Ciao a tutti. Volevo chiedere a coloro che hanno avuto modo di leggerli, cosa ne pensate dei libri di Abietti. A me non sono dispiaciuti....magari erano un po' romanzati, ma li ricordo con molto piacere. Volevo una vostra opinione perchè vedendo precedenti topic, ne ho trovato solo accenni e quasi sempre poco lusinghieri. Tenete presente che io di Ninpo/ninjutsu non ne so assolutamente nulla.....a parte quello che ho letto da Hayes, Pleè....e appunto Abietti. Grazie per le risposte e scusate se non vi risponderò subito, ma ho orari di lavoro e di allenamento un po' balzani
« Risposta #1 inserita:: Ottobre 05, 2007, 09:35:31 »
Erano dei bei libri per adolescenti in cui si mixava bene il romanzo con delle nozioni... Certo è che parlare troppo di kuji kiri in termini di magia credo porti a delle nevrosi non indifferenti. "Povera" è quella creatura che cerca di guadagnare dei poteri straordinari... vuol dire che la sua vita "ordinaria" lascia un pò a desiderare.
Per la parte del ninpo è quasi inesistente, nel senso che a super svolazzi da romanzo di uniscono delle nozioni tecniche semi-corrette. Ma voi lo sapete... il semi-corretto nel campo delle arti marziali vi porta a correre molti rischi.
Molti di noi li hanno letti e si sono sentiti ispirati magari a perseguire un'arte... vi devo dire che svegliarsi dai sogni in giappone e trovare una tradizione reale ed ancora più grande e sorprendente vi butta in uno stupore da cui ci vuole un pò per rialzarsi.
Anche i libri di Stephen Hayes (che tra l'altro abbiamo conosciuto io e altri italiani qui nel 2005 grazie a Luca Paniconi che lo ha invitato) sono molto letterari, nel senso che sicuramente le nozioni tecniche sono molto più precise e verosimili ma anche qui si cerca di creare un mito che in realtà non esiste.
C'è la realtà e la fantasia... e nel campo del ninpo/ninjutsu districarsi tra le due è una cosa assai difficile soprattutto perchè è proprio la materia trattata, per sua natura, a vivere in entrmbe i luoghi.
Libro sugli shuriken - cose utili 10 pagine e romanzo e fantasia per 190 pagine (io sono dell'idea che dopo che li sai tirare contro un bersaglio... c'è poco da parlare). Libro sui kuji kiri - ancora parte utile 10 pagine e parte di romanzo e fantasia 190 pagine. Libro Tatsu no michi - applicazioni marziali di pura fantasia che farebbero rabbrividire qualsiasi praticante di arti marziali tradizionali, specialmente di kenjutsu... certe cose le potevi proporre solo negli anni '80.
In definitiva meglio che leggere il vecchio e il mare... in fondo sono sempre romanzi sui ninja, però il passo successivo di credere a quello che ci è scritto non bisogna mai farlo.
« Risposta #3 inserita:: Ottobre 05, 2007, 10:07:35 »
Anche per me i libri di Abietti hanno rappresentato l'inizio della passione per le AM.
Ci sono da dire diverse cose, da me che ho praticato con lui, e pratico tutt'ora nella sua Scuola di origine.
1. Era, appunto, l'inizio degli anni 80. Le informazioni che si potevano raccogliere a livello storico erano poche, scarse, e frammentarie. 2. La personalità dell'autore lo portava spesso, e sempre di più, a voli pindarici. 3. La base dalla quale partiva era una realtà marziale esistente, ma che non aveva padroneggiato. 4. ha dovuto mediare con le richieste degli editori. 5. Io non ritengo affatto che le tecniche di lama esposte in "tatsu no michi" siano "da rabbrividire", consentimi, kuki, che stiamo parlando non di kenjutsu ma di tecniche non ortodosse dove proprio il kenjutsu viene stravolto, e la parte più importante non è il gesto tecnico ma la strategia ed il modo di eseguire la tecnica, inducendo la reazione dell'altro. Quelle 36 tecniche sono molto difficili da eseguire. 6. rispetto a realtà-fantasia, il suo "errore" è stato proprio fare questo mix di realtà e fantasia, dove, come nelle favola del "al lupo, al lupo", quella che era realtà è stata scambiata per fantasia e viceversa. 7. i suoi libri rispecchiano perfettamente il suo percorso personale, che lo ha portato non solo lontano dalla Scuola, ma anche dalla pratica delle AM. 8. alcune nozioni non possono riguardare altre realtà (vedi hatsumi) perchè non parlava di loro. ...
Non vorrei che si aprissero polmiche, voglio solo dare il mio contributo. Ciao
« Risposta #4 inserita:: Ottobre 05, 2007, 10:15:49 »
Ho letto qualcosa per avere una infarinatura a livello generale, non mi è dispiaciuto troppo, ma era evidente che quei testi potevano essere al massimo l'inizio di un cammino di apprendimento, poco più di una cartolina illustrata che, se ti mostra una spiaggia - chissà perché - la offre piena zeppa di tettuti bikini per invogliarti a visitarla, ecco.
poco più di una cartolina illustrata che, se ti mostra una spiaggia - chissà perché - la offre piena zeppa di tettuti bikini per invogliarti a visitarla, ecco.
« Risposta #7 inserita:: Ottobre 05, 2007, 14:10:20 »
kuki "il vecchio e il mare" è un bel libro invece! solo che lo si apprezza in un'età in cui non si può apprezzare contemporaneamente un libro di abietti. forse "ninjutsu l'arte dell'invisibilità" è stato il primo libro che ho comprato da solo, non scolastico e non per bambini. lo sapevo praticamente a memoria, davvero. il secondo, "kuji kiri" lo presi permutando una collezione di qualche centinaio di numeri di topolino (sì lo so, mi hanno fregato, era meglio topolino...). di quello mi piacevano più che altro le parti romanzate! peccato che abietti non abbia deciso dall'inizio di scrivere dei romanzi sui ninja perchè forse avrebbe avuto più successo e meno (meritatissime) critiche. però, anche se quei libri non valgono niente mi evocano tanti ricordi e fantasie del passato e in un certo senso sono debitore ad abietti per aver aperto la mia primissima finestra sui libri e sul giappone. bruno fatte sentì (che mi devi qualche numero di topolino!)
« Risposta #8 inserita:: Ottobre 06, 2007, 03:23:32 »
Ringrazio tutti voi per le risposte: cortesi e bene argomentate. Devo dire che, leggendovi, mi avete fornito parecchi spunti di riflessione. I libri di Abietti sono figli, nel mio caso di un' acuta curiosità verso il mondo orientale, in tutte le sue sfaccettature. Chiaro che il modo di proporsi visto nei libri, di fronte ad una persona inesperta, ma bramosa di apprendere, fossero stati una sorta di "folgorazione sulla via di Damasco". Concordo sul fatto che siano delle piacevole letture, e se Kuki, che ha sicuramente esperienza mi dice che di reale non c' è molto, allora ok. Mi piace il passaggio del suo intervento quando dice che in Giappone le cose sono diverse da come appare in quei libri, ma più profonde. Penso al mio Maestro di meditazione, che in Giappone ci va spesso e volentieri. Avessi il tempo di praticare e di andare con il gruppo..... Per quantoi riguarda invece il discorso kuji kiri......beh, forse lo affronterò (inteso come pratica) in un'altra vita. Bello, affascinante, ma nella mia inesperienza so che con certe cose non si gioca. A proposito Beno, se i topolino con cui hai avuto Abietti sono quelli di oggi, mi sa che nel cambio ci hai guadagnato Ah, i fumetti WD, che nostalgia.........quelli di una volta. Un abbraccio ed un augurio di buona pratica
« Risposta #9 inserita:: Ottobre 06, 2007, 15:58:34 »
erano i topolino dal numero 1500 al 2300 se non ricordo male più un casino di almanacchi, grandi classici eccetera...soprattutto mi rimpiango i grandi classici perchè c'erano le storie vecchie, quelle disegnate un pò meno stylish ma più interessanti...
Anche per me i libri di Abietti hanno rappresentato l'inizio della passione per le AM.
Ci sono da dire diverse cose, da me che ho praticato con lui, e pratico tutt'ora nella sua Scuola di origine.
1. Era, appunto, l'inizio degli anni 80. Le informazioni che si potevano raccogliere a livello storico erano poche, scarse, e frammentarie. 2. La personalità dell'autore lo portava spesso, e sempre di più, a voli pindarici. 3. La base dalla quale partiva era una realtà marziale esistente, ma che non aveva padroneggiato. 4. ha dovuto mediare con le richieste degli editori. 5. Io non ritengo affatto che le tecniche di lama esposte in "tatsu no michi" siano "da rabbrividire", consentimi, kuki, che stiamo parlando non di kenjutsu ma di tecniche non ortodosse dove proprio il kenjutsu viene stravolto, e la parte più importante non è il gesto tecnico ma la strategia ed il modo di eseguire la tecnica, inducendo la reazione dell'altro. Quelle 36 tecniche sono molto difficili da eseguire. 6. rispetto a realtà-fantasia, il suo "errore" è stato proprio fare questo mix di realtà e fantasia, dove, come nelle favola del "al lupo, al lupo", quella che era realtà è stata scambiata per fantasia e viceversa. 7. i suoi libri rispecchiano perfettamente il suo percorso personale, che lo ha portato non solo lontano dalla Scuola, ma anche dalla pratica delle AM. 8. alcune nozioni non possono riguardare altre realtà (vedi hatsumi) perchè non parlava di loro. ...
Non vorrei che si aprissero polmiche, voglio solo dare il mio contributo. Ciao
« Risposta #11 inserita:: Settembre 11, 2008, 11:54:29 »
I libri sono stati una depèlorevole iniziativa, tra l'altro non apprezzati per niente dalla sua scuola d'origine. L'autore mi sembra scomparso dal mondo delle Arti Marziali, e non me ne sidpiace, anche se l'ìho sempre trovato simpatico e cortese
« Risposta #12 inserita:: Settembre 12, 2008, 05:39:35 »
Si può avere qualche info su questa scuola? Poi,come già detto, a me i libri non erano dispiaciuti....se sono piene di inesattezze me ne dispiace..... cmq perchè questi libri non avevano fatto piacere ai suoi maestri?
« Risposta #13 inserita:: Settembre 12, 2008, 09:06:53 »
Primo, perchè la scuola non si presenta come scuola ninja, secondo perchè vi era un misto di programma della scuola e di " spiritose invenzioni", terzo perchè non mi pare che Abietti fosse stato ammesso ad insegnare, e comunque insegnava cose che non sapeva.
La scuola trovatela da solo.Ne esistono tante di migliori che non mi sento di consigliarti questa ( anche se, a parte alcune favole, sembrano abbastanza onesti)
« Risposta #14 inserita:: Settembre 12, 2008, 09:21:36 »
Io ho letto pure kusari, mi mancava solo quello sulle stelle della morte!! Però era simpatico vedere come era sbagliato, o giusto.. Sulle bibliteche italiane dei "ninja" ho letto molto! Poi ilresto ggiudicatevelo voi Ciaoo Kage che non vuole più leggere, I want to believe ( stasera X files )
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