Il problema deriva dalla "TRASLITTERAZIONE" ovvero dalla interpretazione fonetica degli ideogrammi Koreani.
I primi vocabolari - dizionari di Koreano così come fu per il Cinese sono dovuti all'opera istancabile ed emanuense di pochi frati missionari di origine portoghese e spagnola.
Le difformità tra scritto e sonoro derivano dalla provenienza dei "Traslitteratori" che in base al loro orecchio riconoscevano il suono degli ideogrammi ed in base a questo li trascrivevano in lettere.
Ecco il motivo per il quale puoi trovare baro e paro - palmok e balmok - jumok e jumuk e via dicendo
Scopiazzo dal libro che ho appena comprato, spero sia utile per chiarire la questione:
"Una convenzione internazionale per rappresentare i suoni delle lingue orientali utilizzando l’alfabeto latino adottò nella trascrizione la pronuncia delle consonanti all’inglese e quella delle vocali all’italiana. Il sistema cosí adottato per il giapponese (sistema
Hepburn e
Kunreishiki romaji) e per il cinese (sistema Wade-Giles e sistema ufficiale Pinyin) ha dato risultati piú o meno ottimali.
Per la lingua coreana sono stati adottati altri sistemi di translitterazione, il principale dei quali è il McCune-Reischauer (
Romanization of the Korean Language: Based upon its Phonetic Structure by G. M. McCune and E. O. Reischauer, Transactions of the Korea Branch of the Royal Asiatic Society, XXXIX, Seoul 1939). Dopo il 2000 il governo sudcoreano ha adottato recentemente un proprio sistema ormai ampiamente riconosciuto. La “Romanizzazione riveduta del coreano“ (preferita generalmente in questo testo) non ha segni diacritici ed è basata piú sulla fonologia coreana che sulla fonologia occidentale del coreano" (tratto dal libro: Atzeni Antonio,
Lo spirito del Taekwon-Do, Il Castello Edizioni, Foggia 2011).