Salve a tutti.. torno sul forum dopo anni di assenza e lo trovo un pò morto.. :-) era un luogo di liti e discussioni, ma ho imparato un sacco di cose e conosciuto un sacco di persone.. mi spiace vederlo così...
comunque rileggendo qualche vecchia discussione mi è venuta in mente una domanda che vorrei girare ai vari praticanti di Ninpo/ninjutsu del Forum ..
Io studio da diversi anni una sola scuola (Moto Ha Yoshin ryu, un ramo della Takagi Hontai Yoshin Ryu) e più lo studio, più mi applico, più cerco di comprenderla, più mi rendo conto di quanto possa essere profonda e difficile da comprendere appieno. Come in tutte le Koryu, ciò che si vede è solo la minima parte della scuola, ed i "pochi" kata che la compongono vengono poi scomposti in una serie di principi base che sono comuni a tutta la scuola, che si parli di Jujutsu, di Hanbojutsu, Tantojutsu o Bojutsu.. C'è un sistema comune di fondo che rende la scuola estremamente "semplice", ma allo stesso tempo tutt'altro che "facile". Tale profondità richiede dedizione e pazienza per essere compresa, bisogna evitare di "annoiarsi" di fronte alle ripetizioni deloo stesso Kata, degli stessi principi.. Bisogna evitare i vari "questa la so, questa l'ho già fatta.." Io avviso sempre chi vuole diventare mio allievo che la scuola è "noiosa", perchè non ha niente di coreografico o strafigo, non ha effetti speciali o cose con cui farsi fighi.. ed a distanza di anni molti di loro mi chiedono ancora "quand'è che iniziamo ad annoiarci?"
la domanda che mi sono posto, e che giro quindi ai Praticanti Bujinkan...
come fanno loro a studiare NOVE scuole diverse e a dare ad ognuna di esse la dignità e l'impegno necessari? (fra l'altro studiano anche la Takagi Ryu...la stessa linea che studio io) O sono tutti dei geni, o c'è qualcosa che non funziona..
In un post precedente UNO DELLA BUJINKAN ha scritto "studiare a fondo una sola delle scuole richiederebbe tutta la vita"
« Risposta #1 inserita:: Dicembre 17, 2015, 11:24:26 »
Ciao Changeling,
Confermo e sottoscrivo quanto hai citato nel tuo post. Credo che la differenza sia nel modo di studiare la AM che in Bujinkan parte dalle pergamene che sono i concetti tradizionali per poi evolvere. Io faccio sempre l'esempio della matematica, si studiano le formule, le regole, i teoremi ma poi è applicandole che risolvi i problemi. Per me lo studio delle AM è da intendersi in questo modo, se conosci tutte le tecniche (pergamene) di una scuola ma non le sai applicare in un contesto dinamico (non reale) allora conosci le formule ma non sai risolvere i problemi in quanto, in un contesto dinamico anche nel Dojo sei costretto ad elaborare poichè le pergamene, cioè l'applicazione rigida della tecnica così come descritta, non funziona specie se si esce dal Dojo. Per quanto ne so anche in Bujinkan c'è chi tende a rimanere più legato alle pergamene, non è il nostro caso, la pergamena è il punto di partenza essenziale per tramandare in modo corretto la tradizione nel tempo ma dalla quale il praticante si deve muovere per adattarla al suo contesto odierno, secondo esigenze. La vastità del programma che deriva dallo studio delle nove scuole è irrilevante se rapportato all'importanza della pratica nel tempo anche in considerazione del fatto che sono tutte scuole nate da un ceppo comune il Ju Tai Jutsu quindi con più similitudini tra loro che differenze. Questo modo di praticare la AM che non pretendo venga condiviso, stimola molto la creatività che risulta utile quando devi risolvere i problemi (affrontare situazioni reali).
« Risposta #2 inserita:: Dicembre 18, 2015, 11:31:23 »
probabilmente la differenza fondamentale è nello spirito..
partendo dal presupposto che quello che scrivi è esattamente la stessa cosa a cui miriamo noi.. cioè non creare delle persone che sappiano i Kata a memoria, ma che li abbiano appresi, interiorizzati e fatti propri (Shu-ha-Ri), in modo da trascenderli ed utilizzare i principi che essi cercano di trasmettere senza nemmeno pensarci..
Il fatto è che perchè questo avvenga, il nostro percorso passa attraverso lo studio dei kata e l'abbracciare appieno la scuola..sia nella tecnica che nello spirito.. e se questo mi risulta difficile di suo... non oso immaginare con nove scuole diverse..
in più noi abbiamo l'obbligo di trasmettere la scuola come ci è stata insegnata, perchè possa passare alle future generazioni.. filtrata dalle nostre esperienze, e dai cambiamenti voluti dal Soke..ma allo stesso tempo nel modo più onesto e rigoroso possibile..
Probabilmente in Bujinkan questo è visto come meno importante rispetto al creare dei combattenti migliori...
probabilmente la differenza fondamentale è nello spirito..
partendo dal presupposto che quello che scrivi è esattamente la stessa cosa a cui miriamo noi.. cioè non creare delle persone che sappiano i Kata a memoria, ma che li abbiano appresi, interiorizzati e fatti propri (Shu-ha-Ri), in modo da trascenderli ed utilizzare i principi che essi cercano di trasmettere senza nemmeno pensarci..
Il fatto è che perchè questo avvenga, il nostro percorso passa attraverso lo studio dei kata e l'abbracciare appieno la scuola..sia nella tecnica che nello spirito.. e se questo mi risulta difficile di suo... non oso immaginare con nove scuole diverse..
in più noi abbiamo l'obbligo di trasmettere la scuola come ci è stata insegnata, perchè possa passare alle future generazioni.. filtrata dalle nostre esperienze, e dai cambiamenti voluti dal Soke..ma allo stesso tempo nel modo più onesto e rigoroso possibile..
Probabilmente in Bujinkan questo è visto come meno importante rispetto al creare dei combattenti migliori...
Veramente hai descritto in modo corretto quello che cerchiamo di fare anche in Bujinkan e mi trovo pienamente in linea con il tuo pensiero, solo che lo facciamo su un bagaglio tecnico che attinge da nove scuole con molti punti di similitudine anzichè una sola.
Chi di noi insegna, come hai spiegato tu, ha l'obbligo di attenersi quanto più possibile al programma, alle pergamene al fine di tramandare la tradizione nel modo più fedele possibile quindi ha un lavoro doppio rispetto a chi studia che deve "solo" assimilare ed elaborare.
Noi per esempio abbiamo un numero limitato di Kata, intesi come li ho visti spesso praticare nelle diverse discipline ma un numero molto elevato di pergamene con e senza armi tradizionali che stimolano quella stesso crescita tecnica di cui parli anche tu penso. Sull'aspetto spirituale è un discorso più personale che ognuno deve elaborare da se, sotto una guida appropriata.
Le AM, a mio avviso, non devono creare soldati o combattenti ma Guerrieri! In cosa si riconosce un Guerriero da un combattente? Dammi ancora dieci anni di pratica e forse riuscirò a spiegarlo in modo esaustivo, per ora riesco a dirti con sufficiente consapevolezza che c'è sostanziale differenza tra queste due figure.
"Per salire in cima ad una montagna, ci può essere più di un sentiero ed arrivare sulla vetta è bello ma non è poi così importante, conta di più il percorso, chi viaggia con te o incontri o perdi lungo il tragitto" Z.R.
« Risposta #5 inserita:: Dicembre 21, 2015, 11:17:25 »
C’è un nome adatto a tutto e magari snelliamo qualche anno di ricerca:
I Guerrieri sono quelli che fanno la Guerra. I Combattenti quelli che Combattono.
Chi non va in guerra non è un guerriero e chi non combatte non è un combattente. Poi siamo tutti d’accordo che anche l’operaio che manda avanti la famiglia con 1000€ al mese è “un guerriero, un combattente e un eroe” ma magari queste figure poetiche non la usiamo per definire hobbisti.
C’è un nome adatto a tutto e magari snelliamo qualche anno di ricerca:
I Guerrieri sono quelli che fanno la Guerra. I Combattenti quelli che Combattono.
Chi non va in guerra non è un guerriero e chi non combatte non è un combattente. Poi siamo tutti d’accordo che anche l’operaio che manda avanti la famiglia con 1000€ al mese è “un guerriero, un combattente e un eroe” ma magari queste figure poetiche non la usiamo per definire hobbisti.
Grazie per il tuo punto di vista NND ma io preferisco tenermi la mia visione poetica ed hobbistica.
Veramente hai descritto in modo corretto quello che cerchiamo di fare anche in Bujinkan e mi trovo pienamente in linea con il tuo pensiero, solo che lo facciamo su un bagaglio tecnico che attinge da nove scuole con molti punti di similitudine anzichè una sola.
Chi di noi insegna, come hai spiegato tu, ha l'obbligo di attenersi quanto più possibile al programma, alle pergamene al fine di tramandare la tradizione nel modo più fedele possibile quindi ha un lavoro doppio rispetto a chi studia che deve "solo" assimilare ed elaborare.
Noi per esempio abbiamo un numero limitato di Kata, intesi come li ho visti spesso praticare nelle diverse discipline ma un numero molto elevato di pergamene con e senza armi tradizionali che stimolano quella stesso crescita tecnica di cui parli anche tu penso. Sull'aspetto spirituale è un discorso più personale che ognuno deve elaborare da se, sotto una guida appropriata.
Le AM, a mio avviso, non devono creare soldati o combattenti ma Guerrieri! In cosa si riconosce un Guerriero da un combattente? Dammi ancora dieci anni di pratica e forse riuscirò a spiegarlo in modo esaustivo, per ora riesco a dirti con sufficiente consapevolezza che c'è sostanziale differenza tra queste due figure.
"Per salire in cima ad una montagna, ci può essere più di un sentiero ed arrivare sulla vetta è bello ma non è poi così importante, conta di più il percorso, chi viaggia con te o incontri o perdi lungo il tragitto" Z.R.
Saluti U.B.
I temibili guerrieri del ninjutsu e del karate, addestrati a patatine PAI da Myagi San
« Risposta #9 inserita:: Dicembre 21, 2015, 12:32:18 »
E’ sempre un piacere, è che mi pareva ci si stesse smarrendo rispetto alla semplice domanda originaria : )
Anzi già che siamo in ballo… anche il pugile che “ha tre pugni” passa tutta la sua vita a studiare l’arte e sicuramente si chiederà come un ninja che studia una sola scuola possa padroneggiare pugni,calci,leve,armi,accrobatica… e tendenzialmente potrebbe dire la stessa cosa (e anzi spesso la dice, di chi fa mma).
E’ sempre un piacere, è che mi pareva ci si stesse smarrendo rispetto alla semplice domanda originaria : )
Anzi già che siamo in ballo… anche il pugile che “ha tre pugni” passa tutta la sua vita a studiare l’arte e sicuramente si chiederà come un ninja che studia una sola scuola possa padroneggiare pugni,calci,leve,armi,accrobatica… e tendenzialmente potrebbe dire la stessa cosa (e anzi spesso la dice, di chi fa mma).
Bè queste sono scelte personali, uno pratica quello che meglio lo aggrada. Nelle AM tu padroneggi te stesso, la tua mente prima di ogni altra cosa che è come un paracadute, se non si apre non serve poi a molto. Tanti si chiudono nella loro pratica convinti che sia il top, poi magari incontri un pugile che ti fa cambiare idea in 200-300ms (il tempo medio che impiega un pugno per raggiungere il bersaglio). A me personalmente piace confrontarmi con altre scuole, sistemi, sport da combattimento poichè mi aiutano a capire dove posso migliorare o dove ci sono lacune da colmare. Poi ho la mia visione sulle AM che mi piace tanto.
« Risposta #11 inserita:: Dicembre 21, 2015, 14:56:13 »
Ma infatti, ritengo che sia molto semplice quanto disarmante giustificare la propria pratica con “mi piace e mi fa stare bene” che ritengo assolutamente superfluo parlare di guerra
La mente e’ aperta quando non si incarta in etichette,desideri o proiezioni. La pratica e’ sincera quando trova giustificazione in se stessa.
Ma infatti, ritengo che sia molto semplice quanto disarmante giustificare la propria pratica con “mi piace e mi fa stare bene” che ritengo assolutamente superfluo parlare di guerra
La mente e’ aperta quando non si incarta in etichette,desideri o proiezioni. La pratica e’ sincera quando trova giustificazione in se stessa.
Non c'è bisogno di andare in guerra per essere dei buoni guerrieri, è lo spirito quello che conta ma su questo mi pare abbiamo una visione diversa ed anche un po' OT.
Il resto che hai scritto mi piace invece e sono d'accordo con te.
Non rammento dei Kata, ci sono i Makimono e principalmente quello che ho praticato sono pergamene di Ju Tai Jutsu e Tanto
U.B.
effettivamente la codificazione in Kata è stata fatta da Minaki soke per razionalizzare lo studio della scuola, prima (e nel lineage della Bujinkan la trasmissione è stata fatta prima) si studiava un corpus di tecniche (che adesso sono conosciute come Omote No Kata)... quindi i makimono contengono un numero limitato di tecniche, giusto? e di Tanto? parliano di tecniche di difesa (Tanto Dori) o di uso del Tanto?
effettivamente la codificazione in Kata è stata fatta da Minaki soke per razionalizzare lo studio della scuola, prima (e nel lineage della Bujinkan la trasmissione è stata fatta prima) si studiava un corpus di tecniche (che adesso sono conosciute come Omote No Kata)... quindi i makimono contengono un numero limitato di tecniche, giusto? e di Tanto? parliano di tecniche di difesa (Tanto Dori) o di uso del Tanto?
Si per quanto ho potuto studiare, non mi è sembrato un programma particolarmente vasto, la scuola noi la studiamo come Takagi Yoshin Ryu quindi prima della suddivisione in due scuole diverse e qui non saprei dire come sia stata divisa dal punto di vista tecnico. Anni fa, parlando con altri praticanti di Ju Jutsu di una delle scuole avevamo ipotizzato che il Soke che ha suddiviso le scuole sia stato lo stesso che ha generato il programma studiato in Bujinkan (a memoria non rammento il suo nome).
Tecniche di difesa ne ho viste un po' in tutte le scuole ma prevalentemente in Takagi ho studiato l'uso del Tanto.