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Discussione: Wing Chun – Realismo (Letto 1179 volte)
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Shakubuku
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Cosa è il realismo durante la pratica Wing Chun?Il realismo deriva dal senso del tempo (timing), dall’energia e dal movimento. Cosa intendi per timing, energia e movimento?Per essere sicuri di stare allenando il nostro Wing Chun in maniera realistica, dobbiamo controllare che siano presenti sempre questi tre elementi chiave. Movimento significa vero footwork, non condizionato, non in un modello o schema. Ciò vale in ogni situazione. Mentre ci muoviamo per sferrare colpi in piedi ma è la medesima cosa anche al suolo… se il vostro avversario rimane fermo dopo il primo colpo andato a segno o mentre gli applicate una leva, allora non vi è realismo. Stessa cosa durante il chisao. Eseguire rolling arms o sezioni costantemente in iras, non vi porterà da nessuna parte. Il chisao si esegue in quella che è definita distanza da clinch. Ed in quella distanza le persone normalmente spingono, tirano, strattonano o si muovono. Chisao in iras dovrebbe essere considerato poco più che riscaldamento se si mira al realismo. Il vero allenamento richiede altri attributi. Il timing è ovviamente senso del tempo. Se non vi muovete, o lo fate con un ritmo specifico, in uno schema, o vi esercitate sempre in una serie di movimenti ripetuti, allora non state sviluppando timing, al massimo vi state scaldando o state acquisendo velocità in quei movimenti specifici. Ecco perché chi pratica per il 75% del suo tempo chi sao nella maniera tradizionale che viene promulgata nel 99% delle scuole, non riesce ad applicare nulla di quei movimenti con un avversario che scherma di braccia, ed è in grado di gestire il timing. Tutto qui. Infine si parla di energia… tirate I colpi al vostro partner come qualcuno intenzionato realmente a colpire…e non fermatevi al primo fak sao che vi tocca, continuate a pressare e colpire. Non rimanete come dei sacchi di patate permettendo al vostro compagno di scaricare su di voi pugni a catena, o di applicare leve, trascinarvi al suolo con mosse stupide ecc… Energia significa opporre progressiva resistenza. In sintesi dovete muovervi, avere senso del tempo ed esercitare progressiva energia opponendo progressiva resistenza durante tutti i vostri allenamenti, almeno per l' 80% della lezione. Perché poni così tanta enfasi su questi concetti, in netto contrasto con la tendenza omogenea dei vari istruttori di wing chun?Il realismo è tutto. Se una persona afferra il principio e comprende veramente cosa significa, allora non potrà mai più essere esposta a fregature. Per questo vi pongo così tanta enfasi. Un sacco di ragazzi costantemente mi dicono “Ma io non pratico Wing Chun per combattere, per essere il più forte…ma per altri motivi”. Io sono d’accordo con loro. E sono proprio loro che hanno maggiormente bisogno di essere esposti al realismo durante gli allenamenti. Il realismo ti conferisce la capacità di comprendere, di capire e di discernere. Ti rende più intelligente. Inoltre lavorando su cose che funzionano, ti elimina il senso di ansia, di insicurezza, di paura che è il motivo di fondo per il quale il 99% delle persone pratica. Un allenamento di Wing Chun finto, concentrato sulla forma e non sulla sostanza, non vi servirà. Accrescerà il demone della paura, della insicurezza…perché dentro di voi saprete sempre che vi state riempiendo la vita con qualcosa di fasullo, di non vero. Se volete migliorare la vostra autostima, sviluppare un vero senso di benessere psicofisico, il realismo è l’unica via. La gente mi chiede costantemente cose del tipo :cosa è meglio…questo o quello…questo modo di fare o quest’altro…perché non alleni più questo esercizio…perché dici che questo non funziona… La risposta a tutte queste domande è solo una: realismo. Così, quando finalmente comprendono questo concetto trovano risposta a tutte le loro domande. Sono in grado di capire se quello che viene loro insegnato o praticano abbia un senso oppure no. Diventano persone libere…si liberano dall’incantesimo. Il realismo è davvero tutto. Ovviamente, se qualcuno desidera collezionare gradi, tecniche, sezioni, o “diventare qualcuno” nella sua associazione, o semplicemente reputa “figo” vedere due manichini che rullano le braccia assieme o si rilassano ad eseguire forme per ore perché fa tanto “mistico”, non saranno interessate e non porranno attenzione al concetto di realismo. Perché le persone trovano il concetto di realismo così difficile da accettare, in particolare nel Wing Chun?Vi sono due categorie di queste persone. La prima è quella che il realismo non lo consce, semplicemente perché fa parte di una scuola in cui il realismo non è promosso a favore di pratiche note come “dead patterns” (rituali morti/inefficaci). Il 90% dei praticanti oggi è in questa situazione. L’altra categoria è quella che è stata esposta al realismo ma lo rifiuta. Credo che ciò accada perché quando cominci ad allenarti con il realismo, ed esponi i tuoi studenti a questo tipo di allenamento, sei costretto a “tagliare”, ad eliminare, una grande porzione del tuo curriculum che hai imparato precedentemente. Questo perché tutto quello che hai appreso non è legato alla pratica con un opponente non collaborativo. Hai collezionato tecniche e movimenti, ma contro un avversario vero non funziona nulla. Diventa evidente come la maggior parte di quello che hai imparato non funziona. L’allenamento realistico non lascia scampo. Tutto a un tratto l’attenzione si sposta da quante sezioni conosci, alla pura performance. E nella performance vi sono arti che sovrastano i praticanti di Wing Chun male allenati con grande facilità…Pugilato,Judo, Lotta, Muay Thai, BJJ diventano immediatamente un paragone col quale misurarsi. Loro le sezioni non le anno…ma possiedono un sacco di realismo. Qual è la differenza tra sistema di allenamento e stile personale?Lo “stile” è qualcosa di molto individuale. Ogni combattente ha il suo “stile”. Così come ogni praticante di Wing Chun dovrebbe avere il suo “stile” nel praticare Wing Chun. Questo di solito non accade. Nel Wing Chun le persone sono affascinate dal maestro e desiderano con tutto loro stessi ,di emularlo. Non sai che fegato mi viene quando le persone mi dicono “come vorrei essere come Sifu Tizio”…mi viene davvero il mal di stomaco, perché penso a quanto male stia facendo il Wing Chun a queste persone. Dicevo che ognuno dovrebbe acquisire il suo “stile” nel fare Wing Chun. E non dopo vent’anni. Il problema è che ciò è possibile solo attraverso continuo allenamento realistico e sparring. In questa azione contro un avversario non collaborativo, il praticante è costretto a scoprire come far funzionare per se il sistema. Questo è il suo “stile”. Nel Wing Chun questo non accade, poiché l’allenamento realistico praticamente non esiste, ed i praticanti pensano che il fulcro dell’allenamento sia imitare i movimenti dei propri insegnanti…acquisire il loro modo di fare le tecniche. Assurdo. In ogni modo, il Sistema di allenamento rimane praticamente costante, a prescindere dalle individualità del praticante. In altre parole, c’è un modo corretto di tirare ad esempio uno strangolamento da dietro. Finchè gli uomini avranno lo stesso tipo di corpo, la “tecnica” rimarrà la stessa. Questo strangolamento è un esempio di “sistema di allenamento”. Ecco perché il tipico atteggiamento dei praticanti di Wing Chun, di inventare o prendere a prestito tecniche da altri stili senza comprendere il sistema, è un’idea assurda. Le varie risposte inventate contro tentativo di takedown o usare i principi del Wing Chun per creare una sorta di “antigrappling” al suolo. Sono sciocchezze. Senza solide abilità nelle basi dei sistemi di allenamento in piedi, nel clinch ed al suolo, non sarete in grado di applicare nessuna delle informazioni apprese in anni di pratica Wing Chun. Rimanere sulle basi semplici per l’80% del tempo, allenandosi con Realismo, e facendo sparring, è l’unico modo che abbiamo nel trasformare i principi del Wing Chun in abilità funzionali. Altrimenti trasformerete i principi del Wing Chun in una collezione sterile di tecniche, ed al di la della motivazione che vi spinge a praticare, state semplicemente uccidendo un’arte. A differenza del Wing Chun che non si può provare perchè “è mortale”, ed altre corbellerie del genere…un sistema può essere testato, ed immediatamente ci mostra cosa funziona e cosa no. Nel mondo delle arti marziali i tornei di MMA hanno mostrato che ad esempio il Pugilato, la lotta ed il BJJ possiedono sistemi di allenamento di grande pregio. La gente dice spesso sciocchezze come “non c’è uno stile migliore di un altro”…ma non sa cosa sta dicendo. Vaneggia. Lo stile non centra nulla… è il sistema di allenamento che conta. Provate a far allenare un pugile come si allena un praticante di Wing Chun… cosa otterrete? Una schiappa incapace di colpire un bersaglio in movimento. Ed un lottatore? Provate a toglierlo dal suo sistema di allenamento e fategli fare ore di push push come i praticanti di Wing Chun fanno ore di Chisao. Cosa ottente? Uno che viene proiettato dopo dieci secondi. Fate allenare a terra un praticante di BJJ come si allenano gli “antigrappler”, con una resistenza dell’avversario ridicola, e con avversari che non conoscono le posizioni e non sanno quello che fanno. Cosa ottenete dopo 10 anni? Una cintura nera? No…ottenete una scamorza. Eppure la gente insiste con sto "wing chun al suolo".Sono I loro sistemi di allenamento a renderli stili vincenti..non il contrario. Per questo la gente non mi capisce quando dico che un praticante di Wing Chun deve “integrare” andando ad allenarsi con questi specialisti. Il praticante di Wing Chun non capisce…crede che io gli stia consigliando di andare a copiare un altro stile..ad “imbastardire” il suo. Io invece parlo di andare ad acquisire corretti sistemi di allenamento, in piedi, nel clinch ed al suolo. Ma visto che questi concetti sono sconosciuti alla maggior parte dei praticanti vengo frainteso. Loro capiscono solo “tecniche” e “stile”. Le parole “sistema di allenamento” non gli entrano in testa. Chi si allena in maniera realistica, tende a scegliere i medesimi sistemi di allenamento. Per questo ad esempio i praticanti di MMA tendono ad “assomigliarsi” nella sostanza, pur avendo stili differenti. Ed un praticante di WingChun che non possiede un sistema di allenamento intelligente, non è in grado di difendersi contro di loro…ditate o non ditate, morsi o non morsi. Ad ogni modo, ogni combattente vero sviluppa velocemente il suo stile, dal momento che pratica con realismo, fa sparring e combatte. Non cercano di emulare il “sifu”. Cercano di capire come far funzionare le cose per loro. Ad esempio, non vi sono due praticanti di BJJ uguali, ognuno sviluppa il suo “gioco”…eppure nel BJJ non vi sono “lineage”…il sistema di allenamento è il medesimo in tutto il mondo. Gli armbar non sono come i bong sao…vi è un solo modo per tirarlo correttamente. Stessa cosa nel pugilato. E’ tutto così semplice e chiaro, per chi vuole capire. To be continued...
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« Ultima modifica: Ottobre 12, 2007, 03:10:36 da Shakubuku »
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randall
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Ottimo... bel thread.
Condivido quanto detto finora: se non si coltivano certi attributi, non si può semplicemente combattere, ma solo fingere.
Questo è uno dei motivi per i quali il WT mi sta un po' stancando: se non sono io a proporre esercizi, piccoli sparring, un po' di ripetute al sacco (o similari adattati al wt dalla Boxe), nella mia palestra non è che si sudi molto, e per quantoa a me piaccia veramente tanto questo stile, sento che manca appunto dei parametri elencati qui sopra.
Meno male che vado a tirare di boxe almeno 2 volte alla settimana...
Randall
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randall
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Aggiungo che anche secondo me il WT a terra non esiste. Meglio la lotta, il judo o il BJJ. Il resto sono finte commerciali.
Randall.
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Cosa è il realismo durante la pratica Wing Chun?Il realismo deriva dal senso del tempo (timing), dall’energia e dal movimento. Cosa intendi per timing, energia e movimento?Per essere sicuri di stare allenando il nostro Wing Chun in maniera realistica, dobbiamo controllare che siano presenti sempre questi tre elementi chiave. Movimento significa vero footwork, non condizionato, non in un modello o schema. Ciò vale in ogni situazione. Mentre ci muoviamo per sferrare colpi in piedi ma è la medesima cosa anche al suolo… se il vostro avversario rimane fermo dopo il primo colpo andato a segno o mentre gli applicate una leva, allora non vi è realismo. Stessa cosa durante il chisao. Eseguire rolling arms o sezioni costantemente in iras, non vi porterà da nessuna parte. Il chisao si esegue in quella che è definita distanza da clinch. Ed in quella distanza le persone normalmente spingono, tirano, strattonano o si muovono. Chisao in iras dovrebbe essere considerato poco più che riscaldamento se si mira al realismo. Il vero allenamento richiede altri attributi. Il timing è ovviamente senso del tempo. Se non vi muovete, o lo fate con un ritmo specifico, in uno schema, o vi esercitate sempre in una serie di movimenti ripetuti, allora non state sviluppando timing, al massimo vi state scaldando o state acquisendo velocità in quei movimenti specifici. Ecco perché chi pratica per il 75% del suo tempo chi sao nella maniera tradizionale che viene promulgata nel 99% delle scuole, non riesce ad applicare nulla di quei movimenti con un avversario che scherma di braccia ed è in grado di gestire il timing. Tutto qui. Infine si parla di energia… tirate I colpi al vostro partner come qualcuno intenzionato realmente a colpire…e non fermatevi al primo fak sao che vi tocca, continuate a pressare e colpire. Non rimanete come dei sacchi di patate permettendo al vostro compagno di scaricare su di voi pugni a catena, o di applicare leve, trascinarvi al suolo con mosse stupide ecc… Energia significa opporre progressiva resistenza. In sintesi dovete muovervi, avere senso del tempo ed esercitare progressive energia opponendo progressive resistenza durante tutti i vostri allenamenti, almeno per l' 80% della lezione. Perché poni così tanta enfasi su questi concetti, in netto contrasto con la tendenza omogenea dei vari istruttori di wing chun?Il realismo è tutto. Se una persona afferra il principio e comprende veramente cosa significa, allora non potrà mai più essere esposta a fregature. Per questo vi pongo così tanta enfasi. Un sacco di ragazzi costantemente mi dicono “Ma io non pratico Wing Chun per combattere, per essere il più forte…ma per altri motivi”. Io sono d’accordo con loro. E sono proprio loro che hanno maggiormente bisogno di essere esposti al realismo durante gli allenamenti. Il realismo ti conferisce la capacità di comprendere, di capire e di discernere. Ti rende più intelligente. Inoltre lavorando su cose che funzionano, ti elimina il senso di ansia, di insicurezza, di paura che è il motivo di fondo per il quale il 99% delle persone pratica. Un allenamento di Wing Chun finto, concentrato sulla forma e non sulla sostanza, non vi servirà. Accrescerà il demone della paura, della insicurezza…perché dentro di voi saprete sempre che vi state riempiendo la vita con qualcosa di fasullo, di non vero. Se volete migliorare la vostra autostima, sviluppare un vero senso di benessere psicofisico, il realismo è l’unica via. La gente mi chiede costantemente cose del tipo :cosa è meglio…questo o quello…questo modo di fare o quest’altro…perché non alleni più questo esercizio…perché dici che questo non funziona… La risposta a tutte queste domande è solo una: realismo. Così, quando finalmente comprendono questo concetto trovano risposta a tutte le loro domande. Sono in grado di capire se quello che viene loro insegnato o praticano abbia un senso oppure no. Diventano persone libere…si liberano dall’incantesimo. Il realismo è davvero tutto. Ovviamente, se qualcuno desidera collezionare gradi, tecniche, sezioni, o “diventare qualcuno” nella sua associazione, o semplicemente reputa “figo” vedere due manichini che rullano le braccia assieme o si rilassano ad eseguire forme per ore perché fa tanto “mistico”, non saranno interessate e non porranno attenzione al concetto di realismo. Perché le persone trovano il concetto di realismo così difficile da accettare, in particolare nel Wing Chun?Vi sono due categorie di queste persone. La prima è quella che il realismo non lo consce, semplicemente perché fa parte di una scuola in cui il realismo non è promosso a favore di pratiche note come “dead patterns” (rituali morti/inefficaci). Il 90% dei praticanti oggi è in questa situazione. L’altra categoria è quella che è stata esposta al realismo ma lo rifiuta. Credo che ciò accada perché quando cominci ad allenarti con il realismo, ed esponi i tuoi studenti a questo tipo di allenamento, sei costretto a “tagliare”, ad eliminare, una grande porzione del tuo curriculum che hai imparato precedentemente. Questo perché tutto quello che hai appreso non è legato alla pratica con un opponente non collaborativi. Hai collezionato tecniche e movimenti, ma contro un avversario vero non funziona nulla. Diventa evidente come la maggior parte di quello che hai imparato non funziona. L’allenamento realistico non lascia scampo. Tutto a un tratto l’attenzione si sposta da quante sezioni conosci, alla pura performance. E nella performance vi sono arti che sovrastano i praticanti di Wing Chun male allenati con grande facilità…Pugilato,Judo, Lotta, Muay Thai, BJJ diventano immediatamente un paragone col quale misurarsi. Loro le sezioni non le anno…ma possiedono un sacco di realismo. Qual è la differenza tra sistema di allenamento e stile personale?Lo “stile” è qualcosa di molto individuale. Ogni combattente ha il suo “stile”. Così come ogni praticante di Wing Chun dovrebbe avere il suo “stile” nel praticare Wing Chun. Questo di solito non accade. Nel Wing Chun le persone sono affascinate dal maestro e desiderano con tutto loro stessi di emularlo. Non sai che fegato mi viene quando le persone mi dicono “come vorrei essere come Sifu Tizio”…mi viene davvero il mal di stomaco, perché penso a quanto male stia facendo il Wing Chun a queste persone. Dicevo che ognuno dovrebbe acquisire il suo “stile” nel fare Wing Chun. E non dopo vent’anni. Il problema è che ciò è possibile solo attraverso continuo allenamento realistico e sparring. In questa azione contro un avversario non collaborativi, il praticante è costretto a scoprire come far funzionare per se il sistema. Questo è il suo “stile”. Nel Wing Chun questo non accade, poiché l’allenamento realistico praticamente non esiste, ed i praticanti pensano che il fulcro dell’allenamento sia imitare i movimenti dei propri insegnanti…acquisire il loro modo di fare le tecniche. Assurdo. In ogni modo, il Sistema di allenamento rimane praticamente costante, a prescindere dalle individualità del praticante. In altre parole, c’è un modo corretto di tirare ad esempio uno strangolamento da dietro. Finchè gli uomini avranno lo stesso tipo di corpo, la “tecnica” rimarrà la stessa. Questo strangolamento è un esempio di “sistema di allenamento”. Ecco perché il tipico atteggiamento dei praticanti di Wing Chun, di inventare o prendere a prestito tecniche da altri stili senza comprendere il sistema, è un’idea assurda. Le varie risposte inventate contro tentativo di takedown o usare i principi del Wing Chun per creare una sorta di “antigrappling” al suolo. Sono sciocchezze. Senza solide abilità nelle basi dei sistemi di allenamento in piedi, nel clinch ed al suolo, non sarete in grado di applicare nessuna delle informazioni apprese in anni di pratica Wing Chun. Rimanere sulle basi semplici per l’80% del tempo, allenandosi con Realismo, e facendo sparring, è l’unico modo che abbiamo nel trasformare i principi del Wing Chun in abilità funzionali. Altrimenti trasformerete i principi del Wing Chun in una collezione sterile di tecniche, ed al di la della motivazione che vi spinge a praticare, state semplicemente uccidendo un’arte. A differenza del Wing Chun che non si può provare perchè “è mortale”, ed alter corbellerie del genere…un sistema può essere testato, ed immediatamente ci mostra cosa funziona e cosa no. Nel mondo delle arti marziali i tornei di MMA hanno mostrato che ad esempio il Pugilato, la lotta ed il BJJ possiedono sistemi di allenamento di grande pregio. La gente dice spesso sciocchezze come “non c’è uno stile migliore di un altro”…ma non sa cosa sta dicendo. Vaneggia. Lo stile non centra nulla… è il sistema di allenamento che conta. Provate a far allenare un pugile come si allena un praticante di Wing Chun… cosa otterrete? Una schiappa incapace di colpire un bersaglio in movimento. Ed un lottatore? Provate a toglierlo dal suo sistema di allenamento e fategli fare ore di push push come i praticanti di Wing Chun fanno ore di Chisao. Cosa ottente? Uno che lo proiettano dopo dieci secondi. Fate allenare a terra un praticante di BJJ come si allenano gli “antigrappler”, con una resistenza dell’avversario ridicola, e con avversari che non conoscono le posizioni e non sanno quello che fanno. Cosa ottenete dopo 10 anni? Una cintura nera? No…ottenete una scamorza. Eppure la gente insiste con sto "wing chun al suolo". Sono I loro sistemi di allenamento a renderli stili vincenti..non il contrario. Per questo la gente non mi capisce quando dico che un praticante di Wing Chun deve “integrare” andando ad allenarsi con questi specialisti. Il praticante di Wing Chun non capisce…crede che io gli stia consigliando di andare a copiare un altro stile..ad “imbastardire” il suo. Io invece parlo di andare ad acquisire corretti sistemi di allenamento, in piedi, nel clinch ed al suolo. Ma visto che questi concetti sono sconosciuti alla maggior parte dei praticanti vengo frainteso. Loro capiscono solo “tecniche” e “stile”. Le parole “sistema di allenamento” non gli entrano in testa. Chi si allena in maniera realistica, tende a scegliere i medesimi sistemi di allenamento. Per questo ad esempio i praticanti di MMA tendono ad “assomigliarsi” nella sostanza, pur avendo stili differenti. Ed un praticante di WingChun che non possiede un sistema di allenamento intelligente, non è in grado di difendersi contro di loro…ditate o non ditate, morsi o non morsi. Ad ogni modo, ogni combattente vero sviluppa velocemente il suo stile, dal momento che pratica con realismo, fa sparring e combatte. Non cercano di emulare il “sifu”. Cercano di capire come far funzionare le cose per loro. Ad esmpio, non vi sono due praticanti di BJJ uguali, ognuno sviluppa il suo “gioco”…eppure nel BJJ non vi sono “lineage”…il sistema di allenamento è il medesimo in tutto il mondo. Gli armbar non sono come i bong sao…vi è un solo modo per tirarlo correttamente. Stessa cosa nel pugilato. E’ tutto così semplice e chiaro, per chi vuole capire. To be continued... Belle parole ,ma personalmente non ne farei tutto un erba un fascio ,e vero ci sono molte associazioni che ragionano in questo modo ,però ce ne sono altre tipo la mia che lavora in modo che tutto quello che si fa viene fatto solo nel realismo puro senza falsare l'esecuzione . Riguardo l'andare ad integrare altri stili non sono d'accordo non servirebbe a nulla non perchè arti inferiori al wing chun ma perchè supportate da altri concetti e principi . Questo e quanto. Ciao
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wang
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splendido intervento Shaku, i miei più sinceri complimenti!!!!! sia per il contenuto che per l'esposizione dello stesso. Anche noi seguiamo più o meno questo tipo di allenamento già da alcuni anni. Sono d'accordo, è lunico modo per diventare davvero un artista marziale. Personalmente ho iniziato a lavorare in questo modo con il mio sifu circa sei/sette anni or sono, quando assieme ci mettemmo a studiare un testo in Inglese del maestro Wang Xiang Zhai ( yi quan), mai sentito nominare?
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paolopagnano
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Personalmente ho iniziato a lavorare in questo modo con il mio sifu circa sei/sette anni or sono, quando assieme ci mettemmo a studiare un testo in Inglese del maestro Wang Xiang Zhai ( yi quan), mai sentito nominare?
Quoto, ti ricordi Shaku che in passato discutemmo della possibilità di "integrare" anche i principi dell'yiquan ?.
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wang
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Personalmente ho iniziato a lavorare in questo modo con il mio sifu circa sei/sette anni or sono, quando assieme ci mettemmo a studiare un testo in Inglese del maestro Wang Xiang Zhai ( yi quan), mai sentito nominare?
Quoto, ti ricordi Shaku che in passato discutemmo della possibilità di "integrare" anche i principi dell'yiquan ?. più che di principi dell'yi quan parlerei di principi generali delle arti marziali, in quanto dal mio punto di vista lo stlile praticato dai successori di WXZ, lascia molto ma molto a desiderare...
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paolopagnano
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più che di principi dell'yi quan parlerei di principi generali delle arti marziali, in quanto dal mio punto di vista lo stlile praticato dai successori di WXZ, lascia molto ma molto a desiderare...
Si, certo, bisogna parlare di principi.. Su questi si basa appunto la costruzione della "struttura " che avviene, attraverso dei meccanismi, nella pratica di questo sistema,(yiquan) come di altri.. http://www.artistimarziali.org/fam/forum/index.php?topic=21855.0
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Shakubuku
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Riguardo l'andare ad integrare altri stili non sono d'accordo non servirebbe a nulla non perchè arti inferiori al wing chun ma perchè supportate da altri concetti e principi . Questo e quanto.
Non sono molto d'accordo. Almeno il wc che pratico io non mi sembra completissimo al 360° in qualunque situazione. Però è possibile che il mio wc sia scarissimo.
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Ottimo Shakubuku, quoto in toto e attendo con ansia di leggere il resto!
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Dyn
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Dicevo che ognuno dovrebbe acquisire il suo “stile” nel fare Wing Chun. E non dopo vent’anni.
Sacrosante parole! Gli armbar non sono come i bong sao…vi è un solo modo per tirarlo correttamente. Stessa cosa nel pugilato. E’ tutto così semplice e chiaro, per chi vuole capire.
Io credo che il grosso problema sia proprio questo, il wing chun (e le AM in genere) sono vincolate da troppe "regole", schemi e dogmi....prendi 10 praticanti di wt ed avrai 10 interpretazioni differenti, x es, sul bong sau! Quindi al di la del metodo di allenamento adottato, il primo passo da fare sia di liberarsi veramente da tutte le impostazioni e preconcetti detati dall'arte. Hai citato il bjj/arm bar, la vera differenza in questo caso non sta tanto nella metodologia di allenamento (che sicuramente ti rende più smaliziato e propenso ad assorbire meccaniche dinamiche e non schematiche) bensì nel sistema stesso (la lotta): se durante una lotta (che in genere sono sempre a contatto pieno, quindi senza partner collaborativi) riesco a metere un arm bar non sono costretto a spaccare il braccio del mio avversario, basta che questo "batte" e io posso mollare la presa (ma nella realtà quel braccio me lo sarei portato a casa)...nessuno dei due si è fatto male e si può ricominciare a lottare. Nel WT non è così...se faccio sparring (situazione analoga alla precedente) a contatto pieno e il mio avversario mi concede degli spazi su cui lavorare sono costretto a colpire (magari anche pesantemente) col rischio di fare male al compagno ( e magari pure a me stesso). Sicuramente l'approccio da te illusrtrato è di grande importanza se si hanno mire particolari, ma credo che anche riducendo l'entità dell'allenamento e mantenendo quello che si è sempre fatto nel WT (prevalentemente chisau) si possono ottenere grossi benefici....non solo legati al wt stesso. Il problema è che bisogna utilizzare questi strumenti (a mio parere molto utili) in maniera radicalmente differente ma soprattutto senza "aspettarsi" risultati con delle "forme" che ci riportano all'arte..
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cuciufries
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eeevvabbbene...tu è in mia xona io ti mazzo....questo è realismo se tu avvicina me in mia xona, tu non ha piu' un zacco di zoldi ma tu è realistico zenza una lira....... questa realismo wt !!!!
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