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Ultimo utente: Aktarusq79
Primo, perchè la scuola non si presenta come scuola ninja, secondo perchè vi era un misto di programma della scuola e di " spiritose invenzioni", terzo perchè non mi pare che Abietti fosse stato ammesso ad insegnare, e comunque insegnava cose che non sapeva.
La scuola trovatela da solo.Ne esistono tante di migliori che non mi sento di consigliarti questa ( anche se, a parte alcune favole, sembrano abbastanza onesti)
Ok grazie per le info.......trovarla da solo mi sembera un po' un impresa anche perchè credo parlasse di una scuola in piemonte.......ok cmq...grazie ancora
il link alla sua scuola, dove specificano nelle domande frequenti che non ha più nulla a che spartire con loro dagli anni 90
Ho chiesto l'elemosina ad 11 anni alla festa dell'unità perchè mi mancavano un paio di mila lire per comprare "NINJUTSU" e non mi sono mai pentito d'averlo fatto. oggi posso disquisire sulla veridicità di tante cose nei suoi libri, ma allora mi aprirono un mondo
« Risposta #17 inserita:: Dicembre 02, 2008, 15:51:54 »
Grazie Avia......anche io ho amato tantissimo i libri di abietti........ed ancora oggi, nonostante tutto mi riesce difficile credere che gran parte di quello che racconta sia romanzato........anche se poi e' effettivamente cosi'
Ho letto qualcosa per avere una infarinatura a livello generale, non mi è dispiaciuto troppo, ma era evidente che quei testi potevano essere al massimo l'inizio di un cammino di apprendimento, poco più di una cartolina illustrata che, se ti mostra una spiaggia - chissà perché - la offre piena zeppa di tettuti bikini per invogliarti a visitarla, ecco.
carlo, meglio che niente
Oltre a citare il sempre puntuale Carlo, anche ora mi basta girare la poltrona della scrivania per vedere "Ninjutsu" di Abietti, ben riposto nella libreria nuova. E' con me da vent'anni e, anche se ora forse è in compagnia di qualche libro "migliore", è ancora uno di quelli che leggo con più piacere. Perché, al di là del contenuto senza dubbio opinabile, quel libro coincide con l'inizio del mio cammino marziale e mi ha insegnato tante cose incomunicabili, ed è per questo carico di potenti emozioni e ricordi.
« Risposta #19 inserita:: Gennaio 06, 2009, 15:12:56 »
Ciao, anche io vorrei spezzare una lancia a favore di Bruno Abietti per vari motivi. Il primo è che non mi pare correttissimo sentire solo una campana visto che (credo) sia ancora relativamente facile contattarlo magari per sentire la sua opinione. Anche se si sa che i suoi libri contengono molte "storie" non è tutta farina del suo sacco e dire che era solo un allievo mi sembra riduttivo. Ho praticato ju-tai-jutsu molti anni fa e ho assistito anche a piccole "lezioni" di Abietti che infatti curava tutto il materiale della scuola, giornalini, libri eccetera che conservo ancora adesso. I suoi libri infatti li ho comprati proprio perche' mi sono stati consigliati dai conoscenti della scuola che collaboravano con lui. In conclusione mi sembra che anche se Abietti ha preso la sua strada (secondo me ha fatto bene) la Yoshin Ryu ha continuato a usare molto le sue teorie, quindi non mi pare che fossero così senza valore. Questo solo per riportare una mia esperienza.
5. Io non ritengo affatto che le tecniche di lama esposte in "tatsu no michi" siano "da rabbrividire", consentimi, kuki, che stiamo parlando non di kenjutsu ma di tecniche non ortodosse dove proprio il kenjutsu viene stravolto, e la parte più importante non è il gesto tecnico ma la strategia ed il modo di eseguire la tecnica, inducendo la reazione dell'altro. Quelle 36 tecniche sono molto difficili da eseguire.
Non ricordo molto bene e non ho voglia di andare a cercarmi i libri nella cantina ppù profonda ( solo perchè non mi sono ancora deciso a buttare nessun libro di Arti Marziali, neppure il mitico Jindo) ma mi sembra che, oltra a tecniche "fantasiose" le distanze fossero assolutamente ridicole, peggio di Maltese.
Non ricordo molto bene e non ho voglia di andare a cercarmi i libri nella cantina ppù profonda ( solo perchè non mi sono ancora deciso a buttare nessun libro di Arti Marziali, neppure il mitico Jindo) ma mi sembra che, oltra a tecniche "fantasiose" le distanze fossero assolutamente ridicole, peggio di Maltese.
Accidenti ho lo stesso difetto, i libri che mi sono sembrati delle sole li tengo in soffitto ma non riesco nè a venderli nè a buttarli. Per quanto riguarda Maltese il libro relativo al Kali mi è sembrato un buon lavoro peccato che non sia mai più stato aggiornato, quelli sul Silat (io acquistai il primo) per quanto io ne capisca meno di zero mi sono sembrati strampalati e, poi ogni anno ne usciva uno diverso dopo essersi allenato una vacanza, mah...
Non ricordo molto bene e non ho voglia di andare a cercarmi i libri nella cantina ppù profonda ( solo perchè non mi sono ancora deciso a buttare nessun libro di Arti Marziali, neppure il mitico Jindo) ma mi sembra che, oltra a tecniche "fantasiose" le distanze fossero assolutamente ridicole, peggio di Maltese.
Accidenti ho lo stesso difetto, i libri che mi sono sembrati delle sole li tengo in soffitto ma non riesco nè a venderli nè a buttarli. Per quanto riguarda Maltese il libro relativo al Kali mi è sembrato un buon lavoro peccato che non sia mai più stato aggiornato, quelli sul Silat (io acquistai il primo) per quanto io ne capisca meno di zero mi sono sembrati strampalati e, poi ogni anno ne usciva uno diverso dopo essersi allenato una vacanza, mah...
Non mi riferivo a Kali o Pentjak, ma a "spada e daga"
Credo di aver già detto altrove (almeno un centinaio di volte) la mia opinione sul signore in oggetto.
Che lui abbia trovato la sua Via marziale e abbia provato a comunicarla mezzo libro, è una questione che riguarda solo lui.
Che scriva abberrazioni storico-culturali false sul Ninjutsu spacciandole per vere, questo sì che un pò mi fa incazzare...
Parafrasando lo stesso Aivia in un suo intervento: "Che uno racconti balle sono affari suoi, ma l'importante è che non le venga a dire a me"
Con rispetto Shiken
Sono d'accordissimo, contrariamente a quanto forse credi.
Tuttavia, gli riconosco il merito d'aver catturato la mia immaginazione da bambino. Nell'intervistarlo non ho puntato sul suo lineage inesistente, o sulle invenzioni marziali... ma sulla sua via personale di ricerca del maestro interiore, per onorare quella persona che 20 anni fa mi ha regalato momenti bellissimi attraverso i suoi libri.
Tutto qui.
Per me è stato emozionante parlarci, come lo è ricontattare su fb la bambina che mi ha fatto conoscere l'innamoramento ad 11 anni.
E' come fare un regalo a quel bambino interiore, e chiudere un cerchio.
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Felice di leggerlo.
