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Autore Discussione: Nodi, corde e legature  (Letto 4591 volte)
Rodomonte
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Gianluca Zanini - Sala d'Armi Brixia


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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #15 inserita:: Agosto 11, 2011, 11:06:34 »

Forse le arti figurative riescono meglio a spiegare alcune differenze.
La tecnica giapponese è raffinata, laboriosa, ma direi ancora "Umana"in confronto ai "Prigionieri" di un allievo di raffaello!



[url]http://images.artfinding.com/lot/_313/richard_l._feigen__and__co._the_prisoners_12543810483589.jpg]http://www.senpokan.com/img/hojo.jpg/[url]

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #16 inserita:: Agosto 11, 2011, 13:46:08 »

Bloccai il tutto con un parlato semplice e lo lasciai giocare con un'altra scotta al cui capo avevo realizzato una gassa, che lui tentò per diverse decine di minuti di rifare all'altra estremità.
Quando buttavo giù la gente dai ponti usavo il parlato per fissare le cime in manovra d'emergenza, con sicura di nodo semplice; il mezzo parlato per calare pesi sotto al ponte e/o rimettere a posto l'elastico sempre in manovra d'emergenza; il "nodo delle guide con frizione" per fissare ciò che doveva restare fissato (in pratica il nodo a 8 inseguito, da noi chiamato amichevolmente "nodo savoia" non so perchè); la gassa d'amante per fissare gli strumenti tipo discensori e/o frizioni sempre in caso di manovre d'emergenza; la doppia gassa (una gassa normale ma inseguita) con sicura di nodo inglese per attaccarmi fuori dal parapetto (sì lo so, si dovrebbe usare il "savoia" ma la gassa si slega facile facile, il "savoia" NO); doppio inglese per le cime chiuse a O in genere addosso al saltatore e/o per giuntare cime corte che per esempio non arrivano giù sotto al ponte; nodi piani solo se per chiudere/legare qualcosa che poi non necessitava di garantire sicurezza.
Il tutto all'occorrenza, poi, ovviamente in parete la mattina quando con sti 20 Kg in meno si faceva finta di essere dei gechi....
Bella cosa i nodi.
Al mare mi ero invasato così con le gasse che mi allenavo a farle con una mano sola dal pattino...


Io nel frattempo sono nella mia residenza estiva marittima dalla quale auguro a tutti buone vacanze e buon Ferragosto!
E' un natante?
Perchè se è su terraferma magari forse SE certe congiunzioni astrali lo consentono e diciamo sono nelle vicinanze vengo a punzecchiarti il culo.


Ah, quanti ricordi che molciscono il cuore.... giovane ed impubere mi destinavo al ruolo di prodiere sui "Vaurien" (già il Flying Junior era troppo per me), nella spregevole definizione di "carne da tangone" che diede di me mio fratello, già allora destinato a randa e timone.
Sale, freddo e fatica erano mie diuturne compagne: se si vinceva il merito era del timoniere, se si perdeva la colpa era del prodiere, goffo al fiocco e poco audace nel contrastare col suo peso la voglia di scuffia giocata dal maestrale... ma bastò che la graziosa timoniera dai capelli color del grano che sostituì mio fratello malato una volta si piegasse per far passare il boma sulla testa durante una strambata, mostrando attraverso il lasco pantalone e la striminzita maglietta l'accenno fugace della bronzea epidermide ove i lombi della schiena lasciano il passo ai torniti glutei, per farmi dire: "Si, ne è valsa la pena".

carlo, dal bocca di lupo a bocca di rosa
Che dire.
Torna la voglia di imbarcarsi...
(sì, acqua dolce, anche io, il Verbano, però sia sopra che sotto! anzi soprattutto sotto...)


Forse le arti figurative riescono meglio a spiegare alcune differenze.
La tecnica giapponese è raffinata, laboriosa, ma direi ancora "Umana"in confronto ai "Prigionieri" di un allievo di raffaello!
T'è faj burdèll cunt i link:

http://www.senpokan.com/img/hojo.jpg

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #17 inserita:: Agosto 11, 2011, 15:08:33 »

Pikappa: 2 ore per imparare a fare una gassa, non dico altro, viva Alessandro Magno a Gordio!!!!
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carlo
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #18 inserita:: Agosto 11, 2011, 15:23:20 »

il nodo a 8 inseguito, da noi chiamato amichevolmente "nodo savoia" non so perchè);

Perché fa parte integrante della stemma delle omonima casa "nobiliare"



Detto anche "nodo d'amore" perchè ricorda le "catene umane" a braccia incrociate tipiche delle runioni di alcune fratellanze (quasi sempre con maglietto, squadra e compasso...)

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #19 inserita:: Agosto 11, 2011, 15:27:33 »

Forse le arti figurative riescono meglio a spiegare alcune differenze.
La tecnica giapponese è raffinata, laboriosa, ma direi ancora "Umana"in confronto ai "Prigionieri" di un allievo di raffaello!

Non discuto.
E' che in alcuni momenti, come dicevo prima, sembra si perda un po' troppo in svenevolezze estetiche, a tutto detrimento della rapidità.

carlo, ovvero: a che servono i preliminari se lo scopo è buttarlo dentro?
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #20 inserita:: Agosto 11, 2011, 15:42:59 »

Perché fa parte integrante della stemma delle omonima casa "nobiliare"
Porcamiseria NESSUNO che sia mai stato capace di spiegarmelo.
Grazie Carlo.
Mi hai levato un dubbio vecchio di 15 anni.
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #21 inserita:: Agosto 11, 2011, 16:30:23 »

Porcamiseria NESSUNO che sia mai stato capace di spiegarmelo.
Grazie Carlo.
Mi hai levato un dubbio vecchio di 15 anni.


A questo punto ci toccherà scoprire se insieme al "nodo margherita" esiste anche il "nodo" capricciosa" ed il "nodo quattro stagioni"
 Grin Grin Grin

A parte le stupidaggine, io la presenza di quel nodo sullo stemma nobiliare l'ho scoperta a fine 2007, quando scrissi un piccolo articolo intitolato "LA PRATICA DEL BUKI WAZA COME STRUMENTO DI RIFLESSIONE", in cui - tra le altre cose - parlavo della forma a 8 di un movimento fatto col bastone, che ricorda nella traiettoria appunto questo nodo.

carlo, che ogni tanto serve a qualcosa
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #22 inserita:: Agosto 12, 2011, 08:06:15 »

Se l'argomento vi interessa ci sono diversi testi (tutti in giapponese). Le edizioni e gli autori sono diversi, ma la tecnica è la stessa.

In ordine di data si inizia con dei testi brevi e con immagini originali dei densho nel libro di Seiko Fujita Hojojutsu Zukai
Vi sono poi altri testi dedicati ai nodi, senza raggiungere la chiarezza comunicativa (e il prezzo proibitivo) di questo primo

Sicuramente il più abbordabile rimane Torinawajutsu Book di Mizukoshi Hiro. Anticipo che l'autore non pare essere il massimo di affidabilità, ma data la trasversalità dell'argomento, l'assenza di una scuola mirata alla conservazione dell'arte e alla Verifica Veramente facile (o il nodo viene o non viene) credo si possa lasciare da parte la tradizionalità e badare al concreto (anche perchè qui si tratta di centinaia di foto, ben più chiare rispetto al testo di Seiko Fujita)

Il libro e le tecniche si seguono bene e, sebbene in giapponese, la conoscenza della lingua non è affatto necessaria
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #23 inserita:: Agosto 12, 2011, 08:49:20 »

Se l'argomento vi interessa ci sono diversi testi (tutti in giapponese). Le edizioni e gli autori sono diversi, ma la tecnica è la stessa.

Grazie V per..., il tuo contributo e quello di okamiyama erano quelli che attendevo con più curiosità.

carlo, che si abbevera alla fonte, come nel cunnilingus-jutsu
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #24 inserita:: Agosto 12, 2011, 09:22:59 »

carlo, che si abbevera alla fonte, come nel cunnilingus-jutsu

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #25 inserita:: Agosto 12, 2011, 09:28:16 »

Se l'argomento vi interessa ci sono diversi testi (tutti in giapponese). Le edizioni e gli autori sono diversi, ma la tecnica è la stessa.

In ordine di data si inizia con dei testi brevi e con immagini originali dei densho nel libro di Seiko Fujita Hojojutsu Zukai
Vi sono poi altri testi dedicati ai nodi, senza raggiungere la chiarezza comunicativa (e il prezzo proibitivo) di questo primo

Sicuramente il più abbordabile rimane Torinawajutsu Book di Mizukoshi Hiro. Anticipo che l'autore non pare essere il massimo di affidabilità, ma data la trasversalità dell'argomento, l'assenza di una scuola mirata alla conservazione dell'arte e alla Verifica Veramente facile (o il nodo viene o non viene) credo si possa lasciare da parte la tradizionalità e badare al concreto (anche perchè qui si tratta di centinaia di foto, ben più chiare rispetto al testo di Seiko Fujita)

Il libro e le tecniche si seguono bene e, sebbene in giapponese, la conoscenza della lingua non è affatto necessaria

Ma Seiko non aveva bruciato la sua collezione di Play Boy per evitare che Henry Plèe gliela rubasse ?
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #26 inserita:: Agosto 12, 2011, 10:07:35 »

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Carlo... devi essere sposato da mooolto tempo... pensi sempre alla Passera!!!  Grin Grin Grin Grin Grin

Come diceva un Maestro: "Mi piacciono due cose nella vita, la seconda sono le arti marziali!"

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #27 inserita:: Agosto 12, 2011, 17:19:12 »

Ma Seiko non aveva bruciato la sua collezione di Play Boy per evitare che Henry Plèe gliela rubasse ?

Esistono ancora dei testi usati sul mercato. A volte li trovi in rivendite di Kyoto, altre da collezionisti privati. Un po' come The Deity and the Sword del Maestro Otake. Si paga molto l'edizione e poco il contenuto. Ho valutato entrambe le edizioni di cui sopra e a costo/resa la più moderna è molto meglio.

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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #28 inserita:: Agosto 12, 2011, 20:44:52 »


 grasie sior! che sbadat!  Smiley
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Re: Nodi, corde e legature
« Risposta #29 inserita:: Giugno 09, 2012, 12:16:11 »

Se l'argomento vi interessa ci sono diversi testi (tutti in giapponese). Le edizioni e gli autori sono diversi, ma la tecnica è la stessa.

In ordine di data si inizia con dei testi brevi e con immagini originali dei densho nel libro di Seiko Fujita Hojojutsu Zukai
Vi sono poi altri testi dedicati ai nodi, senza raggiungere la chiarezza comunicativa (e il prezzo proibitivo) di questo primo

Sicuramente il più abbordabile rimane Torinawajutsu Book di Mizukoshi Hiro. Anticipo che l'autore non pare essere il massimo di affidabilità, ma data la trasversalità dell'argomento, l'assenza di una scuola mirata alla conservazione dell'arte e alla Verifica Veramente facile (o il nodo viene o non viene) credo si possa lasciare da parte la tradizionalità e badare al concreto (anche perchè qui si tratta di centinaia di foto, ben più chiare rispetto al testo di Seiko Fujita)

Il libro e le tecniche si seguono bene e, sebbene in giapponese, la conoscenza della lingua non è affatto necessaria

Salve a tutti, son nuovo del forum e sbirciando in giro ho trovato questa discussione, volevo segnalare che nella scuola Katayama Ryu, di cui si parla nella sessione delle armi bianche dedicata all'Hoki ryu, vi è una sezione di studio dedicata all'hojo jutsu, disciplina propria di questa scuola che originalmente veniva utilizzata spesso dalle guardie di palazzo e dalle guardie del corpo. Tutte le tecniche di legatura studiate, peraltro molto semplici e rapide, venivano apprese e messe in pratica attraverso l'uso di semplici attrezzi, come il sageo, un piccolo cordino scorsoio di una quindicina di centimetri, una corda isolata ed un pochino più lunga del sageo ed uno spillone da kimono, tutti attrezziquesti, comunemene portati dai bushi della scuola. In particolare nei densho che illustrano le tecniche di combattimento armato e non, si notano spesso tali attrezzi in dotazione e le posizioni finali delle tecniche di combattimento, una volta isolato l'attaccante, evidenziano la posizione di partenza di una possibile legatura realizzabile attraverso le metodologie proprie dell'hojo jutsu tipico della scuola.
C'è da sapere che uno dei principi fondamentali della scuola è proprio quello di non uccidere se non è indispensabile, il proprio avversario, sia per evitare inutili morti che per avere la possibilità di ottenere informazioni su quanto accaduto e sul perchè. Quindi in questa scuola, risulta fondamentale la gestione degli assalitori dopo averne bloccata la pericolosità.
Sarei quindi interessato ad approfondire con chi di voi conosce anche altre tecniche di hojo jutsu, al fine di confrontarne la provenienza e la storia in seno alle scuole in cui si praticano.
Vi ringrazio in anticipo per l'eventuale aiuto che potreste offrirmi.
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