Quello che dici ha un senso, anch'io mi sono posto diverse volte il problema, come pure è evidente che soprattutto il wushu prenda molto dai combattimenti con armi. Del resto in molti stili - quello che pratico io per esempio - vi sono dei prestabiliti per la difesa a mani nude da diverse armi, come sciabola, lancia etc per esempio. Anche gli stili giapponesi hanno cose simili mi risulta. Ma è ovvio, visto che nel momento in cui si gira armati si deve prendere in considerazione il problema di non averla o di non poterla usare in quel determinato momento.
Bisognerebbe però capire l'evoluzione delle varie discipline nel momento in cui le armi hanno cessato di essere protagoniste della maggior parte degli scontri, per diventare un'eventualità remota o quasi. Nel momento in cui il combattimento a mani nude ha preso la supremazia cosa è cambiato?
Meriterebbe ragionamenti più approfonditi, ma sono un po' di corsa attualmente
Certamente è un tema, soprattutto da un punto di vista storico, molto ampio e che si sviluppa in modo diverso nel mondo. Sicuramente le armi da fuoco hanno cambiato in parte la geometria di un plotone di soldati su un campo di battaglia, teniamo sempre presente che lo studio delle armi da taglio era finalizzato principalemnte alla guerra dove non ci si affrontava 1 vs 1.
Poco alla volta l'uso delle armi non da fuoco è diventato un settore tecnico specifico di uno stile marziale dove, contemporaneamente, l'uso del corpo a mani nude acquistava sempre maggior dignità come sistema slegato dalla movenze specifiche in ambito armato.
Si è incominciato a vedere il combattimento a mani nude non più come imitazione del combattimento con le armi. Non più solo il taglio della mano a imitare la lama, o il pugno a imitare la stoccata, ma i colpi di gomito, di dorso, traiettorie diverse, era possibile sbilanciare, proiettare, afferrare e bloccare i movimenti dell'avversario e successiavamente anche l'uso delle gambe (che nel cobattimento armato iniziale erano usate solo per star ben piantati a terra).
Oggi abbiamo l'imbrazzo della scelta e questo imbarazzo è dovuto al nostro corpo che in grado di esprimersi in molti modi, alle scienze (nuove metodologie di allenamento e conoscenza del corpo), alla psicologia (tattiche, strategie e approccio a problemi di combattimento o di DP).
Se subissi un'aggressione in ascensore cercherei subito il contatto per impedire i movimenti all'aggressore e colpirlo magari con delle ginocchiate. Non mi metterei in mezza posizione del cavaliere. Un esperto di Krav Maga userà tecniche di disarmo da coltello in posture sicuramente diverse dalle mie perché in questo caso, in uno spazio aperto, molto probabilmente mi metterei in posizione del mezzo cavaliere.
Qualunque cosa rispetterà comunque i principi delle AM che stanno a monte di tutti gli stili: equlibrio, fluidità, movimenti sensa soluzione di continuità, esplosività, velocità, agilità...ecc...
Cioè quelle qualità che rendono efficiente il corpo ed efficace una tecnica.
Ricordo molti anni fa quando facevo viet vo dao che il padrone della palestra (6 dan di judo) tutte le volte che passava ci urlava: "fluidità!!!" anche se non era lui il nostro maestro e noi non stavamo facendo judo. Aveva proprio ragione.
Oggi non vivo sempre in guardia come facevo durante gli anni della "rabbia" e degli allenamenti delle AM per essere il più forte. E il bello è che oggi sono molto più forte.
Diversi anni fa vidi un film sulla copoiera e mi incuriosì. Non c'era ancora il boom di questa disciplina e cercai di informarmi in modo autonomo.
Man mano che crescevo negli stili praticati e comprendevo sempre di più i principi sentivo che stavo capendo anche la copoiera.
Ho fatto la cosa più semplice: imitare i movimenti facendo comandare il centro e facendo seguire la periferia (succede anche nel pugilato, thai, taiji..). Fluidità, leggerezza, ma capacità di essere esplosivi.
A uno stage interstile ho incontrato un maestro di capoiera che è rimasto colpito nel sapere che non avessi fatto un minuto di palestra. Mi ha detto che sembravo uno che praticava da anni.
Ora, non dico questo per far vedere quanto sono bravo (lo so
) ad aver imparato un pò di copoiera da solo, ma perché mi interessa che fosse chiaro che è il corpo ciò su cui dobbiamo concentrarci. Il corpo deve seguire i principi per potersi calare in un qualunque stile in modo corretto.
Per me questa è l'unica cosa che conta. Non c'è gioa più grande che "inventare" col proprio corpo seguendo i principi e vedere che tutto torna.
Quindi per rimanere in OT: l'allenamento dei principi è imporante, se non di più, dell'allenamento dello stile (che poi quei principi li rispetta e li allena). Se vuoi rimanere basso, in piedi o rotolare quella deve essere una tua scelta sicura e immediata perché hai deciso in una frazione di secondo che è la riposta giusta (per te) a un problema di combattimento.