Che discorso incasinato!!!
Credo ci sia troppa leggenda e troppa fantasia attorno al tema dei cosidetti "colpi mortali".
Nella realtà, la cronaca ci ha più volte raccontato di colpi "a casaccio" divenuti "mortali" perchè la vittima era deceduta.
I fattori sono molti, quello che trovo sciocco è creare la "categoria", perchè anche un pugno allo sterno o alla bocca dello stomaco può essere letale, dipende da chi lo tira, da chi lo subisce, dalla forma fisica di entrambi, dal momento in cui impatta, se in contrazione o meno, da molti fattori, alcuni dei quali possono essere studiati, come il timing o il condizionamento, l'assetto o la postura, mentre altri sono decisamente meno canalizzabili in una routine.
Il taglio della mano sul collo, una specie di Totem del karateka, lo Shuto che uccide.........ovviamente ripetendo tutte le condizioni necessarie, con l'aggiunta di una mano allenata e abituata a colpire, perchè occorre shokkare la giugulare, le vie respiratorie, i fasci nervosi e le vertebre cervicali, mica un giochetto da chiunque.
Se poi vogliamo dire che, Nukite alla gola, con tutti i crismi del caso e già citati, è letale, beh diciamo una cosa abbastanza ovvia, come è evidente che sia letale rompere le tempie, come può esserlo sfondare uno sterno, rompere le fluttuanti e mandarle nei polmoni, o in organi la vicino, ma mica sono cose da film, è solo anatomia.
Il punto è riuscire a portare quei colpi, sapendo come e quando farlo (c'è chi pensa di poter combattere a suon di Shuto e Nukite
) allenare le mani, irrobustirle, fare un sacco di lavoro su tutte le caratteristiche necessarie, mica facile.
Ma perdersi in queste cose lo trovo aleatorio, perchè poi anche il pugno sul naso, talvolta, può avere effetti letali, così come sulla punta del mento, se la torsione della testa è eccessiva.....
Insomma, molti colpi possono essere mortali come anche no, perdersi nella ricerca del colpo mortale di sicuro è una perdita di tempo, perchè il tizio scheletrico sui 50 kg subirà effetti anche letali da un certo tipo di colpi, ma suo fratello di 110 kg roccioso e incazzato, magari nemmeno si accorge di quegli stessi colpi.
Ma ancora di più, lo stesso colpo, alla stessa persona, dato una volta mentre lo vede arrivare, quando contrae i muscoli espirando, avrà un effetto diametralmente opposto a quando dovesse arrivare inaspettato, in fase di inspirazione.
Chiunque combatta sà bene come lo stesso identico pugno, preso a inizio match da freschi e in forze, non faccia gli stessi danni che fa dopo 10 round, col fiatone e le gambe che cedono.
Gli insegnanti seri di Kyusho, spiegano sempre che non si tratta di scienza esatta, che a volte non funziona, che dipende dalla sensibilità e dalla morfologia di Uke.
Beh dico, se è così per il Kyusho, che di questo tema fa la sua base fondante, quale senso ha perdersi nella questione "ricerca dei colpi mortali" per tutti gli altri?