« Risposta #17 inserita:: Marzo 26, 2013, 08:46:56 »
Dipende dai casi. Molte incursioni in castelli avvennero sia in gruppo, sia in solitario.
Generalmente, però, i sabotaggi durante i prolungati assedi avvenivano in gruppo, ovvero un vero e proprio manipolo di ninja che entravano, si camuffavano confondendosi tra gli assediati e poi, generalmente, appiccavano il fuoco e creavano più confusione possibile internamente, in modo da favorire l'assalto delle altre truppe da fuori.
questi specialisti questi incursori agivano da soli o si creavano anche gruppi d'azione?
Ribadisco come ha detto Shiken che dipende dai casi. Alcune volte si creavano dei gruppi d'azione (per i raid notturni) composti da guerrieri che erano capitanati da shinobi-gashira (capitani-shinobi), le cronache di guerra Taiheiki descrivono in modo piuttosto dettagliato un raid notturno e pensare che ci sono diversi riferimenti a uomini di Iga che controllavano il castello che non erano preparati agli shinobi (secondo il mio punto di vista la prova che il ninjutsu non nacque ad Iga o Koka). Altre volte vi erano squadre composte da 3-2 shinobi (come descritto dello Shoninki di Natori). Altre ancora agivano in solitaria.
Ad ogni modo sono rare le infiltrazioni o i raid che hanno l'obbiettivo di uccidere il personaggio X, di solito una volta infiltrato un ninja avrebbe usato il fuoco per creare confusione...questo non significa però che per infiltrarsi o per appiccare il fuoco non dovessero uccidere qualcuno.
Oltre al fuoco per creare confusione ci sono le azioni di depistaggio oppure il diffondere delle false informazioni, questo voleva dire infiltrarsi e diffondere tra la popolazione o nel campo nemico delle informazioni sbagliate con il fine di provocare delle reazioni (magari per verificare le forze del nemico), però qui non si parla di raid ma di infiltrazioni di medio termine.
1. oltre al fuoco come si può creare confusione? 2. non vi era mai un esecuzione singola (tipo killer per uccidere il personaggio X)
1. Vi sono state anche scene di gruppi numerosi che avevano sulla schiena il vessillo degli avversari per avvicinarsi al nemico senza problemi, per poi assalirlo alle spalle.
2. Di queste ne vengono riportate numerose, ma non è facile capire quando si tratta di "leggenda" o di "evento storico". Ad esempio, si parla spesso del tentativo di uccidere Oda Nobunaga con del veleno, fatto calare da un ninja (la leggenda parla di Ishikawa Goemon) dal soffitto attraverso un filo fatto pendere sulla bocca del daimyo, mentre dormiva. Ma sembra più leggendaria, come azione, visto che Nobunaga non è morto. Mentre ad esempio è documentato l'evento che mentre Nobunaga stava perlustrando la regione di Iga, dopo l'attacco e l'invasione del 1581, un ninja (sembra di Shimazu) tentò di ucciderlo con alcuni colpi di moschetto da una notevole distanza. Riuscì solo a colpire alcuni dei bushi vicino a Nobunaga, mentre lui si salvò grazie alla sua armatura in metallo (sul modello occidentale).
Allo stesso modo, si sono scritte pagine e pagine sulla possibilità che Uesugi Kenshin venne ucciso da un ninja mentre era nella sua latrina ... peccato che non esista alcuna prova storica e che la fonte di tale ipotesi sarebbe molto più moderna di quello che si pensi. Sembra, invece, che Kenshin avesse un tumore allo stomaco e sia collassato all'improvviso per questo... Insomma, spesso si vedono omicidi ninja anche dove non ci sono
5- I ninja NON vestivano con il costume nero, conosciuto come shinobi shozoku. Questo è il risultato della diffusione di uno stereotipo che trae le proprie origini nel teatro del bunraku del XVII secolo, detto anche joruri, in cui gli assistenti di scena e i manovratori ausiliari dei burattini utilizzavano (ed utilizzano ancora oggi) per risultare neutri o invisibili. Nei testi storici, come lo Shoninki e il Bansenshukai, si fa riferimento a tutt’altro tipo di travestimenti possibili.
quindi possiamo dire che quest'arte dell'invisibilità è esistita veramente soprattutto nell'accezione del cammuffamento, meno in quella del mimetismo ambientale? è così?
Ribadisco come ha detto Shiken che dipende dai casi. Alcune volte si creavano dei gruppi d'azione (per i raid notturni) composti da guerrieri che erano capitanati da shinobi-gashira (capitani-shinobi), le cronache di guerra Taiheiki descrivono in modo piuttosto dettagliato un raid notturno e pensare che ci sono diversi riferimenti a uomini di Iga che controllavano il castello che non erano preparati agli shinobi (secondo il mio punto di vista la prova che il ninjutsu non nacque ad Iga o Koka). Altre volte vi erano squadre composte da 3-2 shinobi (come descritto dello Shoninki di Natori). Altre ancora agivano in solitaria.
Ad ogni modo sono rare le infiltrazioni o i raid che hanno l'obbiettivo di uccidere il personaggio X, di solito una volta infiltrato un ninja avrebbe usato il fuoco per creare confusione...questo non significa però che per infiltrarsi o per appiccare il fuoco non dovessero uccidere qualcuno.
Oltre al fuoco per creare confusione ci sono le azioni di depistaggio oppure il diffondere delle false informazioni, questo voleva dire infiltrarsi e diffondere tra la popolazione o nel campo nemico delle informazioni sbagliate con il fine di provocare delle reazioni (magari per verificare le forze del nemico), però qui non si parla di raid ma di infiltrazioni di medio termine.
quindi possiamo dire che quest'arte dell'invisibilità è esistita veramente soprattutto nell'accezione del cammuffamento, meno in quella del mimetismo ambientale? è così?
Per il mimetismo ambientale usavano anche pelli di animali come travestimento.
quindi possiamo dire che quest'arte dell'invisibilità è esistita veramente soprattutto nell'accezione del cammuffamento, meno in quella del mimetismo ambientale? è così?
Guarda, ci furono dei "rappa" degli Hojo che si nascondevano nell'erba alta per assaltare i samurai a cavallo che facevano la ronda atorno agli accampamenti dell'esercito. Ed indossavano semplici armature da ashigaru.
Guarda, ci furono dei "rappa" degli Hojo che si nascondevano nell'erba alta per assaltare i samurai a cavallo che facevano la ronda atorno agli accampamenti dell'esercito. Ed indossavano semplici armature da ashigaru.
Quindi, niente nero
peccato perchè smagra
battute a parte a me non è che importi molto essendo un modernista, anche se fosse vero, dovendo traghettare il concetto nella società di oggi comunque sarebbe evidente la necessità di riadattare forse nell'ambiente urbano il grigio smog è più confacente
per quanto riguarda i travestimenti mi sto specializzando nel lavavetri
« Risposta #28 inserita:: Marzo 26, 2013, 11:35:04 »
Comunque volevo precisare che i 10 punti che ho scritto non esauriscono per nulla l'argomento ... E' come una lista "veloce" dei principali argomenti che sento spesso dire, o domande che mi vengono fatte.
E', insomma, una specie di "Frequently Asked Questions list"
L'analisi storiografica di ciascuno dei punti è tutta un'altra faccenda.
10- NON esistevano “scuole” ninja. Come moltissime discipline di guerra, nel Giappone del Sengoku e poi del periodo Tokugawa, gli insegnamenti venivano trasmessi all’interno di gruppi familiari che nei secoli si erano distinte nell’elaborare sistemi di infiltrazione, di incursione e di spionaggio sempre più specializzati e più efficaci. E non crediate che questi gruppi fossero molto più segreti di vari altri gruppi familiari samurai che avevano raggiunto un alto livello di specializzazione in altri settori dell’arte bellica.
infatti il punto 10 è quello che comprendo meno forse è una risposta doverosa ad un ipotesi improbabile?