Sono anni che pratico e mi alleno ma non ho mai visto nessun istruttore, tranne qualcuno,che ha una vaga idea di come gestire la cosa piu fondamentale, la gestione della paura. Tutti quelli che che hanno preso le botte, a prescindere dal loro livello tecnico, hanno sperimentato il cosiddetto shock adrenalinico da stress emotivo. Di fronte al comportamento minaccioso, sicuro di sé, di un vero delinquente, e malgrado il contesto controllato di alcuni esperimenti fatti in tutte le salse gli interessati hanno avuto paura quanto basta per trovarsi in difficoltà a reagire. E di questi tutti, parlo di esperti e professionisti (anche militari). C'è chi pur percependo l’imminenza dell’attacco, hanno esitato quell’attimo che ha permesso all’assalitore di colpire per primo ed avere la meglio. Altri, accorgendosi di essere sul punto di essere colpiti, sono rimasti indecisi e confusi su quale tecnica usare, tra le molte conosciute, dando il tempo all’avversario di attaccare Altri hanno trovato il tempo di reagire, ma in modo goffo, rigido ed inefficace, senza riuscire a fermare la furia del deinquenti Altri ancora sono rimasti semplicemente paralizzati ed incapaci di reagire, mentre quello gli metteva una mano in faccia e li sbatteva in terra. Potrei andare avanti per ore, ma il punto focale rimane sempre la paura. Che non è dovuta al tuo avversario, ma dal contorno di una società troppo sbilanciata da parte dei delinquenti e che non tutela minimanete il cittadino (in questo periodo storico, non vengono manco tutelate le forze dell'ordine). Come gestiscono i vostri istruttori lo schock adrenalinico da stress emotivo? Come non arrivare ad avere paura della paura! Come fare a perdere quella civilizzazzione che ci acconuna tutti tranne che i delinquenti? Perchè io vedo molti istruttori anche molto bravi che però non tengono mai conto delle conseguenze che frenano una potenziale vittima. E' cosi vero che è meglio un buon processo che un funerale? La vita è la cosa più preziosa ma un balordo che non ha fissa dimora e che ti vuole ammazzare e dopo poche ore e fuori come puo non avere gia vinto se tu da cittadino hai tutti contro? Come puoi salvarti se devi poi vendere la casa, magari lavorare tutti i giorni dela tua vita, lasciare i tuoi figli e tua moglie finendo dentro , avere la fedina penale sporca etc... Scusate per le tanta domande ma voi come vi ponete di fronte a queste cose ? Come puo un uomo o donna avere una risposta efficace ed effettiva se parte svantaggiata? Come mai nessun istruttore punta mai sulla parte psicologica.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 10:01:59 da Carlito Brigante »
« Risposta #1 inserita:: Agosto 04, 2017, 10:46:13 »
Non e' corretto dire che non si affrontano questi temi, e' invece vero che spesso e' proprio l'utenza della "difesa personale" a non avere interesse per questi temi.
Alcune delle domande che sollevi richiedono un bel lavoro teorico ma in generale stai mettendo dentro tutto: le regole della civiltà,l'approccio alla violenza, il contesto e la comfortzone,le valutazioni legali e morali...
In generale l'abitudine al confronto, allo stress psicofisico e l'uso di "scenari" servono ad abituarci a certi stimoli in modo che al dunque il cervello non si sovraccarichi e abbia abbastanza risorse cognitive per processare la normale insorgenza di emozioni molto forti.
Analogamente a quel che ti sara' accaduto negli sdc dove all'inzio ti era impossibile vedere i colpi arrivare ed era causa di stress anche solo stare a tiro mentre con l'esperienza inizi a pensare anche alla tattica e al round nel suo insieme proprio perche' puoi svincolare risorse mentali dal compito,perche' sei piu' a tuo agio nella situazione,perche' la conosci.
Non e' corretto dire che non si affrontano questi temi, e' invece vero che spesso e' proprio l'utenza della "difesa personale" a non avere interesse per questi temi.
Alcune delle domande che sollevi richiedono un bel lavoro teorico ma in generale stai mettendo dentro tutto: le regole della civiltà,l'approccio alla violenza, il contesto e la comfortzone,le valutazioni legali e morali...
In generale l'abitudine al confronto, allo stress psicofisico e l'uso di "scenari" servono ad abituarci a certi stimoli in modo che al dunque il cervello non si sovraccarichi e abbia abbastanza risorse cognitive per processare la normale insorgenza di emozioni molto forti.
Analogamente a quel che ti sara' accaduto negli sdc dove all'inzio ti era impossibile vedere i colpi arrivare ed era causa di stress anche solo stare a tiro mentre con l'esperienza inizi a pensare anche alla tattica e al round nel suo insieme proprio perche' puoi svincolare risorse mentali dal compito,perche' sei piu' a tuo agio nella situazione,perche' la conosci.
Non è una giustificazione dire che non interessano all'utenza. Loro sono sotto la tua responsabilità e affidano la loro vita a te e ai tuoi insegnamenti. Se è una parte importante va fatta. Negli sport da combattimento non ci sono conseguenze legali dal far male al tuo avversario, non finisci in galera, non ti danno 120 mila euro di danni da pagare se rendi ceco il tuo aggressore Etc... e puoi gradualmente abituarti con lo sparring alla paura di prendere colpi e gestire col tempo i vari incontri studiandoli a tavolino. In un contesto reale dove uno vuole ucciderti non lo puoi fare. Non puoi ricreare uno che vuole ucciderti, ecco perchè quando sperimenti lo shock adrenalinico magari per la prima volta sono dolori. Come insegni ad un allievo con gli scenari ad affrontare la paura senza che lui l'abbia mai sperimentata almeno una volta. Ci sono stati esperimenti fatti su alcuni marzialisti, pugili e persino militari che si sono letteralmente bloccati per via dello shock adrenalinico di fronte ad una aggressione in strada fino ad arrivare alla paralisi. Cosa fai, ti butti tutte le sere in locali malfamati abituandoti alla paura e rischiando facendo a botte tutte le sere? Il delinquente non ha morale, non gli frega nulla della legge ( che lo tutela, sono tutti fuori)..Se gli danno da pagare un risarcimento a te che ti sei fatto male per una coltellata non ti pagherà mai perchè non ha manco una casa. Come lo spieghi al tuo allievo che sapendo queste cose deve riuscire a superare la paura di morire, pure quelle delle conseguenze. Perchè ci saranno....
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 11:18:47 da Carlito Brigante »
« Risposta #3 inserita:: Agosto 04, 2017, 11:36:06 »
L'argomento che tu tocchi è importante e non è vero che non venga trattato nei corsi... Il punto è capire come farlo, su cosa spingere più e su cosa meno e soprattutto avere presente che informare è una cosa, fomentare altro. Imho ogni valutazione dovrebbe partire dalla famosa frase di Morrison, contestata qui in passato da illustri budoka che si vantano di fare difesa personale, in cui afferma che la sola risposta alla violenza è la violenza...ma quel che cambia sono le motivazioni. Detto questo la priorità nell'allenamento non può non essere quella base di costruire un'abitudine a dolore, impatto fisico e stress psicologico di un certo tipo che da standard non potrà mai essere come "l'evento" ma darà via a un processo di rimodulazione della persona allenata in grado come minimo di fornire una maggiore lucidità e consapevolezza all'insorgere di episodi violenti. Arrivati a un certo punto esiste il libero arbitrio...
« Risposta #4 inserita:: Agosto 04, 2017, 12:50:01 »
Citazione
Non è una giustificazione dire che non interessano all'utenza
E invece si, la gente che va ai corsi di difesa personale come primo obiettivo ha la scazzotata col tamarro che lo bullizza, non vogliono sentirsi dire "comprati un arma,eccoti 20 pagine di questionario sulle tue abitudini di vita, il testo che consigliamo per sociologia' e l'Arnson/Wilson, adesso spicciati a finire il riscaldamento che poi dopo iniziamo a parlare delle premesse linguistiche nelle interazioni con estranei. A questo we c'e' la gita al sert per la consapevolezza di strada"
Perche' al di fuori di un discorso di "vendere prodotti" anche se vuoi insegnare due cazzate ai tuoi amici/donna devi fare in modo che si interessino.
Se hai avuto il piacere di insegnare alle donzelle come e' stato spiegare loro le dinamiche di una aggressione reale? che feedback hai avuto? Io mi son fatto l'idea che ne piu' ne meno che dei pugni l'approccio deve essere graduale e comunque commisurato allo stile di vita di una persona. Bisogna far si che chi frequenta lezioni di dp esca piu' sicuro e consapevole dell'ambiente, non un paranoico terrorizzato che inizia a guardare male i passanti (anche se una fase del genere e' tappa quasi obbligata...)
E invece si, la gente che va ai corsi di difesa personale come primo obiettivo ha la scazzotata col tamarro che lo bullizza, non vogliono sentirsi dire "comprati un arma,eccoti 20 pagine di questionario sulle tue abitudini di vita, il testo che consigliamo per sociologia' e l'Arnson/Wilson, adesso spicciati a finire il riscaldamento che poi dopo iniziamo a parlare delle premesse linguistiche nelle interazioni con estranei. A questo we c'e' la gita al sert per la consapevolezza di strada"
Perche' al di fuori di un discorso di "vendere prodotti" anche se vuoi insegnare due cazzate ai tuoi amici/donna devi fare in modo che si interessino.
Se hai avuto il piacere di insegnare alle donzelle come e' stato spiegare loro le dinamiche di una aggressione reale? che feedback hai avuto? Io mi son fatto l'idea che ne piu' ne meno che dei pugni l'approccio deve essere graduale e comunque commisurato allo stile di vita di una persona. Bisogna far si che chi frequenta lezioni di dp esca piu' sicuro e consapevole dell'ambiente, non un paranoico terrorizzato che inizia a guardare male i passanti (anche se una fase del genere e' tappa quasi obbligata...)
Ho avuto il piacere di insegnare e anche di mandare a casa chi pensava di trovare il corso della domenica. Di quale sicurezza stai parlando? O sarà in preda ad una falsa sicurezza di sapersi difendere da un delinquente che esce da una macchina con un crick facendosi ancora più male o finirà per bloccarsi e farsela nei pantaloni appena subirà lo shock adrenalinico. Non sono tutti lee morrison in palestra. Ripeto la domanda come la colmi la sua inesperienza a gestire la sua paura.? Perchè la paura la provano anche i delinquenti. Parlo della sua paura, perchè ogni persona reagisce in modo diverso al panico che subentra in uno scontro anche verbale. Un delinquente a forza di venire a contatto con mele marce e a forza di fare del male alla gente impara a convivere con le sue paure. Un cristiamo come lo porti a fare lo stesso se in palestra per quanto simuli con un caschetto, pur rendendo la cosa il piu reale possibile, per quanto simuli una situazione o un'aggressione, stai giocando? Quante volte si vede in un corso provare e riprovare una tecnica allo sfinimento per renderla automatica e funzionale per poi mandare in vacca al primo scontro verbale con un balordo che a 2 cm, della faccia ti dice che adesso ti ammazza. Li non sei in palestra, non stai giocando, non ci sono tempi supplementari o amici che ti separano.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 15:01:48 da Carlito Brigante »
« Risposta #8 inserita:: Agosto 04, 2017, 15:32:11 »
Credo che non ci sia una risposta alla tua domanda. Nel senso che ognuno è fatto a modo suo e, soprattutto chi vive una vita relativamente tranquilla, che è cresciuto in una famiglia e comunque in un ambiente socio-normale non è predisposto alla violenza. Questo non significa però che all'occorrenza non sia in grado di usarla. Teoricamente dovresti trasformare chiunque in una macchina di morte senza rimorsi. Non puoi farlo. Quello che si può fare, a livello di DP nella sua essenza più ampia è di dare strumenti, sempre teorici ma validi, affinchè nel casino non ci si metta. Noi, che non facciamo DP, parliamo ad esempio dell'OODA loop. Ti permette di ragionare un poco su quello che è il contesto in cui potresti trovarti, e soprattutto nel cercare di individuarlo prima che si manifesti. Funziona? Potrebbe ma dipende sempre dalle persone, sia chi difende sia chi aggredisce. Comportamenti stereotipati possono aver successo ma se l'altro ha una reazione diversa tutto va a farsi benedire. Già nel lasso di tempo in cui l'aggressione viene a delinearsi la paura esce fuori e ... paralizza, fomenta, stordisce etc etc. Avere tempo per familiarizzarci può darci lo spunto ad una reazione migliore. Se invece la tua domanda è volta al mero scontro fisico allora gli SDC, a patto di salire sui ring davvero e non praticare la pre-pugilistica, sono di aiuto, prendere il primo pugno in faccia al primo scontro in strada non è cosa consigliata. E' anche vero che non puoi "pretendere" che un cristo normale che esce da casa la mattina, in macchina va e torna da lavoro, se va a cena fuori è in zone tranquille, e si fa generalmente i cazzi suoi ... si faccia rompere la faccia in palestra perchè, forse un giorno, qualcuno lo aggredirà con l'intento di ucciderlo per aver pestato un piede.
Occhio a dove scivoli con questo discorso... Ai SEAL non sparano mai addosso in addestramento...
I seals non hanno lo stesso addestramento di un civile in un corso. Oltra al fatto che l'affermazione non è propriamente vera sul fatto che non si sparano addosso. Qualcosa faranno per gestire ed essere lucidi per affrontare la missione. E' sicuramente vero che molti seals al primo vero ingaggio non sono riusciti a sparare. I poliziotti sono piu propensi a gestire la paura di un civile visto che ogni giorno la affrontano sul campo e spesso non basta, come puoi pensare che un civile con qualche nozione possa contrastare a livello psicologico un criminale che vuole farti del male. Io sto parlando di come trasmetterlo ad un allievo. Non c'è proporzione con il civile e il delinquente che tutti i giorni va a derubare la gente.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 15:43:19 da Carlito Brigante »
Credo che non ci sia una risposta alla tua domanda. Nel senso che ognuno è fatto a modo suo e, soprattutto chi vive una vita relativamente tranquilla, che è cresciuto in una famiglia e comunque in un ambiente socio-normale non è predisposto alla violenza. Questo non significa però che all'occorrenza non sia in grado di usarla. Teoricamente dovresti trasformare chiunque in una macchina di morte senza rimorsi. Non puoi farlo. Quello che si può fare, a livello di DP nella sua essenza più ampia è di dare strumenti, sempre teorici ma validi, affinchè nel casino non ci si metta. Noi, che non facciamo DP, parliamo ad esempio dell'OODA loop. Ti permette di ragionare un poco su quello che è il contesto in cui potresti trovarti, e soprattutto nel cercare di individuarlo prima che si manifesti. Funziona? Potrebbe ma dipende sempre dalle persone, sia chi difende sia chi aggredisce. Comportamenti stereotipati possono aver successo ma se l'altro ha una reazione diversa tutto va a farsi benedire. Già nel lasso di tempo in cui l'aggressione viene a delinearsi la paura esce fuori e ... paralizza, fomenta, stordisce etc etc. Avere tempo per familiarizzarci può darci lo spunto ad una reazione migliore. Se invece la tua domanda è volta al mero scontro fisico allora gli SDC, a patto di salire sui ring davvero e non praticare la pre-pugilistica, sono di aiuto, prendere il primo pugno in faccia al primo scontro in strada non è cosa consigliata. E' anche vero che non puoi "pretendere" che un cristo normale che esce da casa la mattina, in macchina va e torna da lavoro, se va a cena fuori è in zone tranquille, e si fa generalmente i cazzi suoi ... si faccia rompere la faccia in palestra perchè, forse un giorno, qualcuno lo aggredirà con l'intento di ucciderlo per aver pestato un piede.
Quindi si riduce tutto al tipo di allievo che entra in palestra? Perchè io mi sento responsabile per chi mi chiede le stesse domande che io ho fatto a voi. E' la mia conclusione è stata la tua prima frase.
« Risposta #11 inserita:: Agosto 04, 2017, 15:42:27 »
Non hai capito il senso del mio discorso... Premesso che nessun SEAL in addestramento è mai sottoposto a minacce potenzialmente letali (le famose sventagliate sopra la testa sono fatte in sicurezza e in un contesto statico...) la logica, come tu stesso fai notare, è la stessa. Tu puoi preparare una persona a tanto ma non al tutto....più è tanto meno saranno le possibilità di essere sorpresi dal tutto e le sue variabili. Il che vuol dire che come ci sono SEAL che si freezano al primo impiego, a volte addirittura gli insospettabili, la stessa identica logica la devi applicare al civile. Che porta al fatto banale di avere un allenamento di un certo tipo, stimoli di un certo tipo e informazioni di un certo tipo ma sarà poi l'individuo a incrociare tutti i dati del caso e a scegliere.
Non hai capito il senso del mio discorso... Premesso che nessun SEAL in addestramento è mai sottoposto a minacce potenzialmente letali (le famose sventagliate sopra la testa sono fatte in sicurezza e in un contesto statico...) la logica, come tu stesso fai notare, è la stessa. Tu puoi preparare una persona a tanto ma non al tutto....più è tanto meno saranno le possibilità di essere sorpresi dal tutto e le sue variabili. Il che vuol dire che come ci sono SEAL che si freezano al primo impiego, a volte addirittura gli insospettabili, la stessa identica logica la devi applicare al civile. Che porta al fatto banale di avere un allenamento di un certo tipo, stimoli di un certo tipo e informazioni di un certo tipo ma sarà poi l'individuo a incrociare tutti i dati del caso e a scegliere.
Quindi per minimizzare il freeze l'unica alternartiva valida è un addestramento mirato alla ripetizione meccanica mediante scenari via via piu difficili sotto stress pur sapendo che la realtà sarà sempre diversa? Immagino che tutti gli allievi al mondo, compresi istruttori si siano fatti la stessa domanda almeno una volta nella vita. Perchè mi è capitata un alieva che nonostante facessimo molto sul serio, e lei si allenava in modo ossessivo mi ha detto. Io mi alleno tutti i giorni per affontare di petto le aggressioni che ogni giorno vedo sotto casa mia e alla prima volta che è capitato non sono riuscita a fare nulla. Ho avuto cosi paura che non sono riuscita a muovermi. Cosa gli dici ad un povera crista che si allena duro da due anni ma vive in una zona di merda.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2017, 15:53:35 da Carlito Brigante »
« Risposta #13 inserita:: Agosto 04, 2017, 15:51:42 »
Ripetizione meccanica non mi piace... Per quanto riguarda lo stress psicologico più è alta l'inoculazione maggiore è la soglia di sopportazione...anche in termini fisiologici... Ma ribadisco, questo non c'entra nulla con le garanzie.
Ripetizione meccanica non mi piace... Per quanto riguarda lo stress psicologico più è alta l'inoculazione maggiore è la soglia di sopportazione...anche in termini fisiologici... Ma ribadisco, questo non c'entra nulla con le garanzie.