 pm »
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letti molti libri, certo, ma prove sicure non me ne risultano. tanto più che esistono forme analoghe al sanchin ma non identiche. aggiungiamo il fatto che il sanchin attualmente praticato dalla magigor parte delle scuole è a pugni chiusi, che ci sono sanchjin differenti (vediil mio topic al riguardo)...

a prescindere da questo è SACROSANTO il fatto che sanchin sia un kata ricco di contenuti, di sfumature, di dettagli da analizzare. io lo pratico da poco, visto che sono nel gojuryu da una decina di anni scarsi, e per giunta sno èpasato dal sanchin dello shito, morbido e decontratto, a quello del goju giapponese e infine a quello del goju iogkf. sono tutti sanchin molto diversi tra loro, ma in ognuno ho trovat spunti notevoli!

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #17 on: December 07, 2011, 16:52:22 pm »
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letti molti libri, certo, ma prove sicure non me ne risultano. tanto più che esistono forme analoghe al sanchin ma non identiche. aggiungiamo il fatto che il sanchin attualmente praticato dalla magigor parte delle scuole è a pugni chiusi, che ci sono sanchjin differenti (vediil mio topic al riguardo)...

a prescindere da questo è SACROSANTO il fatto che sanchin sia un kata ricco di contenuti, di sfumature, di dettagli da analizzare. io lo pratico da poco, visto che sono nel gojuryu da una decina di anni scarsi, e per giunta sno èpasato dal sanchin dello shito, morbido e decontratto, a quello del goju giapponese e infine a quello del goju iogkf. sono tutti sanchin molto diversi tra loro, ma in ognuno ho trovat spunti notevoli!

Non posso che darti ragione questo credo possa essere considerato il giusto concetto di "evoluzione" che i grandi maestri hanno sempre sostenuto essere una parte del karate. :)
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muteki

Re:ma quanti sanchin!
« Reply #18 on: December 07, 2011, 16:57:15 pm »
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il dojo kun della mjia scuola recita "kenkyuuu kuufuu suru koto", ossia "adatta la tua ricerca". evoluzione: ottima scelta di termine, sanchin!

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #19 on: December 07, 2011, 20:51:03 pm »
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Domanda molti maestri dicono che fare Sanchin per troppo tempo non porta benefici,al contrario.
Questo lo sostiene anche il maestro Kenji Tokitsu in un suo libro.
Dicono che la respirazione ibuki é una forzatura e che si dovrebbe eseguire un altro tipo di respirazione più naturale e che la chiusura così forzata dei glutei non é salutare per il la parte terminale del colon(che adesso non mi ricordo il nome esatto).
Mi chiedo se queste tesi sono vere e se ci sono delle tesi scientifiche a proposito.
Chiedo a voi che sicuramente ne sapete più di me.
Grazie.
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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #20 on: December 08, 2011, 21:13:16 pm »
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Anche io effettivamente questa storia l'avevo sentita infatti nell'Uechi Ryu c'è un diverso tipo di respirazione, almeno a livello "sonoro" sembra così, non solo il colon ma si dice che l'alzamento di pressione sia controproducente certo è che, secondo me, l'ibuki deve essere insegnato bene, non è uno sforzo simil cureggia contraendo la gola, ma una respirazione che deve venire dal profondo e passando dalla gola esprime un suono potente, diciamo che è tecnicamente basilare e praticamente complesso e molti lasciano al caso o all'allievo l'apprendimento quando in realtà ci vorrebe una certa competenza per trasmettere questo kata, se ci pensi i maestri che andarono in Cina ce li fecero stare 3 anni sul sanchin poi passarono ad altro.

Ma questo è solo il mio pensiero io non sono nessuno mi raccomando non voglio passare da esperto.

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Offline Dipper

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #21 on: December 08, 2011, 21:37:17 pm »
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Domanda molti maestri dicono che fare Sanchin per troppo tempo non porta benefici,al contrario.
Questo lo sostiene anche il maestro Kenji Tokitsu in un suo libro.
Dicono che la respirazione ibuki é una forzatura e che si dovrebbe eseguire un altro tipo di respirazione più naturale e che la chiusura così forzata dei glutei non é salutare per il la parte terminale del colon(che adesso non mi ricordo il nome esatto).
Mi chiedo se queste tesi sono vere e se ci sono delle tesi scientifiche a proposito.
Chiedo a voi che sicuramente ne sapete più di me.
Grazie.
Ho letto da qualche parte che messa a confronto l'età media dei maestri del passato di Shurite con i corrispettivi del Nahate, quella dei primi è stata di circa 6 / 7 anni più lunga. Dovrò recuperare la fonte...

Personalmente non ho mai apprezzato l'espirazione gutturale (fatta di gola) con il collo tirato e la faccia arrossata, preferisco e intendo come ibuki una respirazione sempre intenzionalmente molto profonda ma naturale.
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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #22 on: December 08, 2011, 21:58:58 pm »
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Che cosa intendi con intenzionalmente molto profonda e naturale? Scusa è solo per capire, un possibile spunto. La notizia da te detta l'ho letta da molte parti anche io e beh, non so che dire però la respirazione corretta mi piacerebbe molto poterla comprendere, ammesso che ce ne sia una.
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muteki

Re:ma quanti sanchin!
« Reply #23 on: December 08, 2011, 23:19:08 pm »
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posso dire  ibukui è titpico del goju giapponese. in quello di okinawa che pratico ora non è proprio uguale...

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #24 on: December 09, 2011, 09:38:29 am »
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posso dire  ibukui è titpico del goju giapponese. in quello di okinawa che pratico ora non è proprio uguale...

Avresti voglia di darci una spiegazione anche minima della differenza? Così per curiosità, è un argomento che ho molto a cuore e data la tua esperienza nel campo del karate tradizionale sarebbe una grande opportunità anche per gli altri.

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #25 on: December 09, 2011, 09:50:46 am »
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Tra un po' ti dico la mia :)
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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #26 on: December 09, 2011, 12:24:07 pm »
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La respirazione che viene comunemente definita “addominale” è spesso fraintesa nel mondo delle AM epure altrove.

E’ molto frequente vedere che con l’inspirazione si associa uno “spanciamento”, rilassando l’addome e facendosi venire la buzza tipo Fantozzi.

In realtà è una pratica che viene sconsigliata altrove (io ad esempio fui redarguito dall’insegnante di Yoga), perché viene a mancare il supporto addominale della parte bassa del tronco e non ha una reale utilità.

La respirazione diaframmatica corretta è questa
West Hollywood Chiropractor: Do You Breathe Properly?
dove sì c’è un rigonfiamento, ma nella parte superiore, quella che il chiropratico qui assimila alla” pancia del bevitore di birra”, non si deve dilatare il ventre.

Dopotutto se si prende una tavola dove viene riportato il funzionamento del diaframma, è abbastanza evidente che questo funziona abbassandosi e contraendosi e dove arriva il range di movimento

dunque non è necessario rilassare anche l’addome facendo uscire la panza, ma anzi gli addominali dunque devono rimanere in tensione per supportare il tronco e per fare in modo che il peso di questo (e probabilmente anche la compressione del diaframma stesso che appunto si abbassa) non gravi sui visceri.

Riguardo all’ibuki in senso stretto, piuttosto di quel “kchooooo” forzato che sento spesso e di cui sinceramente, essendo un suono fatto di gola, non riesco a trovare un’utilità, preferisco semplicemente inspirare ed espirare in modo profondo ma naturale, senza forzature, come quando dopo una settimana in città arrivi in montagna e vuoi assaporarne l’aria pura in inspirazione e come quando si cerca di gonfiare un grosso palloncino in espirazione.

Associare questo esercizio al kata è nient’altro che  un modo più “marziale” di eseguire lo stesso esercizio che viene consigliato nel video e che porta ottimi benefici all’organismo, e che non può essere fatto in kihon e kumite (se non eseguendoli proprio come un rentan gata).
Grazie a questo aspetto di respirazione devo dire che ho ritrovato una collocazione per il kata nella mia pratica e ne sono felice :-*

Edit: si vede l'immagine? ???
« Last Edit: December 09, 2011, 12:27:32 pm by Ryujin »
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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #27 on: December 09, 2011, 13:14:39 pm »
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Cacchio che bella risposta!!!!! Mi è piaciuto molto, il concetto che esprime il video è più o meno come l'ho sempre inteso io l'atto di respirare sanchin. E difatti il suono prodotto dalla gola contratta secondo me è la causa principale dei problemi derivanti dalla pratica del sanchin perchè anche provando noi stessi possiamo sentire una tensione anormale e noiosa mentre se fatta solo con una respirazione profonda e con una tensione corporea che rispetti i canoni dettati si può arrivare ad una pratica faticosa, complessa e costruttiva.

Io ad esempio penso che l'Uechi Ryu sia lo stile che più di tutti insegni una respirazione corretta con questo non dico che sia l'unica giusta ma che è rimasta inalterata e che adesso la respirazione viene insegnata, almeno in occidente, con molta superficialità.

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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #28 on: December 09, 2011, 13:53:09 pm »
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Nello Uechi Ryu non c'è in effetti la gutturalità del respiro.
Le espirazioni sono brevi e secche, più vicine alla modalità operativa, anche se io sinceramente preferisco farle lente e profonde nel kata, mentre per quelle rapide mi alleno nel kihon.

Tuttavia un aspetto che non sono riuscito a farmi piacere di questo metodo è proprio il gonfiare tutto il ventre, in modo da formare una sorta di presunto airbag che dovrebbe oltretutto "assorbire" i colpi ricevuti. In realtà i ragazzi dello Uechi sono certamente tosti e prendono i cazzotti sull'addome senza battere ciglio, ma io mi trovo molto più confortevole nel mantenere in tensione la cintura addominale sia come sostegno che come protezione, e soprattutto preferisco tenere la respirazione come nel video postato (tra l'altro non è stato facile trovarne uno che la mostrasse bene) per i motivi suddetti :)
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Re:ma quanti sanchin!
« Reply #29 on: December 09, 2011, 14:03:30 pm »
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Nello Uechi Ryu non c'è in effetti la gutturalità del respiro.
Le espirazioni sono brevi e secche, più vicine alla modalità operativa, anche se io sinceramente preferisco farle lente e profonde nel kata, mentre per quelle rapide mi alleno nel kihon.

Tuttavia un aspetto che non sono riuscito a farmi piacere di questo metodo è proprio il gonfiare tutto il ventre, in modo da formare una sorta di presunto airbag che dovrebbe oltretutto "assorbire" i colpi ricevuti. In realtà i ragazzi dello Uechi sono certamente tosti e prendono i cazzotti sull'addome senza battere ciglio, ma io mi trovo molto più confortevole nel mantenere in tensione la cintura addominale sia come sostegno che come protezione, e soprattutto preferisco tenere la respirazione come nel video postato (tra l'altro non è stato facile trovarne uno che la mostrasse bene) per i motivi suddetti :)

Cavolo sono pienamente in accordo con te anche a me piace molto di più il tuo pensiero. Quella dello Uechi è interessante perchè descritta come una respirazione non dannosa ma non so quanto può essere Rentan, certo non ho l'esperienza per disquisire in merito così approfonditamente però ritengo che la clama e la lentezza stile taiji siano in qualche modo più "ricaricanti" e lo dico perchè lo provo sulla mia pelle.
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