Welcome to the Forum of Martial Arts Register in order to become an active member of the forum. Dont just stay there and look....register now !! HAVE FUN
1140255 Messaggi in 46568 Discussioni da 34340 utenti
Ultimo utente: Aktarusq79
Io penso che ciascuno trova nella pratica di un'arte ciò che vi porta.
Specie se l'arte in questione è un'arte marziale.
Un carattere violento troverà strumenti di esercizio della violenza, un introspettivo troverà spazi di introspezione, un analitico troverà argomenti di analisi, un poeta troverà poesia, un ballerino danzerà al ritmo del proprio battito cardiaco.
Non vogliatemene, Sung, Rocky, maestro Aviotti, chiunque altro: proprio non riesco a prendere sul serio i discorsi del 10%, o dell'1%, son sicuro che rispondono ad una logica, ma è una logica che secondo me è del tutto fuori dall'ambito del buon senso, perchè, se tutto quello che si trova nelle arti marziali fosse la marzialità [e in quelle giapponesi il Budo], non vi sarebbe arte.
Però la natura di arte delle arti marziali è ciò che consente ai loro praticanti di portare proprie performances nel cinema e nel teatro, che sono senza discussione forme d'arte; non solo, ma la bravura di un qualunque artista marziale in campo sportivo, anche quella di un aikidoka [shodokan ^_^] non si esaurisce nel medagliere di questi, ma ha a che vedere con la pulizia dell'esecuzione e con l'appropriatezza delle tecniche, così come ad altri criteri estetici [mi sembra di aver già fatto nel dettaglio questo discorso, talmente tante di quelle volte... ^_^]
Per questo mi è impossibile pensare che il combattimento per la vita con un aggressore [che nella società civile è un eventualità, non più l'occupazione di una casta] esaurisca l'argomento delle arti marziali... direi piuttosto che l'arte nelle arti marziali è ciò che consente di trasformare la marzialità presente nella pratica in un afflato vitalistico.
Spero di non indisporre nessuno.
^_^
ciao Landarr io non credo che la marzialita' si esaurisca nell attesa di un unica eventualita'. solo che studia quell eventualita' per poi allargarsi ad altri tipi di considerazioni. Bisogna capire qual e' il primo gradino, per poi salire anche gli altri.
Io posso anche fare il ballerino, e poi utilizzare le conoscenze del corpo per la mia combat dance. ma per farlo, devo cominciare a sapere come si balla.
ciao Landarr io non credo che la marzialita' si esaurisca nell attesa di un unica eventualita'. solo che studia quell eventualita' per poi allargarsi ad altri tipi di considerazioni. Bisogna capire qual e' il primo gradino, per poi salire anche gli altri.
Io posso anche fare il ballerino, e poi utilizzare le conoscenze del corpo per la mia combat dance. ma per farlo, devo cominciare a sapere come si balla.
Ciao, Rocky.
Cavolo, siamo sempre noi che ci ritroviamo a discutere di questo argomento... è davvero poco gettonato. ^_^
Secondo me lo spirito artistico include anche la marzialità, o almeno, esiste una marzialità che è specificazione dello spirito artistico ed è l'unica marzialità che mi interessa.
Ma, Rocky, davvero, mi sembra di suonare infinite variazioni della stessa aria, a beneficio di esperti e maestri che potrebbero essere tutti lo stesso personaggio, perchè manifestano sempre la stessa disillusione circa la stessa sproporzione tra le loro intenzioni riguardo le arti marziali e la pratica -altrui, sempre altrui- che vedono essere svolta.
Il discorso che salta fuori è sempre lo stesso: "il [inserire numero a caso tra 90 e 99,99999999]% dei praticanti e delle scuole del mio stile/metodo/sport è fuffa e non vogliono saperne di uniformarsi ai miei -ben più elevati- standard, perciò sbuffo di giusto sdegno, scuoto il capo con fondato sprezzo e vado ad allenarmi in camera mia. Buona pratica [fuffosa] a voi tutti".
Nessun curriculum giustifica il senso di superiorità e di "disperazione" che sta dietro a qualunque versione di questo discorso, sia perchè la superiorità è sempre opinabile e transitoria -specialmente in arti marziali- che perchè la "disperazione" è solo un indice di debolezza, dell'aver costruito un circuito autoreferenziale che isola dal resto del mondo.
Ma se le arti -e quelle marziali in particolare- servono a qualcosa, è a farci essere nel mondo, integrati, vitali e protagonisti.
.........
Stavolta ho idea di essere stato davvero sgradevole.....
« Risposta #32 inserita:: Giugno 06, 2012, 20:57:54 »
Landarr sfondi un portone aperto.
solo che col tuo discorso, piu di qualcuno ci marcia, e io non sto facendo il giudice. non punto nessuno. sto solo dicendo cosa faccio io, e dico quando qualcosa mi piace.
se a qualcuno piace qualcosa di orrendo per me, chi sono io per fargli cambiare idea? questo non vuol dire che non posso manifestrare la mia preferenza e il mio approccio.
solo che col tuo discorso, piu di qualcuno ci marcia, e io non sto facendo il giudice. non punto nessuno. sto solo dicendo cosa faccio io, e dico quando qualcosa mi piace.
se a qualcuno piace qualcosa di orrendo per me, chi sono io per fargli cambiare idea? questo non vuol dire che non posso manifestrare la mia preferenza e il mio approccio.
Ah, Rocky... sono stato DAVVERO SGRADEVOLE.
Mi spiace, non ho da obiettare al manifestare una preferenza da parte di chicchessia, anzi, più entusiasmo si manifesta per quella preferenza, più facilmente si ottiene il mio plauso.
E' la "disperazione" del Maestro deluso dalla deriva delle Arti che mi ha proprio stufato.
Dai, lasciami buttare un altro po' di fiele in questa mistura, tanto poi arriverà qualcuno a subissarmi con l'invettiva e la protesta ed il fondato rilievo che io sono un nessuno e non mi devo permettere di rimproverare i più grandi, che hanno investito la loro vita nella pratica di arti che certamente io non capisco e non conosco nemmeno un'infinitesima frazione di quanto le capiscono e le conoscono loro.
Avere il titolo di maestro, istruttore, coach o chessò, non significa ESSERE un maestro, significa avere il permesso DA PARTE DI UNA ASSOCIAZIONE di insegnare le cose che quella associazione si propone di insegnare.
Nulla di ontologico, nulla di oggettivo, a prescindere dal curriculum.
Fare il "discorso dell'X%" è un segno di scarso sviluppo spirituale, infantilismo per la precisione, e dequalifica chiunque lo fa al "grado" di piattola, per quanto illustremente titolata.
La vita è lotta contro l'Entropia: le piattole si lamentano, gli adulti fanno del loro meglio e i Guerrieri -o i Budoka se lo devo dire in giapponese- SANNO che l'unico modo per non concedere spazio all'avversario è OCCUPARLO quello spazio.
Non voglio permettere a nessuno di dimenticarlo, perchè sono -oltretutto- un presuntuoso, pervicace rompiscatole.
Ma finchè viviamo, possiamo tenere a bada l'Entropia.
Mi spiace, non ho da obiettare al manifestare una preferenza da parte di chicchessia, anzi, più entusiasmo si manifesta per quella preferenza, più facilmente si ottiene il mio plauso.
E' la "disperazione" del Maestro deluso dalla deriva delle Arti che mi ha proprio stufato.
Dai, lasciami buttare un altro po' di fiele in questa mistura, tanto poi arriverà qualcuno a subissarmi con l'invettiva e la protesta ed il fondato rilievo che io sono un nessuno e non mi devo permettere di rimproverare i più grandi, che hanno investito la loro vita nella pratica di arti che certamente io non capisco e non conosco nemmeno un'infinitesima frazione di quanto le capiscono e le conoscono loro.
Avere il titolo di maestro, istruttore, coach o chessò, non significa ESSERE un maestro, significa avere il permesso DA PARTE DI UNA ASSOCIAZIONE di insegnare le cose che quella associazione si propone di insegnare.
Nulla di ontologico, nulla di oggettivo, a prescindere dal curriculum.
Fare il "discorso dell'X%" è un segno di scarso sviluppo spirituale, infantilismo per la precisione, e dequalifica chiunque lo fa al "grado" di piattola, per quanto illustremente titolata.
La vita è lotta contro l'Entropia: le piattole si lamentano, gli adulti fanno del loro meglio e i Guerrieri -o i Budoka se lo devo dire in giapponese- SANNO che l'unico modo per non concedere spazio all'avversario è OCCUPARLO quello spazio.
Non voglio permettere a nessuno di dimenticarlo, perchè sono -oltretutto- un presuntuoso, pervicace rompiscatole.
Ma finchè viviamo, possiamo tenere a bada l'Entropia.
Se non facciamo le piattole.
^_^
probabilmente però ti sfugge che è il 99% a criticare l 1% piu spesso che non il contrario. sempre se si vuole restare in tema%
La "massa" in questo forum è fatta di lurkers, i quali non criticano, perchè non scrivono e non sono neanche iscritti.
Siamo noi pochi che scriviamo, che ci facciamo la critica dell'X%.
Nel mondo... nel mondo la massa non si interessa di arti marziali, se non per dire "figo" quando guarda un film.
Quindi il punto è tra noi.
Ne?
^_^
siamo noi interessati a capire perchè.
io non so se sei mai entrato in un dojo di aikido, ma spessissimo, se uno fa qualcosa di appena un po diverso dagli altri, viene sempre visto come un anarchico. il mio esempio quindi non era la massa che si interessa all aikido. era la massa che qualifica le minoranze come tali. nella massa aikidoistica quelli che fanno massa qualificano come non ortodossi certuni.
Ti potrei proporre un po di cose avvenute proprio nell ultimo mese e mezzo come esempio per capire.
Il fatto di non voler fare percentuali non ci deve rendere ciechi rispetto al fatto che cmq le differenze ci sono. il polo opposto è la piattezza in nome di una falsa uguaglianza.
« Risposta #38 inserita:: Giugno 06, 2012, 23:27:33 »
Hai ragione.
Ma io non sono intervenuto a difesa dell'idea di una falsa uguaglianza, ho scritto quello che penso e cioè che coloro che fanno diversamente dalla maggioranza comunque definita, e sono convinti di quello che fanno, hanno il diritto di PROMUOVERE quello che fanno e il dovere di farlo BENE.
Senza dire cose come "il resto è fuffa" e senza lamentarsi se sono ostracizzati da quel "resto".
Non si tratta di uguaglianza, si tratta di libertà.
« Risposta #39 inserita:: Giugno 06, 2012, 23:33:38 »
Mah, più anarchico del mio aikido pochi ce ne devono essere!
Un aikido imbastardito di karate fatto col sommo desiderio di divertirsi e stare bene senza troppi riguardi per i piagniucolosi è sicuramente un qualcosa di diverso dal solito!
Però che bella sensazione essere chiamato da tissier a fargli da uke senza ancora avere addosso la gonnella perchè questo strano mix è giudicato comunque interessante!
Certo poi vai ad uno stage della mia federazione (l'aikikai) e ti guardano come un marziano ma chi se ne fotte, io faccio come credo e come mi viene piu o meno inseganto, se piace bene se non piace fanculo!
Qualcuno si lamenta delle botte? Vada a ballare e mi giri al largo!
Ma io non sono intervenuto a difesa dell'idea di una falsa uguaglianza, ho scritto quello che penso e cioè che coloro che fanno diversamente dalla maggioranza comunque definita, e sono convinti di quello che fanno, hanno il diritto di PROMUOVERE quello che fanno e il dovere di farlo BENE.
Senza dire cose come "il resto è fuffa" e senza lamentarsi se sono ostracizzati da quel "resto".
Non si tratta di uguaglianza, si tratta di libertà.
E della responsabilità che comporta.
Secondo me.
^_^
...ma lo so già che le sai, 'ste cose, Rocky.
il mio problema era semplicemente quando il mio primo insegnante in aikikai mi diceva che esisteva il coltello contro coltello in aikido, o comunque l uso del coltello come arma studiata, e inoltre quando diceva che nessun pugile era mai riuscito a colpirlo. quando era semplice, volendo, beccarlo in allenamento. anche se devo dire che non l ho mai fatto e prima di lasciare quel dojo, per darmi coraggio nella scelta, resistetti alla tecnica. ma chi vide la cosa da fuori mi disse che comunque sembravo in sua balia, quindi veramente ognuno vede ciò che vuole vedere.
e allora ognuno promuova ciò che vuole, ma vendere falsità sotto il nome di Ueshiba, per fare soldi gabbando gli allievi, non lo vedo come un corretto uso della libertà. e non è aquesto che vorrei che ci si aprisse. ma tanto qualunque cosa dico, succederà lo stesso. quindi no problem.
il mio problema era semplicemente quando il mio primo insegnante in aikikai mi diceva che esisteva il coltello contro coltello in aikido, o comunque l uso del coltello come arma studiata, e inoltre quando diceva che nessun pugile era mai riuscito a colpirlo. quando era semplice, volendo, beccarlo in allenamento. anche se devo dire che non l ho mai fatto e prima di lasciare quel dojo, per darmi coraggio nella scelta, resistetti alla tecnica. ma chi vide la cosa da fuori mi disse che comunque sembravo in sua balia, quindi veramente ognuno vede ciò che vuole vedere.
e allora ognuno promuova ciò che vuole, ma vendere falsità sotto il nome di Ueshiba, per fare soldi gabbando gli allievi, non lo vedo come un corretto uso della libertà. e non è a questo che vorrei che ci si aprisse. ma tanto qualunque cosa dico, succederà lo stesso. quindi no problem.
« Risposta #42 inserita:: Luglio 12, 2012, 00:32:25 »
il gran peccato è la scarsa diffusione... È già molto se nelle vicinanze ci sta un dojo di aikido... Figuriamoci la fortuna di avere 2 stili da poter confrontare con la propria testolina e gusti/esigenze....
il gran peccato è la scarsa diffusione... È già molto se nelle vicinanze ci sta un dojo di aikido... Figuriamoci la fortuna di avere 2 stili da poter confrontare con la propria testolina e gusti/esigenze....
Sig...
ti sono vicino (di fianco, sia chiaro...) nel tuo dolore.
Autore
Registrato
