Machida, ma non solo lui, insegna una cosa che "non dovrebbe" aver bisogno di essere insegnata.
Ovvero che, per avere l'efficacia, la funzionalità e tutte quelle cose che si vanno cercando nella pratica, occorre farsi il culo, non nascondersi dietro alibi e miti, capire e imparare il più possibile, darci dentro, non escludere nessuna eventualità (lui lotta pure) e non farsi troppe pippe mentali.
Purtroppo, per mille ragioni, quella necessità c'è.
Machida e mille altri come lui, in svariate discipline e AM, dovrebbe essere (è purtroppo non pare riuscire ad essere) la migliore risposta alle questioni su quale Arte, la più efficace, quella che funziona, la più forte e cagate varie al seguito.
Per quanto riguarda la guardia.
Ad un pincipiante la insegnerei mutuandola dalle posizioni armate, come con la nanginata, perchè lo Shotokan trae una base molto forte dall'uso delle armi per lo sviluppo di colpi e strategie.
Quindi la mano avanzata e quella arretrata, come se impugnasse l'arma, la copertura di aree del corpo, la postura non totalmente frontale, il Kamae.
Ma quella la trovo solo una impostazione di base, poi occorre vedere le stesse cose aprendo le mani, cambiando guardia.
A seguire gli farei fare un lavoro su una guardia più chiusa e pugilistica, per le brevi distanze, con la schiena e le spalle che mutano assetto di conseguenza, con i piedi più vicini fra loro, la spalla che fa il suo lavoro.
Stesso discorso aprendo le mani.
Insomma farei un lavoro per vedere svariate possibilità di guardia, differenti movimenti (finte, entrate e uscite) che mutano il tipo di guardia che ne consegue.
Altro lavoro che farei fare è quello senza guardia, con le mani/braccia che fanno il loro lavoro di copertura solo se e quando serve, per valutare un lavoro sulla strategia e l'atteggiamento.
Ma tutto questo lo terrei come lavoro non basilare, piuttosto come una panoramica, una serie di imbeccate, perchè la guardia, o le guardie che si adottano in combattimento, i movimenti, gli atteggiamenti, le strategie, hanno senso e scopo solo se sono totalmente personali, se chi le usa ci si sente a suo agio, sicuro, tranquillo nella difesa e nell'attacco.
In questo senso, per quello che ne sappiamo, considerata l'estrema soggettività delle sensazioni, uno potrebbe usare la guardia giusta anche tenendo un dito nel naso, se per lui funziona sarà giusta anche quella.
Quindi penso che, a livello di insegnamento, posta una prima base utile più allo svolgimento dei colpi e delle parate, la guardia appartenga a quelle cose che trovi e scopri da te, per come meglio ti vestono addosso, in qualsiasi modo si manifestino con successo.