Da profano, mi piacciono veramente tutte le forme tradizionali (sia nazionali che regionali) di lotta in giro per il mondo: sono delle spettacolari risorse culturali che sarebbe davvero un peccato perdere (ed è soprattutto un peccato che la maggior parte degli antropologi le ignorino totalmente nei loro studi
- ma ne avevo già parlato di questa mia insoddisfazione).
Io vedo una matrice comune a queste forme di lotta citate (sumo giapponese, sumo okinawense, lotta mongola, lotta indiana ma anche shuai jiao - Tuishou?
- ecc...), che poi si diversifica a seconda della storia e dei regolamenti. A me, che ripeto sono un profano, sinceramente non sembra meno tecnica di altre forme di lotta tradizionali, in cui comunque vi è un notevole uso della forza fisica,oltre che della tecnica e della sensibilità.
I motivi per cui me ne interesso sono due:
1) Vorrei visionare varie forme di lotta con allenamenti inclusi, anche per ampliare le mie conoscenze lottatorie (scarsissime) e prendere spunti per scoprire nuove soluzioni nel mio Tuishou (Pushing Hands). Ho notato spesso che certe soluzioni tradizionali di spinta e squilibrio tipiche, non funzionano così bene con i lottatori, anche se la sensibilità è allenata.
[1]2) Come ho già scritto, Shoshin Nagamine inserisce un capitolo sui più importanti sumotori di Okinawa nella sua biografia di maestri di Karate Okinawensi. Sostiene che molti maestri di karate si allenavano con essi o anche viceversa.
Questo mi fa pensare che il cosiddetto "kakedameshi" o "tegumi" con cui si confrontavano all'epoca, fosse una specie di "Shima sporco", in cui vi inserivano zozzamente atemi provenienti dal karate. Un po' come il Tuishou libero "da palestra" che ogni tanto facciamo noi, in cui eventuali vuoti o gambe troppo aperte, si fanno gentilmente segnalare con un pugno, una manata al viso, oppure alzando una gamba (cose che in gara sarebbero vietatissime, ma si alternano le due modalità...). Diventa una specie di modalità intermedia tra tuishou e sanshou (combattimento libero), per approcciarsi gradualmente al contatto. La mia ipotesi è che magari anche lì fosse così e che le proiezioni okinawensi abbiano quell'origine...ma è solo un'ipotesi naturalmente!!