« Risposta #92 inserita:: Febbraio 10, 2016, 17:55:25 »
Io pratico "Mazzate Tribali®" e dai noi "posizioni" e' una parolaccia
Ma come si evince dal commento trovo sensato l'intervento di alkampfer che precisa perche' e' problematico a monte porre la domanda sull'applicazioni delle posizioni.
Io pratico "Mazzate Tribali®" e dai noi "posizioni" e' una parolaccia
Ma come si evince dal commento trovo sensato l'intervento di alkampfer che precisa perche' e' problematico a monte porre la domanda sull'applicazioni delle posizioni.
MAZZATE TRIBALI!!! Cosa amico? MMA, SANDA? Io ho praticato vale tudo, le mazzate tribali li conosco è come. Le posizioni hanno la loro ragione di esistere, ma no come posture fisse, riposto per l'ennesima volta questo video GUARDALO TUTTO SE HAI TEMPO
« Risposta #94 inserita:: Febbraio 10, 2016, 18:10:30 »
Mazzate tribali e' il nome ufficiale dell'aborto di pratica che qui a milano caratterizzava i raduni interstile. Nel dettaglio muay thai per quanto mi riguarda.
Non sono l'interlocutore adatto per il valore delle posizioni, ad ogni modo hai usato la funzione "cerca" di questo forum?
« Risposta #95 inserita:: Febbraio 10, 2016, 18:27:22 »
Vabbè ma alla fine è un concetto semplice ed intuitivo. In una situazione in cui economia ed ottimizzazione di movimento e sforzo DEVONO essere il più possibile perfetti pena mazzate in faccia non ha praticamente alcun senso utilizzare posizioni pensate per essere l'opposto. Io non butto il bambino con l'acqua sporca e sono convinto che sono pensate per mettere il praticante in determinate esperienze corporee e mentali. Per l'applicazione meglio basarsi su bagaglio tecnico e strategico.
« Risposta #96 inserita:: Febbraio 11, 2016, 10:37:55 »
Voglio buttarla li, magari può essere uno spunto per qualcuno, come un tempo lo è stato per me.
Fermo restando che sono in gran parte d'accordo con quanto dici (anche se ritengo il discorso sicuramente più profondo di come viene trattato, ma sono i limiti di un forum), direi che forse quanto sotto in particolare IMHO non è mai abbinabile a qualche cosa riguardante le AM in particolare (e la realtà in generale)
Vabbè ma alla fine è un concetto semplice ed intuitivo.
Ad esempio. E' tanto facile e intuitivo "secondo il sentir comune", che buona parte dei praticanti e non che conosco e con cui "interloquisco" non si è mai posta il problema del "significato" di come le "posizioni" vengono chiamate/tradotte.
In una situazione in cui economia ed ottimizzazione di movimento e sforzo DEVONO essere il più possibile perfetti pena mazzate in faccia non ha praticamente alcun senso utilizzare posizioni pensate per essere l'opposto. Io non butto il bambino con l'acqua sporca e sono convinto che sono pensate per mettere il praticante in determinate esperienze corporee e mentali. Per l'applicazione meglio basarsi su bagaglio tecnico e strategico.
« Risposta #97 inserita:: Febbraio 11, 2016, 12:00:17 »
Molte delle difficolta' di intepretazione vengono anche dalla prospettiva di interpretazione sbagliata.
Se si posticipa a indefinito futuro il combattimento non si ha mai il banco di prova in cui vedere le reali traduzioni di quanto allenato e diventa cosi' facile cadere nell'errore.
Molte delle difficolta' di intepretazione vengono anche dalla prospettiva di interpretazione sbagliata.
Se si posticipa a indefinito futuro il combattimento non si ha mai il banco di prova in cui vedere le reali traduzioni di quanto allenato e diventa cosi' facile cadere nell'errore.
Si e no.
Si nel senso che quanto dici è assolutamente vero e innegabile.
No nel senso che non basta. Se non si "conosce correttamente" quanto si pratica nelle cose fondamentali, non si avrà nenache mai idea di come trasporre nel combattimento, seppur si sia accertato (tramite la prova provata di cui sopra) che si è in difetto.
Quindi, tradotto, condizione NECESSARIA (e sottolineo NECESSARIA) ma non sufficiente.
« Risposta #99 inserita:: Febbraio 11, 2016, 13:58:21 »
Non saprei, didatticamente è piuttosto normale in certe discipline metter eil praticante di fronte allo sparring non collaborativo, se pur condizionatissimo", a volte anche dal primo giorno.
Non saprei, didatticamente è piuttosto normale in certe discipline metter eil praticante di fronte allo sparring non collaborativo, se pur condizionatissimo", a volte anche dal primo giorno.
Perdonami, ma non ho compreso il senso del tuo intervento. Potresti spiegarti meglio?
Capisco. Probabilmente mi sono espresso male. Chiedo scusa.
Non intendo dire che prima di combattere devi essere esperto. Intendo dire che se non ti viene trasmesso correttamente cosa stai facendo, perchè e come farlo, non potrai mai riuscire a farlo.
Che poi si provi a farlo prima di averne piena capacità (sperring per testare e migliorare) va bene. Ma se non hai idea di cosa stai facendo, farlo la vedo dura.
Es: se ti dicono che fare O-goshi* significa portarti a contatto con lui (schiena tua corpo suo) per proiettarlo ma non ti dicono ad esempio a cosa serve l'anca o come usarla in questa tecnica, difficilmente riuscirai ad eseguire un vero O-goshi.
Questo intendevo.
Poi chiaro come il sole che per dire di saper fare O-goshi devi esser capace di eseguirlo tecnicamente bene durante un randori. E chiaro anche che le prime volte che ci proverai difficilmente uscirà qualcosa di verametne valido. Ma sicuramente ti occorrono le informazioni suddette per poterlo fare, in qualunque contesto ci si ponga.
* Spero di scriverlo correttamenete. E' una delle poche cose di judo che mi ricordo "decentemente".
« Risposta #103 inserita:: Febbraio 11, 2016, 17:07:38 »
Citazione
Es: se ti dicono che fare O-goshi* significa portarti a contatto con lui (schiena tua corpo suo) per proiettarlo ma non ti dicono ad esempio a cosa serve l'anca o come usarla in questa tecnica, difficilmente riuscirai ad eseguire un vero O-goshi.
Fatico a comprendere questa affermazione. La tecnica è una tecnica di anca, non credo nessuno mai si sia soffermato durante la spiegazione sulla biomeccanica di lavoro di tori o che mai abbia detto "funziona così o cosà". Uchimata casca bene come esempio. Sarebbe un ashiwaza, oggigiorno è normalmente associata ad un' esecuzione in koshiwaza ma non credo che chi esegue sia meno efficace non comprendendo se sta eseguendo ashi o koshi..
Fatico a comprendere questa affermazione. La tecnica è una tecnica di anca, non credo nessuno mai si sia soffermato durante la spiegazione sulla biomeccanica di lavoro di tori o che mai abbia detto "funziona così o cosà". Uchimata casca bene come esempio. Sarebbe un ashiwaza, oggigiorno è normalmente associata ad un' esecuzione in koshiwaza ma non credo che chi esegue sia meno efficace non comprendendo se sta eseguendo ashi o koshi..
Mettiamola così. Se ad un completo neofita dici: appoggiati all' altro e tiralo giù, lui che fa? Probabilmente si appoggia, tira ed esegue un qualche cosa in via di mezzo tra una spinta d'anca ed una rotazione laterale, un qualche cosa vicino ad un ippon-soei-nage (spero di averci azzeccato, vado a memoria ((moooolto datata)) perché non ho tempo per cercare esattamente le tecniche). Se gli dici appoggia l'anca e solleva, allora è più probabile faccia un O-goshi.
In questo senso va letta l'affermazione. Tieni presente che parlando poi di stili cinesi, la spiegazione è quantomeno necessaria. tanto più per cose così difficili da capire come le suddette "posizioni di base".