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Ultimo utente: Aktarusq79
« Risposta #15 inserita:: Luglio 27, 2015, 16:36:12 »
infatti specialmente agli inizi si lavora di forze così minime che si potrebbe parlare di lavoro di pura intenzione. Non spingo ma "direziono l'energia e lascio che si manifesti il movimento" e non mi ritraggo ma lascio che lo stesso meccanismo che io ho usato per la spinta venga usato dal compagno e la sua forza attivi direttamente la mia colonna vertebrale.
nelle AM cinesi (e non solo) è tutto un gran minestrone.... nel taiji o wing ho visto fare cose totalmente opposte da praticanti dello stesso "stile" se non addirittura stesso lineage... e IMHO è giusto che sia così, se apprendi una "abilità" poi è normale "personalizzarla" (che non significa fare "come voglio").
I sistemi interni esistono nella misura in cui si riconosce (non è il mio caso) l'esistenza di "energie" o una sorta di una sfera "mistica" .. non vedo come un corpo "umano" possa muoversi in maniera esterna o interna...
- infatti specialmente agli inizi si lavora di forze così minime che si potrebbe parlare di lavoro di pura intenzione.
- Non spingo ma "direziono l'energia e lascio che si manifesti il movimento"
- non mi ritraggo ma lascio che lo stesso meccanismo che io ho usato per la spinta venga usato dal compagno ...
A me hanno insegnato l'opposto... o meglio, "la natura" lo impone... all'inizio, senza un know how adeguato, "l'animale uomo" agisce e reagisce più o meno nello stesso modo (certo ci saranno anche delle singolarità): una direzione a "basso volume" non sarà manco percepita... dovrò quindi "alzare il volume" ... il lavoro (per assurdo) di intenzione ammesso che sia "pratico" e che non sfoci in robe strane è un lavoro per "esperti"
Nelle arti marziali, spesso, il lavoro sulle direzioni è qualcosa di sconosciuto...
questo è un lavoro, IMHO, che si può affrontare dopo aver capito alcune direzioni...
« Risposta #19 inserita:: Luglio 27, 2015, 16:52:27 »
Per quanto riguarda la nostra scuola il lavoro sull'intenzione a monte del movimento è importantissimo in quanto considerato uno dei motori dello stile, ed allenato da subito in quanto una delle caratteristiche imprescindibili per essere considerato lavoro interno.
Questo per confermare le differenze di cui parlavi.
Questo per confermare le differenze di cui parlavi.
Esatto... in realtà ripeto è orale che sia così, soprattutto se il know how è legato al "saper fare" (non intendo picchiare/combattimento etc.. in questo caso) è giusto che ci sia una sorta di "personalizzazione".
Circa la didattica e l'educazione oggigiorno certe cose sono note, conoscendole si può sviluppare una didattica mirata a sviluppare un determinato know how. E' un po come per "l'orecchio" di un musicista/cantante, all'inizio non è "abituato" a carpire ogni singola sfumatura ... con un addestramento mirato arrivi a utilizzare al meglio il senso. Senza tale addestramento non è possibile: nel lavoro a contatto, se "nn mi voglio fare sentire" tu non mi sentirai e nn apprenderai nemmeno a sentirmi (anzi andrò addirittura a creare false abitudini).
nel lavoro a contatto, se "nn mi voglio fare sentire" tu non mi sentirai e nn apprenderai nemmeno a sentirmi (anzi andrò addirittura a creare false abitudini).
E questo è vero. Infatti è importante praticare tanto con gente del tuo stesso livello quanto che con uno molto più esperto che guidi passo passo il tuo "orecchio". Anche per questo batto tanto sul "ricordarsi" che è un esercizio per entrambi normalmente, piuttosto che una gara.
Credo sia un problema "comune" a molti sistemi dove il core dell'apprendimento gira intorno a "esercizi di sensibilità" (= e qui potete in realtà chiamarli come volete). Questi esercizi sono dei "giochi", possono essere utili se "giocati" bene... altrimenti, mia opinione personale, sono giochi fine a se stessi.
Li chiamo "giochi" proprio perché come tali dovrebbero avere delle regole/linee guida su cui "mettersi d'accordo". Una regola dovrebbe essere quella di "non colpire", o non spingere, almeno all'inizio... altirmenti il rischio è quello di poi fare solo quello perdenti però di vista quello che c'è in mezzo...
Mi spiego, se l'obiettivo è di andare da A a B e la gara/gioco è solo in funzione di questo risultato (il primo che arriva a B ha "vinto"), non porrò più di tanto attenzione al tragitto, a quello che in mezzo ad A&B ... e quali mezzi (e a discapito di cosa) adotterò per "vincere".... infatti "la regola" premia il primo che arriva a B.
Una regola potrebbe proprio essere quella (?) volta a promuovere la "vincita" su chi utilizza al meglio gli strumenti che l'arte in questione ci vuole insegnare.
---> "Il tuisho come espressione "finale" è anche combattimento libero.. ci fanno pure le gare." Il fatto che "si facciano gare" non significa molto IMHO, inoltre queste gare non sono "combattimento" ... almeno per quello che in occidente è classificato come SDC, striking o lotta che sia... forse - la gara - è un qualcosa più vicino al sumo?
Inoltre è buffo notare come (in questo caso... ma ce ne sono altri) un sistema "che promuove il riciclo della forza" poi si traduca nell'atto pratico in una serie di spinte forza contro forza
La maggior pare praticanti di tuisho che ho incontrato tendono a essere solo "molli"
Interessante, perché è proprio vero! Questo perché ci sono una serie di problemi didattici in primis (tralasciando poi tutto ciò che gravita intorno al singolo praticante... infortuni, limiti etc..):
quando lui inizia a spingere è meglio dargli un po' di resistenza
dipende con chi "giochi"... quando studiavo il mio insegnante ci faceva lavorare (man mano che progredivi) senza spingere/dare resistenza, essendo un gioco la palla passava da un giocatore all'altro... un un momento uno era più attivo "guidava" il gioco e poi viceversa.... in questo gioco veniva premiato chi era più capace a sfruttare il movimento/forza dell'avversario.... a livelli mediocri ricordo che spingere/dare resistenza anche solo per un momento) equivaleva a perdere la partita ... se sei addestrato a lavorare sui cambi di pressione se ce n'è troppo / o troppo poca passi subito...
Son molto d'accordo sul fatto che sia importante porre delle "regole" , per rendere l'esercizio effettivamente utile. In modo che non diventi nè un susseguirsi di spintoni, nè un muovere le braccia molli molli. riguardo, appunto, all'essere molli, son d'accordo con te, è in primis un problema didattico. Infatti facendo Systema, la prima cosa che fu subito sottolineata, è che rilassato/morbido non significa "molle".
Tutte le discipline prevedono quel modo di lavorare
Lo sparring e' proprio tirare stando attenti a imparare,a differenza della "gara" che puo' essere "solo" stendere l'altro.
Infatti! per questo non capisco (salvo se vogliamo inserire un discorso di malafede) la mancanza (o anche solo scarsezza) dello sparring (e/o simili) nel taiji.
riguardo, appunto, all'essere molli, son d'accordo con te, è in primis un problema didattico. Infatti facendo Systema, la prima cosa che fu subito sottolineata, è che rilassato/morbido non significa "molle".
Infatti! per questo non capisco la mancanza dello sparring (e/o simili) nel taiji.
i due punti sono assolutamente collegati... il problema non è la mancanza di sparring.... Non conosco Systema (o meglio sono a conoscenza di "alcune sfumature" diciamo così), da quel poco che ho visto (nei video, quindi riferimenti limitati) lo sparring di Systema è analogo (qualitativamente parlando) a quello del taiji, wing & Co...
i due punti sono assolutamente collegati... il problema non è la mancanza di sparring.... Non conosco Systema (o meglio sono a conoscenza di "alcune sfumature" diciamo così), da quel poco che ho visto (nei video, quindi riferimenti limitati) lo sparring di Systema è analogo (qualitativamente parlando) a quello del taiji, wing & Co...
A livello qualitativo sì, risulta simile proprio in quanto i principi di movimento del systema sono ripresi dal taiji. Per il resto nel systema si fa tantissimo lavoro a coppie, ma in effetti al momento non c'è una modalità "ufficiale" di sparring "vero e proprio". Però ci stiamo lavorando, confrontandoci con praticanti di sdc (thai soprattutto). C'è da dire però che il systema è ancora molto giovane e "in via di sviluppo" come didattica, mentre wc e taiji sono arti "millenarie" e dovrebbero ormai aver sviluppato modalità molto efficaci di sparring (il che è probabile e magari semplicemente a noi non sono arrivate...boh)
A livello qualitativo sì, risulta simile proprio in quanto i principi di movimento del systema sono ripresi dal taiji.
Per il resto nel systema si fa tantissimo lavoro a coppie, ma in effetti al momento non c'è una modalità "ufficiale" di sparring "vero e proprio".
Però ci stiamo lavorando, confrontandoci con praticanti di sdc (thai soprattutto).
C'è da dire però che il systema è ancora molto giovane e "in via di sviluppo" come didattica, mentre wc e taiji sono arti "millenarie" e dovrebbero ormai aver sviluppato modalità molto efficaci di sparring (il che è probabile e magari semplicemente a noi non sono arrivate...boh)
parere personale e derivante da - appunto - esperienze di insegnamento/apprendimento personali
Principi di movimento.... in funzione di cosa?
Del combattimento? Nel 2015 direi che gli SDC non devono "pescare" dal taiji o simili, quello che eventualmente dovevano prendere l'hanno già preso... il resto è stato scartato.... in contesti "sportivi" e regolamentati nessuno ci combatte con "quelle cose" (taiji e simili) ...
Il movimento lo lascerei a chi di movimento di intende...il taiji & Systema (quello che si vede nei video per intenderci) non sono esperti di movimento, semplicemente perché il punto di arrivo è il (nella migliore delle ipotesi) il combattimento.... se uno sta a farsi troppe "pippe mentali" sul movimento rischia di non ottenere benefici be da una parte ne dall'altra.
Tra l'altro i marzialisti (e chiunque faccia un uso "studiato" del corpo... yoga, danza etc..) sono i "peggiori" nel senso che fanno tutto in funzione della loro attività (combattere)... "certe cose" bisogna farle mettendo da parte altre... è una scelta. Tra l'altro aggiungo che il mio discorso precedente relativo al "gioco" è fuorviante ... contestualizzato a un "gioco marziale", il marzialista mirerà direttamente ad ottenere (nel gioco) un risultato, risultato che cercherà di raggiungere mediante il suoi "principi movimento", dei quali però non è padrone. Nello specifico prima di iniziare un qualsiasi movimento è stato riconosciuto (poi chiamato con nomi differenti) una sorta di "pre movimento", di fatto inconscio.
Come per qualsiasi attività specifica ci sono attività specifiche per migliorare determinate condizioni, se voglio migliorare la mia "spaccata" non andrò a fare weighlifting ... al contrario se voglio incrementare la mia performance fisica/forza non andrò a fare stretching. Se voglio migliorare mi mio movimento nn farò Systema (o simili).
Forse (e parlo al condizionale non conoscendo Systema) chi ha inventato/elaborato il metodo era "padrone" di certe cose, e forse il fatto di non aver codificato una sorta di sparring è/era voluto... perché lo sparring non è la panacea di tutti i mali, lo è solo ed esclusivamente in relazione all'attività di "combattimento" / gara, per il resto lo sparring tende a essere controproducente. Questo è, IMHO, un punto a favore della mentalità "systema"... poi bisogna vedere il resto del lavoro dove vuole portare...
Per esempio mi chiedo, confrontarsi che praticanti thai.... tutto è relativo, ho conosciuto in passato anche in thai gente capace ee meno capace... comunque li si tende a menarsi (soprattuto sul ring) con "regole" (non gioco) che favoriscono lo sparring stile thai (che è differente dalla kick o karate etc...) ,,... che senso ha fare sparring con sportivi/thai ? Per migliorare sistema?
Ste cose sono un controsenso, io andrei direttamente a fare thai....
Circa il wing e taiji... se in arti millenarie sono andate perse certe cose e ne sono rimaste altre... mi chiedo, sono davvero andate perse? Perché sul campo di battaglia si è sempre combattuto con armi... una zuffa per strada / o l'agguato in stile anni 1600 finiva, probabilmente, a coltellate (anche qui da noi nella "bella italia")... tutti sto combattenti di taiji e wing alla fine erano (molto probabilmente) tutto il giorno a coltivare riso e soia..... di mafiosi ne abbiamo anche noi... inoltre tutta questa cultura sul benessere e movimento i cinesi non la possiedono, visto i risultati "standard" della Cina nel 2015 ...
« Ultima modifica: Luglio 28, 2015, 13:35:00 da Jahro »