Pwka ha sicuramente un settore Sanda, non so dire quanto organizzato ed efficiente.
Ma attenzione (lo dico soprattutto per Quiao Zhi), che una cosa sono le federazioni o pseudo tali e un'altra gli enti di promozione sportiva.
Sintetizzando:
- Federazione: un insieme di associazioni sportive che nasce per organizzare il lavoro delle medesime, gestire l'attività agonistica a livello interno (organizzare dei campionati regionali o nazionali o comunque federali) e internazionale (organizzare la partecipazione di atleti italiani a gare internazionali e, per gli sport ammessi, alle olimpiadi). Che io sappia, nel kung fu c'è una sola federazione con questi requisiti ed è la Fiwuk. Che poi funzioni bene o male non voglio giudicarlo, ma da quel che mi risulta è la sola riconosciuta direttamente dal Coni e quindi con lo status di federazione a tutti gli effetti
Le altre 200 e passa che ci sono in Italia, anche se mettono nel loro nome "federazione", sono delle semplici associazioni, quindi dal punto di vista legale valgono quanto quella del tuo maestro a Cesena o quel che è. Questa, almeno, la situazione fino a tre anni fa, quando seguivo queste cose; non so se sia cambiato qualcosa recentemente
- Ente di promozione sportiva: sono quelli cui tutti noi siamo iscritti d'obbligo, per avere l'assicurazione. Sono diversi ma non moltissimi: Arci, Acli, Aics, Csen, Acsi (?) e forse qualcun altro ma pochi. Sono tutti obbligatoriamente riconosciuti dal Coni. Alcuni di essi mi pare organizzino corsi per istruttori, mentre altri semplicemente ratificano i corsi fatti dalle varie associazioni dando a questi diplomi (che altrimenti varrebbero come la carta dei cioccolatini) un minimo di riconoscimento. Quanto valido e quanto autorevole? Non ti so proprio dire.
Da diverso tempo periodicamente qualcuno presenta una legge per vietare l'insegnamento di qualsiasi disciplina sportiva a chi non abbia un diploma di Isef o Scienze motorie, ma siccome l'argomento non riguarda soltanto noi sfigati delle Am e Sdc ma anche decine di migliaia di allenatori di calcio, basket, volley etc etc, la legge ritualmente finisce in un cassetto.
Prima o poi, comunque, si dovrà arrivare a una regolamentazione, perché c'è obiettivamente gente che insegna cose anche pericolose (per chi le fa, mica per gli altri!) senza avere idea di cosa sta facendo (io sono fra essi, probabilmente...
).
Finché non arriva chiarezza dal Parlamento (e quindi si parla delle calende greche) la questione resta nebulosa: sostanzialmente chiunque può aprire un'associazione e mettersi a insegnare qualsiasi cosa, in ambito di arti marziali che non siano sport olimpici e quindi non abbiano una federazione Coni (ma anche in quelli, forse).
- La regione Lombardia un tre anni fa circa organizzò un corso per "operatore sociale nell'ambito delle arti marziali" o qualcosa di simile, che sostanzialmente dava un diploma riconosciuto dalla regione. Però costava parecchio (sui 500 euro, forse) e andava rinnovato ogni anno con altri tre o quattro giorni di aggiornamento (e altri 300 o che euro mi pare). Non credo che altre regioni abbiano seguito lo stesso esempio e comunque penso che anche l'esperimento lombardo sia rimasto un unicum