La prima versione di questo libro era molto più ridotta, e si chiamava "la tenera Arte del Guerriero": Dopo averlo letto ne ho comprato una quantità di copie che ho distribuito tra i miei amici delle Arti Marziali( quelli che supponevo leggessero), poi ho ricercato l'autore e siamo diventati amici. Nel frattempo sono passati degli anni, è stata fatta un'edizione Inglese accresciuta, Daniele ha fatto delle nuove esperienze, dedicandosi alla lotta ed al Brazialin Ju Jutsu, ed ecco la nuova versione del libro. Difficile fare un riassunto degli argomenti del libro, che vanno dalla divulgazione all'introspezione su cosa delle Arti Marziali attragga l'individuo ,Bolelli resta un intelligente e dotato anarchico il cui rapporto con le Arti Marziali è di assoluto amore e di profonda critica, con un occhio scettico sulle Arti Tradizionali e l'amore per "l'anarchismo epistemologico del Jeet Kune Do" Vorrei solo citare uno dei passaggi che più ho apprezzato"Ad essere importanti non sono le Arti marziali:Importante è chi siamo e cosa vogliamo diventare.Importanti sono i nostri valori, i nostri ideali, la nostra vita, la persona che vorremmo essere.Per camminare davvero lungo la via del guerriero, dobbiamo andare indietro con la mente al tempo in cui non ci vergognavamo dei nostri sogni più ambiziosi, quando il nostro desiderio era ancora forte abbastanza da non farsi reprimere, e il nostro spirito non si arrendeva davanti alla rassegnazione, quando volevamo essere eroi, leader, bodhisattva. Un libro capace di illuminare ed ispirare, da rileggere ogni tanto
« Risposta #3 inserita:: Dicembre 19, 2013, 00:18:02 »
Sinceramente il libro non mi ha entusiasmato. Fino a pagina 196 non ha scritto nulla di straordinario anzi ... Va be'. L'unica cosa che si evince, fino a pagina 196, è il suo problema personale con il "confronto" ancor prima che lui stesso lo menzioni e qui giunge la mia critica. Se proprio il suo percorso personale di vita l'ha messo davanti a questo suo limite poteva trattare l'argomento in modo più profondo. Penso che avrebbe dovuto sviluppare uno o più capitoli su elementi più interessanti da lui accennati nel resto del libro. A mio avviso, visto la sua capacità di scrittura e la possibilità di arrivare in stampa, poteva dar vita ad un nuovo libro, anziché ad una ristampa, basato più sui concetti da lui affrontati nelle ultime 100 pagine, "snocciolando" le varie riflessioni in modo più esauriente.
Sarà per la prossima volta...
« Ultima modifica: Dicembre 19, 2013, 00:31:09 da mishima69 »
Ho letto il libro e l' ho trovato molto piacevole, ottimi spunti di riflessione, sia per chi pratica che per chi non pratica
Ciao a tutti. Stavo ricercando informazioni e commenti su questo libro, perche' vorrei acquistarlo. Un mio amico me ne ha parlato e mi ha consigliato di leggerlo e i vostri commenti sono principalmente positivi, quindi ho l'intenzione di acquistarlo quando prima e leggerlo.