C'è un errore di fondo, secondo me, nella trattazione di questo 3d.
E non è un errore di chi ha scritto, ma è proprio un concetto che quasi tutti danno per scontato e che in realtà andrebbe rivisto:
E' vero che tanti anni fa andavano in guerra, e che provavano le cose sul campo in maniera terminale.
Ma ci andavano armati.
Non facevano a botte.
Nessuno qui se la sente di scrivere che un colpo di gladio romano o di katana giapponese o di lancia cinese sia less than lethal se non allenato continuamente a pieno contatto.
Qualsiasi babbeo esaurito per la sigla delle veline per due sere di fila coi pantaloni e senza minigonna, può prendere un normale coltello da cucina e fare una carneficina fra i suoi coinquilini. (Chi non ci ha mai pensato scriva ^'V'^ 4 President )
Quello che sfugge è che, oggi come ieri, la maggior parte dei sistemi di combattimento a mani nude erano intesi come sfida sportiva, lotta, gioco.
In guerra poteva capitare di rimanere disarmati, ma a quel punto lo scopo non era quello di legare a se l'avversario e finirlo, quanto quello di creare una distanza e raccogliere un oggetto o arma.
Per cui, benché in arti marziali moderne i cui fondatori godono di foto in bianco e nero e che si sono sviluppate quando già si usavano i fucili, si dica che i colpi sono mortali, e che questi si siano affilati nel corso di molte sanguinose battaglie, stiamo parlando di molto poco. Come sostanza.
Questo parlando di colpi e non di strangolamenti della lotta, che pur essendo sportiva prevede proprio lo strangolamento o il soffocamento per far desistere l'avversario.
Comunque eviterei di strangolare un nemico per 20 secondi nel mezzo della mischia di una battaglia con altra gente armata che mi punta.
In Cina si parla tanto di colpi letali, ma se è per questo si parla anche di lanci di bolle di energia. Esercizi di ispirazione animale nati per sgranchirsi le ossa durante le lunghe sessioni di meditazione, diventati poi stili per sfide d'abilità simili a giocoleria acrobatica, ben poco hanno a che vedere con il concetto animale "colpisci gli occhi-mordi la gola", questo senza nulla togliere all'efficacia delle loro lance, spade, frecce usate in battaglia.
In Giappone, per sfruttare la debolezza delle giunture in stoffa delle armature si è sviluppato un sistema di leve dolce, che accompagna i colpi dell'altro, e che può terminare nella rottura dell'arto (oggi si usano per "controllare"), ma lo scopo delle tecniche più belliche è difendersi da un colpo e prendere tempo per prendere un'arma, non terminare.
Nelle tecniche più sportive, per paradosso, si può finire per strangolare... ma non è cosa da fare in mezzo alla mischia.
Ovvio che poi, se come in certi tempi e latitudini non si usano protezioni e ci sono poche regole, un combattimento a mani nude può essere certamente letale, si può cadere per un pugno e sbattere la testa, ci si può far sfondare la testa a calci o pugni, la cassa toracica, ecc
Ma queste morti accidentali sono ben lontane dal dire che le tecniche letali a mani nude si siano sviluppate e forgiate attraverso mille battaglie.
Escludendo infatti l'ultimo secolo, la parte a mani nude delle AAMM era un di più, una piccola parte dell'addestramento peraltro fondata sugli stessi schemi motori già padroneggiati con le armi.
Ci sarebbe molto da aggiungere e da discutere, ma mi sto dilungando, volevo solo focalizzare il concetto.